Confindustria: possibilità di un raddoppio degli investimenti nell’area di Porto Marghera.
Oltre 26 mila posti di lavoro
Tecnicamente non sarà una “ZES” (Zona Economica Speciale), bensì una “ZLS” (Zona Logistica Semplificata) rafforzata.
Quel che conta è però la sostanza: le aree produttive di Porto Marghera e del Polesine potranno avere cioè le stesse agevolazioni e gli stessi vantaggi fiscali delle ZES propriamente dette. Perché, adesso, c’è il via libera ufficiale del ministro per la Coesione territoriale.
L’emendamento ministeriale e l’iter
Il ministro Giuseppe Provenzano ha presentato ufficialmente un emendamento alla Legge di bilancio per consentire l’estensione del rafforzamento delle agevolazioni alle nostre realtà. Il passaggio governativo ha seguito di poche ore l’approvazione all’unanimità, da parte della Camera, di una mozione parlamentare sulla ZES.
I deputati hanno così espresso chiaramente la volontà di impegnare il Governo in questa direzione.
L’iter proseguirà nei prossimi giorni con l’approdo dell’emendamento stesso in Parlamento. «Se la norma sarà approvata – spiega il ministro Provenzano in un comunicato ufficiale – la Regione Veneto potrà avanzare la proposta affinché i Comuni dell’area Marghera-Polesine possano accedere alle procedure amministrative semplificate e alle norme per il credito d’imposta ZES».
I passaggi già compiuti
Il ministro ha sottolineato come la richiesta parta dagli amministratori locali.
La proposta era stata lanciata quasi un anno fa in occasione dell’assemblea di Confindustria Venezia dal presidente Vincenzo Marinese. E aveva prontamente raccolto l’adesione da parte dei sindaci: non solo quelli coinvolti direttamente, ma anche quelli delle realtà limitrofe, che hanno capito da subito l’opportunità di sviluppo economico offerta dalla ZES.
Unico limite: la deadline del 31 dicembre 2019. Che adesso potrebbe essere rispettata.
L’istruttoria ministeriale è già partita la scorsa settimana, «anche attraverso un confronto proficuo con i rappresentanti delle forze produttive».
Provenzano ha già incontrato anche il presidente del Veneto, Luca Zaia. «Mi auguro – ha proseguito il ministro – che tutte le forze politiche possano convergere su un obiettivo che quell’area di crisi richiede da tempo e che non era mai stato raggiunto». Il titolare del dicastero della Coesione territoriale ha quindi definito questo strumento «la strada più efficace, anche per dare una risposta immediata a un territorio che sta vivendo ore difficili».
I vantaggi della ZLS rafforzata
La norma prevista dall’emendamento stabilisce che le agevolazioni del credito d’imposta previsto per le ZES (in Italia attualmente consentite solo per le regioni del Sud) possano essere estese anche alle ZLS del Centro-Nord. Questo vale laddove esista un legame tra le aree portuali “di importanza europea” (definite dal regolamento TEN-T) e i Comuni individuati dalla carta degli aiuti a finalità regionale della Commissione Europea. In prospettiva, il Ministero lavorerà per unificare la normativa su ZES e ZLS rafforzate.
La stima degli effetti fatta da Confindustria in occasione del lancio della proposta di istituzione di una ZES parla della possibilità di un raddoppio degli investimenti nell’area. E questo significherebbe creare un nuovo posto di lavoro ogni 320.000 euro impegnati. Si potrebbero insediare, stima sempre Confindustria, anche nuove imprese e produzioni per 2,5 miliardi di euro, pari a circa 26.600 nuovi occupati.
All’interno della ZES di Marghera e Polesine ricadrebbero 16 Comuni, per un totale di 385 ettari a destinazione produttiva.
Le reazioni
«Il riconoscimento dello status di Zona Economica Speciale – è stata la reazione a caldo del presidente di Confindustria Venezia e Rovigo, Vincenzo Marinese – è una vittoria di tutti. Mi sono fatto portavoce di una richiesta che, nel corso dei mesi, è diventata sempre più urgente». Marinese ha quindi proseguito: «Questo è un risultato che porterà benefici a tutto il territorio, senza distinzioni. E, per una volta, istituzioni e forze politiche hanno messo da parte le divergenze per il bene comune. Ora, tutti assieme, non perdiamo l’occasione e il tempo».
Grande soddisfazione è stata espressa anche dal sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. «Questo – ha affermato – è il risultato di un lavoro sviluppato con tanta determinazione unitamente alle associazioni di categoria e sindacali, Confindustria in primis, con le quali avevamo sottoscritto una lettera d’intenti lo scorso 15 marzo proprio a Ca’ Farsetti». Il primo cittadino del capoluogo ha quindi guardato avanti: «Questo è un segnale di fiducia per lo sviluppo di tutto il nostro territorio, a cominciare da Porto Marghera e Murano. Prosegue il nostro impegno per riprendere anche i lavori della cabina di regia sulle bonifiche, per completare i marginamenti e per l’approvazione del protocollo fanghi. I 2.200 ettari di zona industriale si confermano una delle aree più attrattive per gli investimenti e la creazione di nuovi posti di lavoro».