Dopo 180 anni, a San Francesco della Vigna riemerge un piccolo gioiello della città.
A San Francesco della Vigna, subito dietro al muro che delimita lo spazio dei Gasometri, a Venezia, è stata ritrovata una Vera da Pozzo del 1500. Una testimonianza storica importantissima dal punto di vista artistico e culturale per la città.
Che proprio lì, nello spazio antistante la facciata della Chiesa di San Francesco realizzata dal Andrea Palladio nel 1564, ci fosse stato un tempo un pozzo, è documentato da testi e dipinti di Canaletto e Guardi.
Ma l’antica Vera da Pozzo sembrava perduta.
Durante i lavori di bonifica eseguiti dall’impresa immobiliare viennese MTK, ora proprietaria dell’area, è arrivata invece la scoperta.
Un gioiellino del 1500
La Vera da Pozzo di Campo San Francesco della Vigna ha un’origine cinquecentesca.
È collocata in un punto davvero particolare della città: una zona che, in passato, rappresentava un punto cardine della vita dei cittadini.
Nell’area c’erano infatti delle scuole di equitazione per i giovani e un deposito di legname che, dal 1534, sembra essere stato utilizzato da Tiziano Vecellio e dalla Comunità del Cadore.
Furono tuttavia i francescani, tutt’ora presenti, che influirono maggiormente su questa Vera da Pozzo a livello socio-culturale.
Ne è testimonianza il rilievo di “San Francesco che riceve le stimmate” rappresentato su uno dei lati di questa architettura.
La Vera da Pozzo in pittura
Questa Vera da Pozzo è stata riscoperta dopo 180 anni.
L’area in cui si trova è stata oggetto di dipinti e di attenzioni di vari artisti e autori che, nel corso della storia intercorsa dal Cinquecento a oggi, hanno rappresentato il Campo e la facciata della chiesa di San Francesco della Vigna.
È, quindi, possibile tracciare un profilo storico di come fosse lo spazio prima della sua parziale chiusura.
Le testimonianze più rilevanti e illustri, per fama e per qualità del prodotto artistico, sono senza dubbio quelle de i due vedutisti veneziani più famosi: Canaletto e Francesco Guardi.
I due pittori settecenteschi si confrontarono con questo tema, dandoci la possibilità anche di paragonare il loro operato in modo diretto, come spesso è successo nel corso della loro vita: da una parte, i colori caldi e la maniacale precisione della linea di Canaletto, mentre dall’altra la naturalezza e il dinamismo della pittura di Guardi.
Quello che emerge da entrambe le opere è la collocazione della Vera da Pozzo ritrovata, che possiamo ammirare nel pieno del periodo di attività e di utilizzo.
Anche nella “Nuova Pianta Elevata e Cospicua della Città di Venezia” realizzata, attorno al 1770, da Lodovico Furlanetto, pittore veneziano, è possibile intravederla. L’area, prima della costruzione dei Gasometri si presentava come un comodo punto di approdo, essendo direttamente collegato alla laguna aperta.
La Vera da Pozzo a Venezia
Le Vere da Pozzo sono gli elementi più caratteristici dell’urbanistica veneziana.
Sono entrate indiscutibilmente nel nostro immaginario sulla città, grazie alla massiccia presenza di esempi che si ritrovano passeggiando per i campi.
Queste costruzioni in pietra chiudono e decorano l’apertura dei pozzi di acqua potabile sotterranei.
La vera da Pozzo di San Francesco della Vigna
La Vera da Pozzo di San Francesco della Vigna fu protagonista anche delle cronache nel corso del 1800.
Nella Gazzetta di Farmacia e di Chimica del 3 gennaio 1859, venne infatti pubblicato un articolo nel quale si scriveva della fonte artesiana di San Francesco, la cui acqua fu prelevata per analizzare l’esito di un apparecchio di depurazione proposto da un tal Signor Giuseppe Zane.
Le procedure di verifica del funzionamento del nuovo sistema di filtraggio e depurazione delle acque furono condotte più volte e con diverse situazioni atmosferiche e di temperatura, dando infine esito positivo.
I Gasometri e la chiusura del Campo
La realizzazione dei gasometri che occupano ancor oggi l’area fu però determinante nella storia della scomparsa dell’antica Vera da Pozzo.
Furono voluti dal Governo Austriaco, allora regnante anche sulla laguna, che aveva decretato già nel 1839 di predisporre l’area per la realizzazione del primo gasometro. I lavori, come testimonia l’edizione del 4 aprile 1840 de “Il Vaglio”, giornale veneziano di scienze, lettere e arte). iniziarono nel 1840.
Nel 1843 Piazza San Marco fu illuminata a gas per la prima volta, solo 3 anni dopo l’inizio dei lavori.
La Vera da Pozzo di San Francesco della Vigna era ancora ben visibile allora ma fu successivamente “oscurata” da un muro e, in seguito, dalle sterpaglie che l’hanno tenuta nascosta per 180 anni.
MERAVIGLIOSA….bellissima anche la storia e la scoperta… Splendida Venezia che ci sorprende sempre….
Non si tratta affatto di un “ritrovamento”, l’esistenza della vera era ben nota a tutti noi “specialisti”, segnalata ripetute volte nelle pubblicazioni di Alberto Rizzi e ben visibile nelle rilevazioni satellitari della zona dei gasometri!
Le testimonianze della sua esistenza erano senz’altro numerose e il fatto che fosse visibile nelle rilevazioni satellitari è un elemento in più. Il problema è che non e’ stata per lunghissimi anni visibile alle persone. Forse l’avevamo un po’ dimenticata? Oggi è ritornata alla luce e ci pare una buona notizia. Buona giornata.
Fantastico
Bellissima notizia. Ma ora potrebbe essere ricollocata, con una targa che ne spieghi le vicende storiche…
Grazie a METROPOLITANO.it e complimenti per l’approfondimento giornalistico.
Gentile Bruno Angheben, certo, dice bene. Tuttavia, quando abbiamo pubblicato il sito web della Bonifica Gasometri non sapevamo con certezza che fosse una vera da pozzo del 1500. Se va a vedere a questo* link, leggerà che abbiamo ricevuto conferma diretta dallo storico dell’arte Alberto Rizzi, autore del libro “VERE DA POZZO DI VENEZIA/THE WEEL-HEADS OF VENICE” ISBN 88-85084-09-5.
Gentile Enzo Gradenighi, sì, è nostra intenzione fare quello che propone. Anzi, anticipiamo che siamo in contatto con le scuole veneziane per fare qualcosa di importante a livello didattico. C’è la volontà comune di valorizzare il periodo storico di Campo San Francesco e mettere la vera da pozzo al centro del progetto. Per ora non possiamo dire altro di più, ma se avrà piacere essere invitato alla presentazione ci scriva una email a gasometrivenezia@gmail.com facendo riferimento a questa conversazione su METROPOLITANO.it che ringraziamo per l’ospitalità.
*https://bonificagasometri.com/2020/02/15/vera-da-pozzo-canaletto-guardi-venezia