Avete iniziato a sistemare i danni provocati dalle acque alte di novembre ma non avete ancora finito i lavori e non avete dunque tutte le fatture?
Nessun problema: basta che gli scontrini e le ricevute consegnate alla struttura commissariale coprano almeno il 30% dei lavori e potrete essere rimborsati anche a stralci.
E’ questa la novità introdotta dall’amministrazione per consentire ai cittadini di recuperare almeno in parte le spese affrontate a causa dell’ “acqua granda”già dalla prossima settimana .
Come per chi ha già completato tutti i lavori e ha concluso anche l’iter di consegna dei rendiconti.
Circa 300 tra famiglie e imprese, secondo le prime stime, avranno quindi molto presto i rimborsi
Pagamenti anche per stralci
Questa possibilità di procedere alla liquidazione per stralci dei rimborsi rientranti sotto la lettera “c” (ovvero quelli fino a 5.000 euro per i privati e 20.000 per le imprese) è una possibilità che la struttura facente capo al Commissario straordinario, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, ha ottenuto in via eccezionale nella contrattazione con la Protezione civile nazionale. L’emergenza coronavirus ha infatti costretto al rallentamento anche l’opera della ricostruzione dopo la serie di acque alte dello scorso novembre.
In molti casi, cioè, ci sono ancora spese in sospeso tra quelle approvate dal Governo. “Abbiamo voluto dare una mano a chi ha in questo momento meno risorse a disposizione”, ha spiegato Brugnaro.
Una nuova ordinanza
La previsione è contenuta nella nuova ordinanza, la numero 9, che è stata firmata ieri dal Commissario.
Prevede esclusivamente che la documentazione di quelle già sostenute sia stata regolarmente presentata e ammonti al 30% della stima complessiva totale.
A quel punto, a meno di una richiesta in senso contrario da parte dell’interessato, la liquidazione dell’importo già speso partirà in automatico.
“Consigliamo comunque – ha precisato il sindaco – che questo primo stralcio sia almeno del 50%, per coprire le prime spese effettuate e poter andare avanti con altri lavori. Perché, in ogni caso, la restante cifra sarà liquidata solo a saldo”.
Le domande approvate
Il totale della cifra approvata dal Governo, per i danni sotto la lettera “c”, è di 46 milioni 953 mila e 619 euro. Circa la metà è già stata accreditata nel conto della struttura commissariale dalla Protezione civile attraverso la Banca d’Italia. “Il resto – ha rassicurato Brugnaro – sarà comunque accreditato via via che finiremo la liquidità”.
Le domande presentate per ottenere i contributi previsti dalla lettera “c” sono state in totale 6.916. 3.258, il 47,1% del totale, sono di imprese; 3.658 (52,9%) di privati.
La percentuale si rovescia per gli importi, visto che le imprese avranno risarcimenti per 37 milioni 133 mila e 319 euro (79,1%) e i privati per 9 milioni 820 mila e 300 euro (20,9%).
Quasi l’85% di risorse in centro storico
Suddividendo le cifre per zone della città, la maggior parte dei risarcimenti (25 milioni e 209 mila euro, pari al 53,7%) andrà nei sestieri di San Marco, Castello, Sant’Elena e Cannaregio: più di 21 milioni e 400 mila euro alle imprese e oltre 3 milioni e 800 euro ai privati.
Quasi altri 14 milioni e 700 mila euro (31,2%) saranno assegnati nel resto del centro storico (Dorsoduro, San Polo, Santa Croce, Giudecca, Sacca Fisola), 11 milioni e 253 mila euro alle imprese e 3 milioni 415 mila euro ai privati.
Le isole
Tra le isole, spiccano Pellestrina e San Pietro in Volta, con 2 milioni e 726 mila euro (5,81%), con più danni tra i privati (1 milione e 700 mila euro) che tra le imprese (1 milione e 25 mila euro).
Seguono Lido, Malamocco e Alberoni (oltre un milione e mezzo, 1 milione e 169 mila per le imprese e 375.373 euro ai privati), Murano e Sant’Erasmo (1.347.509, rispettivamente 1 milione e 115 mila euro alle imprese e 231.518 ai privati) e Burano, Mazzorbo e Torcello (854.704, di cui 594.990 alle imprese e 259.714 ai privati). 602.352 euro andranno invece alle altre realtà cittadine.
Le scadenze
La nuova ordinanza ha confermato la proroga delle scadenze al 31 ottobre 2020.
Sia per consegnare scontrini e fatture degli avvenuti pagamenti per i danni della lettera “c”, sia per la presentazione delle perizie asseverate per i danni più cospicui, ricadenti sotto la lettera “e”.
Al riguardo, il Commissario ha ricordato che, in questo caso, “dipenderà poi dal Governo definire quale sarà la percentuale di danni che verrà liquidata, una volta registrate le richieste e fatte le relative indagini”.
Per validare le redicontazioni, la struttura commissariale può contare sul lavoro di 30 persone.