Un nuovo mammografo “intelligente”. Un nuovo automezzo per il trasporto dei pazienti. Una nuova tecnica per monitorare l’efficacia dei farmaci chemioterapici.
Sono solo tre recentissimi esempi di come il territorio veneziano metropolitano si confermi all’avanguardia nella lotta e nella cura dei tumori. Fortunatamente non nuovi e anzi sempre sul campo, i volontari, la cui assistenza risulta fondamentale per molti pazienti oncologici.
Il mammografo “intelligente”
Dopo un anno dall’installazione del primo mammografo digitale 3D con tomosintesi smartcurve, il Centro di Medicina Mestre raddoppia.
Nella sede di viale Ancona 5, convenzionata con il Servizio sanitario, è stata inaugurata una seconda apparecchiatura della stessa tecnologia, la più avanzata oggi disponibile.
Il nuovo sistema si caratterizza per l’altissima risoluzione, con un pixel di visualizzazione pari a 70 micron, migliorando l’individuazione delle patologie. Ma anche per la velocità, richiedendo solo 3,7 secondi per l’effettuazione dell’esame e contenendo le radiazioni ampiamente entro i limiti di dose standard accettabile.
Si allevia dunque il dolore dell’esame stesso, rendendolo così più fruibile dalle donne. Anche perché il set di piatti di compressione altamente ergonomico riduce la trazione cutanea alla parete toracica.
La diagnosi precoce per la lotta ai tumori
Il nuovo macchinario permette di compiere un passo avanti nella diagnosi precoce del tumore al seno. Per le pazienti si riducono infatti al minimo i tempi d’attesa.
Il mammografo “intelligente” consente inoltre di effettuare esami a risoluzione ancor più elevata. Il servizio può contare su equipe qualificate di specialisti, con il supporto di quattro tecnici radiologi.
Grazie a un investimento da 250.000 euro, si è così potenziato un servizio che, nella sola sede di Mestre, effettua ogni anno circa 10.000 mammografie.
“Ogni anno – ricorda Vincenzo Papes – si ammala 1 donna su 8. Ma, grazie alla diagnosi precoce, è migliorata non solo la sopravvivenza della donna, ma anche la qualità e l’aspettativa di vita”.
Ottobre rosa
L’inaugurazione del nuovo macchinario si inserisce nel calendario delle iniziative dell’Ottobre rosa. “Il messaggio che abbiamo voluto lanciare – ha ricordato la presidente del Consiglio comunale, Ermelinda Damiano – è quello che la prevenzione è vita. Ed è importante sapere che in città ci sono strutture che decidono di investire nella prevenzione, dotandosi di strumenti all’avanguardia”.
Tra le altre iniziative da ricordare, il video “#giocadanticipo”, che sta diventando virale, divulgando le buone prassi della diagnosi precoce. Questo ha coinvolto numerose squadre di calcio femminile. Tra queste, il Calcio femminile FC Venezia, che disputerà un’amichevole con la Spal a Marcon, domenica 3 novembre alle 17. Obiettivo: raccogliere fondi a diretto beneficio della Lilt Venezia.
Un’auto per la Lilt
Oltre alle cure mediche e alla prevenzione, anche l’attività dei volontari è fondamentale per sostenere i pazienti oncologici nel momento del bisogno.
Il Rotary Club (di Venezia e Mestre Torre) ha così donato alla Sezione provinciale della Lega italiana lotta contro i tumori un nuovo automezzo. Questo sarà utilizzato per il trasporto gratuito di chi ne farà richiesta.
“Da oggi – ha sottolineato l’assessore comunale alla Coesione sociale, Simone Venturini, in occasione della cerimonia di inaugurazione e benedizione alla chiesa Santa Maria Immacolata di via Piave – la Lilt può offrire un nuovo servizio. È anche da questi gesti che la città dimostra che ha un cuore, che la solidarietà esiste, che è forte e viva”.
Un brevetto per il futuro
In tema di cura dei tumori, va infine registrato un importante passo avanti sul piano scientifico. Il team di ricercatori dell’Università Ca’ Foscari e dell’IRCCS di Aviano, guidato da Salvatore Daniele, ha inventato e brevettato un metodo elettrochimico innovativo per monitorare in tempo reale l’efficacia di due farmaci chemioterapici (imatinib e irinotecan). Questo permetterà di ottimizzare le dosi di farmaco somministrate in base alla risposta del paziente, limitando gli effetti collaterali e migliorando la terapia.
Per misurare la concentrazione dei farmaci nel sangue, è sufficiente mezza goccia di plasma (125 milionesimi di litro). Con il nuovo metodo si evitano le possibili interferenze di altre molecole. Sarà inoltre possibile sviluppare dispositivi di monitoraggio portatili. Questo consentirà di misurare il livello dei farmaci direttamente nella stanza del paziente, anziché in laboratorio, riducendo tempi e costi.