Ricorrenze: Giambattista Tiepolo a 250 anni dalla morte
Il 2020 potrebbe essere l’anno celebrativo di Giambattista Tiepolo? Verso quali grandi nomi si muove la scena culturale nazionale e lagunare per non deludere le aspettative di un pubblico deliziato da quanto offerto lo scorso anno?
Grazie alle celebrazioni di Leonardo e Tintoretto, nel 2019 si è riscontrato un grandissimo successo in termini di qualità e quantità di iniziative dedicate a queste figure.
Il MiBACT si è già espresso e ha decretato che il grande nome attorno al quale girerà il 2020 è quello di Raffaello Sanzio ricordando il 500° anniversario della morte.
Tuttavia, a Venezia, un altro grande protagonista della scena artistica potrebbe farla da padrone: Giambattista Tiepolo, 250 anni dopo la sua scomparsa.
Il mondo di Tiepolo
Giambattista (o Giovanni Battista) Tiepolo nasce nel sestiere di Castello nel 1696.
La sua casa è ancor oggi indicata, come consuetudine, con un epigramma commemorativo, in Corte di San Domenico. Il momento storico in cui vive è, forse, la chiave interpretativa che più permette di comprendere il perché la sua produzione sia così ampia ma, soprattutto, così ben distribuita in tutto il territorio.
I suoi dipinti si possono ammirare nelle chiese, nei palazzi storici, nei musei e persino in alcuni hotel.
Possiamo tranquillamente considerare Tiepolo come uno degli artisti, se non il primo della lista, più presente nella città di Venezia.
Il ‘700 veneziano
Questo pittore vive in un periodo paradossale per la città. Il ‘700 veneziano si divide in due grandi aspetti: da una parte, un tracollo politico-economico iniziato con l’esclusione dalle rotte mercantili principali dopo la Scoperta dell’America e perpetrato grazie ad una serie di campagne belliche spesso inutili e fallimentari; dall’altra, una fioritura culturale e artistica inaspettata che ha riportato la Serenissima al centro dell’interesse degli studiosi.
Questo canto del cigno, che terminerà con il Trattato di Campoformio del 1797 e la fine della Repubblica, vede alcune delle più interessanti figure sul piano umanistico della cultura europea del tempo, nascere o sbocciare a Venezia. È il secolo di Tiepolo, di Canaletto, di Goldoni e di Vivaldi.
È difficile collocare questo pittore in una definita corrente artistica. Egli possiede sia le linee vorticose e dinamiche del barocco seicentesco sia le colorazioni pastello del rococò. É, quindi, un artista unico nel suo genere. Forse, proprio a per questa sua diversità dai canoni convenzionali riuscì a riscuotere il suo successo.
Sulle tracce di Tiepolo
Tiepolo fu un artista molto amato in tutt’Europa, non solo a Venezia. Per questo, esportò la sua arte prima nel Nord Italia, poi nel Centro-Nord Europa, in particolare in Germania, e alla fine presso la Corte di Carlo III di Spagna a Madrid.
Un artista conteso e desiderato da tutte le realtà che riuscivano ad entrarvi in contatto, specie nella città di Venezia dove influirà moltissimo portando una nuova idea di pittura, introducendo il rococò (un nuovo stile derivato direttamente dal barocco) con le sue linee lievi e graziose e i suoi colori pastello.
Sant’Alvise e Santa Maria della Fava
Per avere un’idea sull’operato di questo pittore, partendo dai Sestieri di Cannaregio e Castello, dove si trova la sua dimora, è possibile concentrarsi su due punti in particolare: la Chiesa di Santa Maria della Fava, nei pressi del ponte di Rialto e la Chiesa di Sant’Alvise.
Nella prima struttura, una chiesetta decisamente dimenticata dalle rotte turistiche principali, si possono ammirare quattro dipinti prodotti dall’artista: San Gioacchino, Sant’Anna, La Visione di San Filippo Neri e, il principale, L’Educazione della Vergine.
A Sant’Alvise, invece, Tiepolo inserisce opere inerenti alla Passione di Cristo, come La Flagellazione, l’Incoronazione di Spine e La Salita al Calvario.
Già questi due esempi spiegano bene quali siano le caratteristiche principali del Roccocò italiano: colori lievi, effetti luminosi fondamentali e un dinamismo forte nelle forme e nelle linee, unito ad una tradizione barocca ancora molto presente e che persiste in una certa decisione del tratto e del modo di narrare.
