AL PASSO COI TEMPI

Sono storie e opinioni di persone che hanno saputo reinventare le tradizioni adeguandole ai giorni nostre, quelle che raccontiamo in questo numero di Reyerzine. Storie accomunate da un gran rispetto per il passato e al tempo stesso che guardano, con convinzione, al futuro. Sia che si tratti di ambiti artistici che di forme di comunicazione, di attività di socializzazione o di relazioni commerciali. L’impressione è che ci sia un notevole fervore, in questo senso, in tutto il territorio metropolitano. E che si stia profilando all’orizzonte una grande occasione per compiere un salto di qualità. Un’occasione da non lasciarsi sfuggire. Perché essere contemporanei significa far parte di un work in progress, come dice in queste pagine Renzo Di Renzo, direttore artistico della Fondazione Buziol. Esattamente come Venezia, “la città della contemporaneità”, è sempre stata in grado di fare nella sua storia.  Oggi lo fa riconoscendo la necessità di unirsi con le altre forze del territorio, ovvero tendendo la mano a Padova e Treviso. Fare sistema, creare una rete.
Perché ogni entità è compresa in una rete di relazioni, come magistralmente esemplificato nelle opere di Fernando Garbellotto (pag. 32), artista veneto di fama internazionale. La sfida è quella di invertire l’attitudine ad essere individualisti davanti agli ostacoli e provare ad ispirarsi agli altri Paesi europei “che sanno far squadra di fronte alle difficoltà”, per citare il designer veneziano Luca Nichetto (pag. 24) abituato a confrontarsi con le realtà aziendali continentali. Un’esigenza  che non può dimenticarsi di fondere tradizione e modernità, territorio e cosmopolitismo, sia nelle attività economiche che in quelle culturali. Non è un caso perciò che “contemporaneità” sia la parola che più si rincorre in questo numero di Reyerzine, quale testimonianza del bisogno di essere e di sentirsi al passo con i tempi e, perché no, magari anticiparli.
DI FEDERICO BACCIOLO