La storia del vicentino Diego Murari e della fondazione Unico1
Mi chiamo Diego. Nell’autunno del 2006 un medico mi disse che non sarei arrivato a Natale. Invece sono ancora qui…”. Queste sono le parole che meglio di ogni altra cosa descrivono la storia di Diego Murari, veneto di Romano di Ezzelino (Vicenza), nato nel 1967, con una grande passione per lo sport e per il calcio in particolare. Ex arancioneroverde, ha ricoperto infatti il ruolo di portiere nella primavera della squadra lagunare. Nel 2006 Diego si è ammalato gravemente, una malattia rarissima, che lo ha portato a dover affrontare una serie di cure ospedaliere dal costo molto elevato. Dopo aver subito l’asportazione di un polmone, superato un’emorragia interna, tre attacchi di ischemia cerebrale e una forma di anoressia nervosa gravissima, è qui ora per darci la sua lezione di vita e per portare una ventata di positività a tutte le famiglie che vivono il suo stesso calvario. È da qui che nasce “Unico1”, con il fondamentale supporto di alcuni sportivi famosi come Davide Rebellin, Francesco Toldo, Roberto Baggio, Kristian Ghedina, Silvio Fauner.
Una onlus che ha ben più di uno scopo. L’associazione Unico1, grazie alla collaborazione di questi ed altri eccezionali personaggi, programma degli incontri con i bambini ammalati, in modo da far ritrovare loro il sorriso ed una nuova speranza, per aiutarli ad affrontare con lo spirito giusto le cure. I campioni incontrano i bambini nelle scuole per promuovere e trasmettere i valori dello sport, della competizione e del rispetto, spiegando loro che per realizzare i sogni occorre costanza, impegno e amore per se stessi e per gli altri. “Avevo perso la gioia di piangere ed ho visto la sofferenza nel sorridere. Ma con Unico1 ho ritrovato la vita e riscoperto i sogni…”. Per Diego Murari, ogni giorno che può vivere, rappresenta “un altro splendido giorno”, che altro non è se non l’ennesima occasione per permettere a chi sta vivendo la sua stessa paura, di trovare la forza di lottare e credere che bisogna decidere di dovercela fare. Ma non è tutto qui; oltre al già citato progetto sport, esiste anche un progetto culturale, che va anche oltre l’aspetto puramente umano.
Unico1 vuole creare una continuazione dell’attività scolastica in ospedale. L’idea è quella che i bambini ammalati non perdano le abitudini acquisite in precedenza, proseguendo dall’ospedale, con l’utilizzo delle tecnologie di ultima generazione, la loro formazione scolastica. Sono previste anche attività ricreative ed espressive, in modo da dare la possibilità ai bambini di manifestare le loro sensazioni e i loro stati d’animo. In questo modo è possibile rendere meno traumatico il distacco e il successivo reintegro nell’ambiente sociale a loro familiare. L’associazione, per riuscire nell’intento di sostenere le famiglie delle persone malate, opera anche e soprattutto nel concreto. Ha creato una linea di abbigliamento sportivo e di gadget che viene distribuita sul mercato, in diversi punti vendita, oltre che in rete con un negozio on line. I proventi ricavati dalla vendita di questi oggetti e dalle donazioni effettuate vengono reinvestiti nelle attività di Unico1.
Diego Murari ha investito tutte le sue energie verso la promozione, la divulgazione e la propaganda di questa iniziativa attraverso la stampa, diverse manifestazioni, il web, partecipazioni televisive e partnership con l’ambiente sportivo, tra cui alcune società come tra cui alcune società come l’Inter, il ChievoVerona, l’Unione Venezia Calcio, il Cittadella, la Triestina, lo Spezia, il Sassuolo, il Mantova, oltre all’A.I.C, all’Hockey Cortina, al Team Guerciotti ciclocross e molti professionisti di tutti gli sport, che hanno aderito con piacere all’organizzazione di eventi benefici per la raccolta dei fondi. C’è di più, il progetto di Murari non si ferma semplicemente alle persone malate, ma va oltre, con l’aiuto concreto agli anziani soli ed emarginati. Un problema che affligge la società odierna, e al quale l’associazione tenta di porre rimedio sottolineando quanto sia importante saper ascoltare le loro parole e i loro consigli, attraverso il coinvolgimento in tantissime attività e momenti di svago. “La malattia per me è uno stato fisico ed emotivo, è la sofferenza, ma talvolta capita che la sofferenza si trasformi nel credere di potercela fare” dice Diego. Questo è il messaggio che l’associazione e tutti coloro che vi collaborano vogliono far passare, tutte le persone che soffrono sappiano che non sono sole, ma che c’è un’organizzazione su cui appoggiarsi per un aiuto, perché le battaglie si vincono e Diego Murari ne è la prova.
DI FRANCESCO BOVOLENTA