San Rocco e il Canal Grande
Il Sestiere di San Polo ospita due siti molto particolari in cui ammirare questo artista: la Scuola Grande di San Rocco e il Palazzo Papadopoli.
La Scuola Grande di San Rocco è una delle strutture culturali più interessanti della città.
Famosa per essere il miracolo artistico del Tintoretto, ospita anche alcune opere di altri pittori tra cui Tiepolo. Questo pittore, molto dopo la decorazione rinascimentale ad opera del concittadino, realizza 2 dipinti per quest’istituzione cittadina: Agar e Ismaele nel Deserto e Abramo e gli Angeli.
Questo luogo offre la possibilità di confrontare due momenti storici contrapposti come il Rinascimento, con la sua scoperta del dinamismo, le sue forme statuarie, i suoi colori accesi e i suoi toni decisi, con il Barocco/Rococò di Tiepolo, lieve e aggraziato.
Palazzo Papadopoli è, forse, il sito più insolito in cui vedere l’operato di un pittore: un Hotel di lusso.Questo palazzo del XVI secolo, oggi ospita l’Hotel Aman Canal Grande, un gioiello dell’hotellerie, che vanta addirittura di essere un dei 2 hotel in Italia ad avere ben 7 stelle.
Di hotel vista Canal Grande o che utilizzano palazzi storici per far soggiornare i turisti, Venezia è piena. Quest’Hotel, però, possiede ancora tutto il corredo di affreschi originari del Palazzo, ospitando i suoi clienti sotto i soffitti affrescati da Tiepolo. Un’esperienza meravigliosa che, ovviamente, ha un risvolto economico tutt’altro che abbordabile.
Tiepolo e i Gesuati
La grande opera del Tiepolo a Venezia è indubbiamente la Chiesa di Santa Maria del Rosario, o dei Gesuati, in Fondamenta delle Zattere.
Gigantesca struttura architettonica, progettata da Giorgio Massari nella prima parte del ‘700,contiene gli affreschi di Tiepolo che celebrano la Madonna del Rosario e San Domenico, fondatore dell’ordine domenicano che aveva sovvenzionato la costruzione della struttura.
Bisogna, infatti, ricordare che l’ordine dei Gesuati, che identifica la chiesa tra i locali, nel periodo della costruzione di questo edificio, era già stato soppresso da almeno quarant’anni. La zona, tuttavia, era identificata da quest’ordine religioso che da secoli operava e faceva riferimento alla vicina chiesa quattrocentesca di Santa Maria della Visitazione.
La costruzione di una nuova e più maestosa chiesa fornì a Tiepolo e a molti artisti del periodo un palcoscenico nuovo e di grande rilievo in cui lavorare. Piazzetta, Bonazza, Torretti sono solo alcuni tra coloro che parteciparono a questo progetto ancor’oggi molto apprezzato e fotografato da chi attraversa il Canale della Giudecca.
Tiepolo:l’Accademia e gli Scalzi
Le Gallerie dell’Accademia sono la più grande collezione di arte veneziana al mondo e di conseguenza non poteva mancare Tiepolo che fu, tra le altre cose, il primo preside di quest’importantissima istituzione della città che ancor’oggi sopravvive, testimoniando l’importanza di questo artista.
Alle Gallerie dell’Accademia troviamo alcuni dipinti del pittore, come Apollo e Marsia e il Ratto D’Europa, ma, soprattutto, gli affreschi caduti della Chiesa degli Scalzi.
La Chiesa di Santa Maria di Nazareth, o degli Scalzi (nome che derivato dell’ordine dei Carmelitani Scalzi che si insediarono nella città), è protagonista di una delle pagine più spiacevoli della storia nazionale e globale, visto che su di essa cadde il primo bombardamento “artistico” della storia.
Nel 1915, subito dopo l’entrata in guerra dell’Italia, Venezia venne presa d’assalto e a farne le spese fu, tra le varie cose, anche l’immenso patrimonio artistico rimasti nella città (ciò che si poteva spostare, fu evacuato).
La Chiesa degli Scalzi, con una decorazione ad affresco realizzata completamente da Tiepolo perse, sotto i colpi dell’artiglieria, la maggior parte della sua storica bellezza.
Ciò che fu possibile salvare, l’insieme di frammenti rimasti intatti, oggi, è esposto all’Accademia.