La giunta regionale del Veneto ha approvato lo schema di accordo di programma “Per la realizzazione degli interventi di messa in sicurezza del sito di interesse nazionale di Venezia – Porto Marghera”.
Sono 3,5 i km che mancano per completare le opere di marginamento dell’area industriale veneziana.
Le barriere servono a impedire che, per dilavamento, i veleni presenti nei terreni delle fabbriche si riversino nella laguna. Il sistema di palancole in ferro protegge già 38,5 km di aree interessate, ovvero il 90% del totale, come ha dichiarato nei mesi scorsi il Ministero dell’Ambiente nel corso di un question time. Gli ultimi tratti, però, sono quelli che prevedono un intervento più complicato e costoso.
Lo schema di accordo
Le competenze per i km rimanenti è suddivisa tra Regione Veneto e Provveditorato alle opere pubbliche (l’ex Magistrato alle Acque). Il passaggio avvenuto in Giunta a Palazzo Balbi avvia intanto l’iter per la parte di competenza regionale, pari a 2 km. Lo schema di accordo, ora, dovrà essere sottoscritto anche da Ministero dell’Ambiente e Autorità portuale. I progetti sono in corso di approvazione e le opere potrebbero essere concluse entro il 2023.
A finanziare l’intervento sarà interamente il Ministero dell’Ambiente, che ha stanziato complessivamente oltre 102 milioni di euro. Di questi, più di 32 milioni sono stati già trasferiti alle casse Regionali. Gli altri 70 milioni ricadono all’interno delle risorse previste per il “Piano Operativo Ambiente FSC 2014-2020.
Le aree interessate
Nello specifico, probabilmente già a partire dal 2020, si interverrà in 2 “macroisole” di Porto Marghera.
Nella macroisola “Fusina”, i tratti di marginamento saranno realizzati nelle zone antistanti le società Alcoa ed Enel, lungo la sponda sud del canale industriale sud. La seconda macroisola interessata è quella definita “Nuovo Petrolchimico”. Qui i lavori riguarderanno il tratto antistante la darsena della rana, lungo la sponda sud del canale industriale ovest, in corrispondenza dell’attraversamento in subalveo dei sottoservizi di società insediate nell’area.
I restanti 1,5 km e le bonifiche di Porto Marghera
Per il tratto finale si stanno attendendo i finanziamenti del Governo. Soprattutto per completare i lavori di bonifica dei terreni che risultano effettuati sono per il 16% del suolo (con progetti approvati per un altro 69%), mentre è del l’11% la percentuale che riguarda le acque di falda (i progetti approvati in questo caso riguardano il 66% del totale).