“Non sei sola. Affidati alla rete”. Lo slogan è riportato in bella evidenza, sulla prima pagina della brochure informativa realizzata dalla Regione Veneto, che sarà distribuita in 256.000 copie. Una campagna di informazione, promozione, sensibilizzazione e prevenzione. Un contributo, insomma, per diffondere la cultura del rispetto in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne del 25 novembre.
Fare rete significa essere più forti
“Per riconoscere la violenza, per prevenire, per trovare protezione, per agire”. Anche le finalità della campagna sono esposte chiaramente. Le brochure riportano informazioni e riferimenti utili per le donne che subiscono violenza. Vengono ricordati prima di tutto i diritti: dalla possibilità di presentare querela a quella di richiedere l’allontanamento del partner violento. E poi il diritto di avere l’aiuto di un avvocato in gratuito patrocinio, un assegno di mantenimento per i figli a carico, il congedo lavorativo fino a 90 giorni.
Nel pieghevole sono riportati i numeri dell’emergenza (1522 per ascolto e informazioni; 112 e 113 in caso di pericolo; 118 per supporto medico urgente). E indicati alcuni consigli concreti su una violenza che può essere verbale, sessuale, psicologica, economica, fisica o stalking. “I segni della violenza sono spesso invisibili. Cogli il messaggio silenzioso dei gesti che valgono più delle parole” è il primo suggerimento.
I centri antiviolenza
La brochure presenta anche la mappa della rete regionale di sostegno alle donne che subiscono violenza. I centri antiviolenza veneti sono 22.
6 si trovano nel Veneziano: “Civico Donna” a Chioggia (tel. 800-195359), “Sonia” a Noale (349-2420066), “Città gentili” a Portogruaro (331-1310636), “La Magnolia” a San Donà di Piave (0421-596104), “Estia” e “Comune di Venezia” a Venezia (che rispondono rispettivamente ai numeri 342-9757092 e 041-5349215).
La rete conta anche su 25 sportelli e 22 case rifugio.
Queste ultime, nel Veneziano, sono 3: 2 di tipo “A” e 1 di tipo “B”, ovvero quelle per donne e figli minori in pericolo immediato o non in pericolo immediato.
In Veneto esiste quindi un punto d’accesso ogni 53.000 donne residenti.
Nel corso del 2018, la rete ha registrato in Veneto 8.464 contatti (erano stati 4.733 nel 2017). Sono aumentate anche le prese in carico, passando da 3.107 a 3.256.
Significa che, lo scorso anno, i centri antiviolenza hanno preso in carico una donna ogni 770 residenti.
Il reinserimento
La rete effettua una presa in carico della donna a 360°, sotto tutti i punti di vista socio-sanitari. Se è fondamentale la parte legata alla prevenzione, non da meno è quella successiva.
Ovvero il cosiddetto “sgancio”, che si traduce in una ritrovata autonomia abitativa e lavorativa della vittima di violenza. In tale prospettiva, la Regione ha annunciato la sottoscrizione di un protocollo con Confindustria Veneto per l’inserimento lavorativo di queste donne. «Ci auguriamo – ha affermato l’assessore Manuela Lanzarin – di allargare quanto prima questo protocollo anche ad altre categorie economiche».
E’ sempre una scelta molto apprezzata ed intelligente quella di divulgare notizie come queste. Complimenti !!!