Scambiare file di un certo peso in un attimo, acquistare in rete in modo veloce e sicuro, scaricare un film in tempi ridottissimi e senza perdere la benché minima qualità.
Ma anche lavorare da casa, interloquire con le pubbliche amministrazioni, accedere a documenti senza problemi. Sono solo alcune delle tante opportunità che le moderne tecnologie, come la connessione ultraveloce garantita dalla fibra, mettono a disposizione dell’utenza. Un’opportunità che, a Venezia, è ormai disponibile per chiunque.
La banda ultralarga è sbarcata nelle case
Il progetto Open Fiber è infatti ormai prossimo alla conclusione.
In centro storico, i lavori partiti nel 2016 sono già completati.
In terraferma manca solo una piccola percentuale, pari a circa 10.000 abitazioni, legata alla necessità di rivedere il progetto per alcune unità abitative. Ma il traguardo temporale per la fine della posa dei cavi in fibra è ormai stabilito. Ed è vicinissimo: con il rinnovo della convenzione tra Comune di Venezia e Open Fiber (la società compartecipata da Cassa Depositi e Prestiti ed Enel), in un paio di mesi termineranno i lavori. Entro giugno saranno completati anche i ripristini stradali definitivi, già oggi effettuati per oltre il 60%.
Il progetto
Venezia, con Genova, Perugia, Bari e Catania, è stata una delle prime città a essere coinvolta nel progetto di infrastrutturazione portato avanti da Open Fiber per dotare tutta l’Italia di banda ultralarga. Nella nostra città, l’investimento è stato pari a circa 40 milioni di euro, con l’obiettivo di collegare oltre 120.000 unità immobiliari.
A differenza delle precedenti tecnologie (come l’Adsl o la fibra mista a rame), si è realizzata una rete “a prova di futuro”, con benefici per persone e imprese, visto che la rete FTTH porta la connessione letteralmente all’interno delle case grazie a un’infrastruttura realizzata interamente in fibra ottica.
Ma i benefici sono anche per la città nel suo complesso. Perché si può veramente parlare di “smart city”, tant’è che i servizi messi a disposizione on line dal Comune sono già una settantina. “Adesso – si è augurato il consigliere delegato alla Smart City, Luca Battistella – speriamo che anche la risposta dei cittadini sia altrettanto smart”.
Un intervento a bassissimo impatto
Sono già stati posati oltre 2.000 km di cavi sul territorio. Un intervento “chirurgico”, resto tale anche grazie alla collaborazione con Venis, che ha facilitato i lavori attraverso la sua conoscenza del terriotrio. Ad esempio, la fibra posata utilizza al 75% la rete cablativa di Enel. Oppure, in centro storico, su 960 km di cavi posati, le nuove infrastrutture sono state pari a soli 28 km, attraverso l’utilizzo di qualsiasi tracciato esistente. Ma, anche dove si è scavato, si è cercato di contenere al massimo l’impatto, attraverso l’uso di tecniche all’avanguardia.