“A chi ha già completato l’iter di presentazione della documentazione, dalla prossima settimana arriveranno in conto corrente i soldi per i rimborsi dei danni fino a 5.000 euro per i privati e 20.000 per le imprese subiti con le acque alte di novembre”. L’annuncio ufficiale arriva dal commissario straordinario Luigi Brugnaro. Il ristoro dei danni provocati dalla serie di acque alte che dal 12 novembre, per circa un mese, ha messo in ginocchio Venezia a fine 2019, passa quindi alla fase concreta.
I fondi a disposizione
Sono arrivati nelle casse veneziane, dalla Banca d’Italia, i soldi approvati dal Governo con la delibera dello scorso 13 febbraio. Si tratta di quasi 47 milioni per i danni di privati (9 milioni e 820 mila euro) e imprese (oltre 37 milioni) ricadenti sotto la lettera “c” e quindi di entità “minore” (cioè con i già citati limiti di 5.000 e 20.000 euro). In più, ci sono quasi 41 milioni per completare i ripristini urgenti della funzionalità dei servizi essenziali.
Questi vanno ad aggiungersi ai 16 milioni per i ripristini urgentissimi spesi nell’immediato, con i primi fondi mandati dal Governo all’indomani del 12 novembre.
Il totale complessivo è quindi di fondi stanziati per la città ammonta a oltre 104 milioni.
Concretamente, la Banca d’Italia ha per ora inviato il 50% dell’importo autorizzato dal Governo.
In cassa, dunque, ci sono oggi 62 milioni. Ma è una scelta semplicemente dettata dalla volontà di non bloccare in conto troppa liquidità.
Man mano che i soldi saranno consumati, per pagare cittadini e imprese, la Banca d’Italia provvederà infatti immediatamente all’erogazione delle restanti risorse.
I rimborsi a privati e imprese
La definizione dei dettagli sui risarcimenti ex “lettera c” sarà definita dal commissario con un nuovo decreto, annunciato per venerdì.
L’ordinanza commissariale su cui si sta lavorando stabilirà in maniera più definita le modalità di rendicontazione dei costi sostenuti.
“Siamo in continuo contatto con la Protezione civile – ha spiegato Brugnaro – per cercare di dare ulteriore tiraggio a questa partita, anche in considerazione delle difficoltà economiche del momento”.
Allo stato attuale, vi sono privati e imprese che stanno completando l’iter per ottenere le risorse.
Altre invece lo hanno appena iniziato. Il nuovo atto sarà dedicato a loro, precisando le condizioni imposte dalla legge.
Per chi ha già completato l’invio della rendicontazione, invece, è come detto ormai questione di giorni. “Passata Pasquetta – ha anticipato il commissario – sarà questione solo di tempi tecnici per effettuare i bonifici. Per cui, se non sarà già martedì, al massimo mercoledì le risorse saranno accreditate nel conto di privati e imprese”.
I lavori pubblici legati ai danni da acqua alta
L’ordinanza firmata oggi si incentra invece soprattutto sul tema del ripristino della funzionalità dei servizi essenziali, riportato sotto la lettera “b”.
I soldi spesi per la “lettera a” (cioè il soccorso immediato alla popolazione) hanno infatti avuto un peso marginale, pari a 1 milione e 568.000 euro.
Per la lettera “b”, nell’immediato, sono stati spesi 14 milioni e 726 mila euro.
Il nuovo decreto sblocca l’accertamento delle spese per ogni singolo soggetto gestore. Queste, sommando i vari stralci approvati dal Governo, ammontano a complessivi 40 milioni e 798 mila euro.
La parte maggiore della cifra (17 milioni e 233 mila euro, di cui 13 milioni e 838 al settore dei lavori pubblici) andrà al Comune di Venezia per una serie di interventi ad ampio raggio.
Si va dalla viabilità al verde fino alla sostituzione delle bricole, dalle scuole comunali ai teatri, dalle sedi giudiziarie ai musei danneggiati dall’acqua eccezionale di novembre.
“Tutti i progetti – spiega Brugnaro – sono pronti. E ci sono anche parecchi microlavori, che faranno intervenire anche piccole imprese. È questo uno dei motivi che ci hanno permesso di ottenere così rapidamente i finanziamenti”. Gli affidamenti dei lavori specifici partiranno subito, anche perché gli interventi dovranno essere completati entro 120 giorni.
Le stesse tempistiche dovranno essere rispettate anche dagli altri soggetti che usufruiranno del finanziamento: da Insula (12 milioni e 544 mila euro), che si occuperà soprattutto dei ripristini di viabilità, fognature e muri di sponde, ad Avm (1 milione e 486 mila euro) per la sistemazione in primis dei pontili danneggiati.
Le tempistiche per la rendicontazione
La scelta di adottare procedure in forma esclusivamente telematica ha consentito di velocizzare al massimo i tempi per concretizzare i rimborsi. La raccolta delle pratiche è iniziata il 2 dicembre con un primo termine massimo fissato al 20 dicembre. Prorogato inizialmente al 30 gennaio, per consentire la raccolta dei documenti, questo termine è stato successivamente allargato, anche in considerazione dei problemi di consegna delle perizie assegnate. Si è passati quindi via via dal 28 febbraio, al 30 aprile, poi al 30 settembre.
Con l’ordinanza definitiva firmata oggi, il termine per la rendicontazione e la documentazione finale dei pagamenti è adesso quello del 31 ottobre 2020.