Il Mose ha risposto di nuovo: “presente!”. Anche la seconda sperimentazione concreta del sistema di paratoie mobili per proteggere Venezia dalle acque alte ha dato risultati positivi.
E visibili da tutti, all’insegna di quella trasparenza che è e sarà una delle parole d’ordine di qui all’effettiva entrata in vigore.
Secondo test per il Mose
Per la prima volta, questa mattina, l’intera bocca di porto di San Nicolò è stata completamente chiusa. Le 20 paratoie che chiudono il canale sud (quello a ridosso del Lido), alle 10.20 si sono state alzate contemporaneamente. E, nella control room, si è potuto verificare che tutto ha funzionato alla perfezione.
L’esito positivo fa seguito a quello registrato nel test di inizio dicembre alla bocca di porto di Malamocco.
Certo, non si era di fronte a una condizione di marea particolarmente estrema.
In quel momento, il rilevatore di riferimento a Punta della Dogana registrava un livello di 30 cm sopra il medio mare. Ma l’importante è che non si siano presentate criticità. E che, dunque, il cronoprogramma possa avanzare senza intoppi.
Test completo: obiettivo maggio 2020
Mostrando compiacimento per l’esito del test, il provveditore alle Opere pubbliche, Cinzia Zincone, ha ricordato che nuove sperimentazioni saranno effettuate anche in condizioni avverse. La speranza è quella di poter arrivare a effettuare già a maggio 2020 un test in cui le paratoie siano alzate in tutte e tre le bocche di porto (Lido, nei due tronconi di San Nicolò e Treporti, Malamocco e Chioggia).
A quel punto, si potrà pensare a un anticipo di alcune importanti funzionalità del sistema, che consentano quanto meno di mitigare gli effetti delle maree. E questo ancor prima dell’effettiva attivazione a regime del Mose. L’ultimo aggiornamento del cronoprogramma da parte del Ministero fissa infatti al 31 dicembre 2021 il completamento dell’opera da parte del Consorzio Venezia Nuova.
Un iter trasparente per il Mose
«Questa mattina ha funzionato tutto: mi sembra che le cose stiano andando avanti. Sono sperimentazioni importanti, non c’è nulla di scontato. È andato tutto bene e ci auguriamo di continuare così» ha commentato con soddisfazione il sindaco di Venezia e commissario per l’emergenza Luigi Brugnaro, presente al test. Un’operazione-trasparenza nei confronti della città e dei suoi abitanti che il primo cittadino ha sempre portato avanti come uno degli obiettivi prioritari.
«Dobbiamo far vedere alla gente – ha ribadito ieri Brugnaro – tutto quello che c’è da sapere. Per la loro tranquillità e per testimoniare che i lavori stanno andando avanti. E continuerermo a fare pressione perché i lavori accelerino e vadano a completamento».