Avete presente quando si dice “si stava meglio quando si stava peggio?”
Non è vero. Non per Venezia e il suo territorio metropolitano quanto meno, perché mai, dal 1990, abbiamo vissuto meglio.
A dirlo, il Rapporto sulla qualità della vita 2019 del Sole 24 Ore.
Tra le 107 province italiane da trent’anni a questa parte monitorate, Venezia si trova infatti per la prima volta, nel 2019, in 9° posizione.
Una scalata importante, che l’ha portata nella top ten delle città in cui c’è una maggior qualità della vita.
Lo storico
A Venezia quindi si vive molto bene e molto meglio degli anni passati e il trend rileva una costante scalata delle posizioni precedenti.
Qualche esempio? Nel 1990 la nostra città era classificata al 69° posto. Peggio nel 1992, quando è retrocessa al 79°per risalire nel 1995 al 70°, raggiungere nel 1996 il 58° e nel 1997 il 35°.
Poi di nuovo giù nel 1998, quando è ritornata al 47°, ancora più giù nella classifica nel 1999, quando ha toccato il 72° e infine su fino al 55° nel 2000.
Ma da lì in poi il percorso non è stato tutto in salita. Nel 2014, infatti, è ritornata al 65° posto, nel 2015 ha riconquistato il 48°, l’anno successivo, nel 2016, il 39°, nel 2017 il 43° , nel 2018 il 34° e finalmente, nel 2019, è entrata nella top ten.
Perché a Venezia si vive bene
Ma sono le singole voci del Rapporto del Sole 24 ore che offrono un quadro più chiaro sulle motivazioni di questa salita verso la vetta.
Nello sviscerare i dati emerge che il territorio metropolitano è smart, che ci si muove molto con i mezzi pubblici e che l’offerta del trasporto pubblico è talmente buona da collocarsi al secondo posto in Italia. Che si vive bene perché c’è un’ottima offerta culturale (15° posto ) che, a seconda delle singole voci, ci pone sul podio con i concerti, al terzo posto per l’offerta di mostre ed esposizioni, al 7° per la spesa pro capite che destiniamo agli spettacoli recandoci al botteghino. Le nostre scelte in fatto di spesa sono molto orientate anche verso lo sport, tant’è vero che ci poniamo al 19° posto per indice di sportività (che rimanda anche alla salute della popolazione) e al 23° per la sportività dei bambini.
Ci sembra sempre di non far nulla di così particolare? Non è così. Ma non è così anche perché possiamo economicamente permettercelo.
Case di proprietà e risparmi
Ancora i dati del Rapporto sulla qualità della vita 2019 del Sole 24 Ore evidenziano infatti che ci troviamo al 2° posto per “assorbimento del settore residenziale”, ossia per il numero dei metri quadrati acquistati ogni anno rispetto al totale dei metri quadrati offerti sul mercato, che sosteniamo mutui medi di 880 € mensili, affitti medi di 1600 € e che siamo al 29° posto come popolazione con crediti attivi. L’importo medio delle pensioni di vecchiaia è di 1318,2 € (12° posto nella classifica italiana) e il reddito medio complessivo per contribuente risulta di 22,054 € annui.
«Questo risultato deve inorgoglire tutti i cittadini – ha detto il sindaco di Venezia e della Città Metropolitana Luigi Brugnaro – Dopo l’importante risultato giunto la settimana scorsa dall’Ispra, che nel suo annuale ‘Rapporto rifiuti urbani’ assegnava il primo posto a Venezia, sia come Comune sia come Città metropolitana, in fatto di raccolta differenziata dei rifiuti, raggiungere questo importante posizionamento in tema di ‘Qualità della vita’ non può che confermarci che stiamo lavorando nella direzione giusta. Venezia sta dimostrando di essere una realtà virtuosa. Questi sono numeri oggettivi, dati di fatto, che ci sono stati riconosciuti. Con questo spirito – ha concluso – continueremo ad impegnarci, senza bisogno di fare promesse, ma rimboccandoci le maniche tutti assieme. Voglio ringraziare – ha concluso il primo cittadino – per il lavoro continuo e costante assessori, consiglieri e dipendenti del Comune, della Città metropolitana di Venezia e del sistema delle Partecipate».
Chi sta meglio e chi sta peggio
Il primo posto assoluto quanto a miglior qualità della vita in Italia è stato conquistato per il secondo anno consecutivo da Milano, seguita da Bolzano, Trento, Aosta, Monza e Brianza, Verona e Treviso.
«A dispetto di prefiche e cassandre, la società veneta, fatta di tanti cittadini che credono nella solidarietà e nella partecipazione attiva, di tanti amministratori e di bravi sindaci che, al di là del colore politico, hanno in testa i valori del buon vivere, della coesione civile e del rispetto è sempre in testa per qualità della vita. – ha commentato soddisfatto il presidente della regione Veneto Luca Zaia – Siamo una società che conosce la solidarietà per i più fragili e questa valutazione complessiva non è fatta non solo di Pil ma di benessere a 360 gradi, dalla salute all’ambiente, dalla cultura alla mobilità, dalla sicurezza al lavoro, alla giustizia. La media complessiva degli indicatori di ‘qualità’ del buon vivere ci vede al terzo posto, alle spalle di due regioni autonome Val d’Aosta e Trentino Alto Adige».
Se Verona, Treviso e Venezia risultano tra le prime dieci province in cui si vive meglio in Italia, Vicenza si colloca all’11° posto, Padova al 23° posto. Meno bene sembra si stia a Belluno (51° posto) e Rovigo (70° posto).
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