Per la tutela della nostra salute, è fondamentale un buon presidio del territorio. Ma lo sono altrettanto lo studio e la ricerca.
Piani, questi, in cui Venezia si conferma realtà di eccellenza, non solo a livello italiano, ma anche internazionale.
Lo attestano, ad esempio, i numerosi riconoscimenti che continuano a ricevere gli specialisti di Genetica e biologia molecolare dell’Ulss 3 Serenissima.
Il premio dei Microbiologi chimici
L’ultimo premio in ordine di tempo è arrivato nel corso del Congresso nazionale dell’Associazione italiana Microbiologi clinici, tenutosi a Rimini.
Il lavoro del gruppo di Diagnostica molecolare dell’Ospedale Civile, guidato dal dottor Mosè Favarato, è stato riconosciuto come “il contributo scientifico più innovativo”.
Lo studio premiato dal Comitato valutatore del Congresso riguarda il virus dell’epatite C. Tecnicamente, l’approccio diagnostico degli studiosi veneziani si è basato sul sequenziamento genetico di nuova generazione. In concreto, il protocollo messo a punto consente di personalizzare le terapie antivirali anche in caso di sviluppo di rare forme di farmaco resistenza.
Salute: superato altro step per la cura all’epatite C
Il risultato raggiunto all’Ospedale Civile e il relativo premio, sottolinea il dottor Favarato, «completano un iter virtuoso, certificando come degno di menzione un altro step di questo percorso di analisi e cura». La stessa équipe, un anno fa, era infatti riuscita a identificare, in un paziente veneziano, una variante del virus che causa l’epatite C mai descritta in precedenza in Italia. Questo ha consentito, al reparto di Malattie infettive del Civile, diretto dal dottor Panese, di trattare il paziente con successo, fino alla completa guarigione.
L’identificazione della variante del virus è stata quindi accreditata, approvata e registrata nel database internazionale che fa capo al prestigioso “National Institute for Biotechnology Information” statunitense.
L’importanza della tecnologia
Già negli anni scorsi, il team veneziano di specialisti aveva ricevuto altri due importanti premi. Il primo, per la qualità del dato analitico; il secondo, per l’innovazione diagnostica in campo clinico. Merito, riconosce il dottor Paolo Carraro, direttore del dipartimento di Patologia clinica dell’Ulss 3, «della preparazione professionale dei nostri biologi e genetisti molecolari. Allo stesso tempo, però, questi successi vanno ascritti alla tecnologia di ultima generazione presente presso il nostro laboratorio di Diagnostica molecolare».