Perepepé: il tiramisù creativo della mestrina Rossella Favaretto
Il mondo dei tiramisù ha scelto i suoi Campioni del Mondo 2019. Arrivano dal Comasco e dal Bergamasco i vincitori eletti in piazza dei Signori a Treviso.
Ma anche la Venezia metropolitana si è fatta valere, con una ricetta creativa che ha sfiorato il titolo nella propria categoria.
Un tiramisù da medaglia d’argento
Rossella Favaretto, di Mestre, si è classificata al secondo posto nella sezione in cui i cuochi (rigorosamente non professionisti) si avventurano in rivisitazioni del classico dolce veneto. La 45enne impiegata amministrativa contabile, che lavora in una comunità terapeutica vicino a Piazzale Roma, ha portato davanti ai giudici il suo tiramisù pere e pepe. “Lo abbiamo scherzosamente battezzato Perepepé”, sorride Rossella.
Il plurale si riferisce all’amica, Stefania Favarato, che l’ha spinta a partecipare al Mondiale di tiramisù. “Lei aveva passato l’anno scorso le selezioni – ricorda – e quest’anno ci siamo iscritte insieme. Mi ha convinto dicendomi che sono brava. Ma quella veramente brava, secondo me, è lei e non capisco perché non abbia fatto più strada di me. Io infatti ho partecipato molto “sciallamente”, senza particolari ambizioni di vittoria”.
Perepepé
Ma come nasce la ricetta di Rossella Favaretto? “Essendo questa la stagione delle pere, che sono sul mercato con diverse varietà – spiega – ho pensato prima di tutto a questo ingrediente. Le avrei volute abbinare col vino rosso, ma non si poteva. Così ho deciso di puntare sulla nota piccante-aromatica del pepe Sichuan, con il suo profumo intenso, abbinato alle note speziate del pepe del Madagascar”.
E, ammette la cuoca, si tratta di una ricetta che ha sperimentato veramente poco. “Prima dei Mondiali, l’ho provata solo 4 o 5 volte. Soprattutto per non creare pressioni a me stessa, ma anche perché la stagione delle pere inizia a fine settembre”. Altro piccolo segreto, una variazione decisa pochi giorni prima della gara: “Ho sostituito lo zucchero semolato con quello di canna grezzo integrale. Questo ha dato al dolce un sapore più intenso”.
Nessuno è profeta… a casa
Seconda al mondo, Rossella non ha trovato altrettanta soddisfazione tra le mura di casa. Sposata, con tre figli e un gatto (“tutti maschi…”, ride), proprio nella sua prole ha trovato i critici più severi. “Il tiramisù Perepepé a loro non è piaciuto molto. Il grande, che ha 16 anni, l’ha comunque mangiato. Quello di mezzo, 14 anni, non è sembrato molto entusiasta. E il piccolo, 8 anni, l’ha accolto con un: “ancora pere?!?”. C’è chi l’ha apprezzato di più, chi di meno; ma io sono stata irremovibile: questa è la mia ricetta e così si tiene, non la cambio”.
Dopo il concorso culinario, il primo della sua vita, Rossella Favaretto non sa quale potrà essere il futuro di questa sua passione. “Io mi sento molto creativa. E questo si declina in varie tipologie: dal make-up allo smalto, dalle perle, alle collane, ai vestiti. Sempre per hobby. Accetto quindi quello che mi dicono. Ma se mi diranno che ho un futuro in questo campo, ben venga”.
Originale o creativo?
Il campionato del mondo organizzato da Twissen assegna 2 corone. La prima è per gli chef che si cimentano nella ricetta originale del tiramisù. Ovvero quella strettamente legata ai 6 ingredienti tradizionali: zucchero, uova, mascarpone, savoiardi, caffè e cacao. In questa categoria, a imporsi è stato Fabio Peyla, addetto marketing di 40 anni di Uggiate Trevano (Como).
Il format prevede anche la possibilità di presentare proposte innovative. La categoria “ricetta creativa” consente di sostituire il savoiardo con un altro tipo di biscotto e di aggiungere fino a tre ingredienti non previsti nella ricetta tradizionale. In questo caso, la nuova Campionessa del Mondo è la 27enne Sara Arrigoni, insegnante di Paladina (Bergamo), al terzo anno di partecipazione.
Tra mojito e lamponi
Se i “puristi” si sono concentrati sul tiramisù classico, a destare la maggior curiosità sono state ovviamente le ricette innovative. La vincitrice ha presentato il tiramisù al mojito (anche se rigorosamente non alcolico). Alla fine l’ha spuntata di misura sulla ricetta mestrina pere e pepe.
Gli altri semifinalisti? Lamponi, cioccolato bianco e liquirizia sono stati tra gli ingredienti più gettonati. C’è chi ha puntato sull’abbinamento tra amaretti, formaggio e lamponi e chi su pasta di mandorle, scaglie di mandorle e lamponi. La liquirizia si è sposata con limone o cioccolato bianco e quest’ultimo ingrediente ha incontrato anche i soliti lamponi. Frutti di bosco che sono stati scelti anche per un insolito tiramisù con foglia d’oro.
Ambasciatori del tiramisù
I vincitori, adesso, voleranno in Brasile. Saranno ospiti dell’ambasciata italiana a Curitiba per la Settimana della cucina italiana nel Mondo. Pur trattandosi di pasticcieri assolutamente per hobby, a garantire la loro capacità è stata l’elevata qualità della giuria operante nella green-house allestita in piazza dei Signori.
La Tiramisù World Cup 2019 ha convocato infatti come giudici a Treviso professionisti del settore (chef, pasticceri, esperti culinari) e i campioni delle precedenti edizioni.
A presiedere la giuria, poi, è stato Roberto Lestani, presidente della Federazione internazionale Pasticceria gelateria cioccolateria.
L’edizione 2019
Quella che si è chiusa domenica è stata un’edizione veramente internazionale, per il Mondiale dei tiramisù. Già una delle selezioni aveva varcato i confini nazionali, essendosi svolta in Belgio, a Bruxelles. Oltre all’Italia, sono stati 8 i Paesi che hanno presentato dei partecipanti tra i 600 chef che, selezionati tra le oltre 5000 candidature, si sono sfidati a Treviso a colpi di mascarpone e savoiardi. Si tratta di Cina, Australia, Uruguay, Gran Bretagna, Belgio, Olanda, Svizzera ed Austria.
Ogni partecipante ha ricevuto, a inizio giornata, il “kit del concorrente” con gli ingredienti base del tiramisù originale. Impressionano, quindi, i numeri di materie prime utilizzati per realizzare i piatti di gara (14×11 cm alle selezioni, 28×17 cm in semifinale e finale). Si parla di 14.400 savoiardi, circa 700 kg di zucchero, oltre 160 kg di mascarpone. E, ancora, l’equivalente di 11.000 uova, 30 kg di caffè macinato e 50 kg di cacao.