L’Atlante ornitologico di Venezia si aggiorna.
I cittadini invitati a collaborare.
Aguzzate bene la vista. O prendete un binocolo per osservare attentamente attorno a voi.
L’importante è avere a portata di mano anche una macchina fotografica o uno smartphone per documentare con foto e video.
Potreste essere determinanti nel contribuire all’aggiornamento dell’atlante ornitologico di Venezia.
Il Museo di Storia Naturale Giancarlo Ligabue, in collaborazione con l’Associazione Venezia Birdwatching, ha avviato infatti la ricerca “Uccelli di città”.
Fino all’estate 2021 chiede così ai cittadini che vogliano segnalare gli uccelli selvatici presenti in laguna e in terraferma, magari anche indicandone i comportamenti, di farlo. Il contributo sarà inserito nel nuovo volume in via di definizione.
“Uccelli di città”: il via al censimento
“Uccelli di città” nasce con l’obiettivo di aggiornare l’Atlante “Uccelli di laguna e di città” realizzato sulla base di ricerche condotte tra il 2006 e il 2011 dal Museo di Storia Naturale Giancarlo Ligabue.
L’Atlante contiene oltre 150 schede dettagliate dedicate alle principali specie di uccelli nidificanti e svernanti sul territorio comunale e 750 foto a colori che illustrano l’avifauna e gli ambienti peculiari della città e della Laguna.
Venezia: una delle aree urbane più complesse e peculiari del mondo
“Si vogliono mappare – spiega Mauro Bon responsabile Servizio Attività, Monitoraggio, Valorizzazione del Patrimonio Naturalistico del Museo di Storia Naturale – gli uccelli selvatici di Venezia, dai più comuni a quelli più rari con il metodo “citizen science”.
Significa che cittadini veneziani e appassionati raccolgono dati e osservazioni che vengono poi condivise con ricercatori, scienziati e autorità scientifiche. Questi monitoraggi a Venezia hanno caratteristiche diverse rispetto alle altre città. Qui infatti sono presenti molte più specie di uccelli perché abbiamo anche la presenza di zone umide.
Uccelli veneziani
Siete curiosi di sapere che specie di uccelli vivono nella vostra città e nel vostro giardino? O nel parco che frequentate?
“Rispetto a una decina di anni fa – spiega ancora Bon -ci sono presenze che prima erano rare come la gazza, la cornacchia, la ghiandaia, il colombaccio. Sono quasi scomparse invece le allodole, i cardellini, i saltimpalo legati alle campagne e ai terreni incolti. Assente anche il passero, mentre si registra un incremento dei picchi, che vivono ormai tranquillamente nei giardini di casa”.
“Citizen science”: i veneziani a fianco dei ricercatori
L’invito è a osservare, fotografare e/o riprendere in video e audio qualsiasi specie di volatile e i suoi comportamenti nell’area urbana in Laguna e in Terraferma.
In questo momento dalle finestre, dalle terrazze o dai giardini di casa propria. Il materiale va poi inviato alla mail mauro.bon@fmcvenezia.it.
Il monitoraggio della biodiversità urbana del progetto “Uccelli di città” oltre a portare dati ai ricercatori vuole incentivare l’osservazione e la conoscenza delle specie che vivono in città e una maggiore sensibilità dei cittadini verso i temi ambientali.
L’ecosistema urbano
Aumento o riduzione degli spazi verdi. Crescita dell’inquinamento e uso di fitofarmaci. Cambiamento climatico. Questi e altri fattori urbani (investimenti sulle strade, impatti con le vetrate, predazione da parte di altre specie animali) portano a continui cambiamenti dell’avifauna delle città. Cambiano le specie ma anche la loro concentrazione e i loro comportamenti. Tanto che alcune di queste sembrano scomparire mentre se ne scoprono altre mai viste prima. L’ecosistema urbano è da anni studiato come un vero e proprio ecosistema naturale.
La mappatura
Il territorio oggetto della mappatura coincide con i confini amministrativi della città con l’esclusione delle aree lagunari (valli da pesca e laguna aperta) e di quelle strettamente agricole.
Quindi tutte le aree abitate comprese le periferie; le aree di servizio quali porti, aeroporti, ospedali, stazioni; le aree commerciali e industriali; le zone umide (fiumi, stagni, fossati); le aree verdi (parchi, siepi, filari di alberi).
La prima fase del progetto si è conclusa con il monitoraggio degli uccelli svernanti dal 1 dicembre 2019 al 31 gennaio 2020. I 31 rilevatori che hanno partecipato hanno censito 109 specie diverse di volatili con una media di 22 specie per km quadrato. Tra questi, i 15 in numero maggiore sono: pettirosso, gazza, merlo, piccione domestico, colombaccio, fringuello, cornacchia grigia, gabbiano reale, gabbiano comune,storno, cormorano, cinciallegra, scricciolo.