Notizie diffuse nei tempi più rapidi possibili e verifica dell’attendibilità delle notizie stesse. La credibilità dell’informazione si gioca all’interno di questa contrapposizione. Il fenomeno delle cosiddette fake news, le bugie spacciate come realtà, esiste da ben prima che nascesse il giornalismo. Ma ha assunto una rilevanza sempre più significativa con l’esplosione di strumenti come i social network. Ecco allora il riaffermarsi dell’importanza del ruolo del giornalista, come mediatore con la realtà e garante nei confronti del lettore. Operatore dell’informazione che ha però bisogno anche di nuovi strumenti per poter svolgere al meglio il suo lavoro.
Contro le fake news arriva Simula 24
Da inizio 2020, i giornalisti (ma anche i ricercatori e le istituzioni) avranno a disposizione online una piattaforma open source pensata proprio al fine di verificare le tante notizie che circolano sulla rete. Si chiamerà “Simula 24” ed è il frutto del lavoro di ricerca “Synapsy+”. L’annuncio è stato dato a Mestre, nell’ambito del festival “Digital Meet 2019”, da “Emergenza24”, la più grande community internazionale sulla comunicazione di emergenza.
Il progetto sperimentale è stato avviato un paio di anni fa. Si sono studiate le relazioni tra utenti, contesti, tipo e qualità dell’informazione per arrivare a creare un ricchissimo database su cui basare le verifiche delle notizie. “Abbiamo creato – spiega il trevigiano Maurizio Galluzzo, coordinatore di Emergenza 24 – un grande archivio di connessioni e sinapsi, di relazioni tra profili e contatti che ci consente di controllare in tempo reale l’attendibilità di coloro che inseriscono in rete le notizie”.
Un sistema anonimo, che risolve i problemi di privacy trasformando gli account in una serie di anonimi numeri.
Fake News e comunicazione d’emergenza
Da una verifica dello storico dei singoli profili, lo studio permette di far emergere comportamenti standardizzati nel tempo.
“Il sistema – prosegue Galluzzo – consente di verificare se una notizia pubblicata sia legata al quotidiano o se parta da un archivio e sia semplicemente ripubblicata, indipendentemente da quanto accade realmente”.
In tal senso, la comunicazione di emergenza risulta fondamentale.
“Di fronte a eventi improvvisi e imprevisti – spiega il coordinatore – nessuno può pianificare preventivamente le risposte. E, per di più, le informazioni che iniziano a circolare in questi contesti hanno un particolare impatto emotivo”.
Nella nuova piattaforma, così, saranno messe a disposizione informazioni verificate. Ma non solo. Pur con un indice a colori che mostra la probabilità statistica della bontà dell’informazione, ci saranno anche notizie pubblicate ma non verificate. Spetterà al giornalista, a questo punto, dopo averle ricevute tramite un alert o utilizzando la piattaforma come motore di ricerca, la verifica ultima.
Il ruolo del giornalista
Emergenza24 è un network che nasce dall’attivismo civico, senza alcuna associazione alle spalle. Può contare su 46.000 contributors in tutta Italia. La portavoce è la mestrina Francesca Anzalone, che, in occasione degli stati generali della comunicazione d’emergenza al campus scientifico di Ca’ Foscari, ha sottolineato “la necessità costante di fare squadra tra tutti gli attori”.
La community già svolge una funzione di filtro di ciò che propone la rete che, a brevissimo, sarà messo gratuitamente a disposizione degli operatori.
“Noi – riprende Galluzzo – facciamo solo delle analisi: cerchiamo i fatti e li verifichiamo. Ma sono tabelle di per sé inutili. Noi siamo nati per dare supporto a giornalisti e giornali. E sappiamo benissimo che, per rendere queste informazioni fruibili dalla gente, occorre poi la contestualizzazione e il conforto qualitativo di un professionista dell’informazione come il giornalista”. In una realtà che ci bombarda di informazioni, insomma, anche nel futuro un buon articolo potrà ancora fare la differenza. In Italia non siamo assolutamente messi male, in questo, rassicurano da Emergenza 24. Soprattutto nell’informazione locale. Il Veneto poi, all’interno del panorama generale, si mostra tra i più reattivi nell’accogliere le nuove opportunità di fare buona informazione.
Un sistema applicabile anche nel settore pubblico
La piattaforma, potenzialmente fruibile da tutti, sarà però resa accessibile solo ad alcuni soggetti. Una scelta ben precisa, per far sì che le risorse utilizzate siano destinate solo a un utilizzo destinato alla comunità invece che per semplice curiosità.
Tra i soggetti che, tramite password, potranno accedere alla piattaforma anti fake news caricata su un server, ci sono anche i rappresentanti istituzionali. Il sistema, spiega ancora Galluzzo, può essere utilizzato ad esempio anche a fini di analisi del turismo. Studiando il comportamento dei turisti, i loro sentiment e le loro reazioni emergono infatti dati significativi.
“Lo stupore di chi arriva in Piazza San Marco – illustra il coordinatore di Emergenza24 – ha la stessa valenza di un evento improvviso. La prima foto che un turista posta su Instagram, ad esempio, viene scattata all’ingresso di Piazza San Marco. Così, analizzando le foto successive, si possono anche analizzare i percorsi, i punti preferiti da cui scattare selfie, il tempo di permanenza in determinati posti e ciò che attrae di più il visitatore. E questo, logicamente, può aiutare nella gestione dei flussi”.