L’Azienda Territoriale di Edilizia Residenziale veneziana ha avviato un bando per acquisire immobili da assegnare a chi ne ha bisogno
Un bando per comprare case da destinare a chi chiede un alloggio pubblico. Ater si impegna per far fronte all’emergenza abitativa nel Comune di Venezia. E cerca case.
Alloggi che poi saranno assegnati a persone con regolari titoli per poter accedere a una casa popolare.
«Nel capoluogo lagunare – spiega il presidente Raffaele Speranzon – ci sono oltre 3000 richieste da evadere. Purtroppo moltissime rispetto alla disponibilità di case pronte per la consegna. Anche mettendo assieme le 250 di Ater e un altro centinaio del Comune si arriva solo a 350. E sono poche. Da qui la decisione del bando per comprare edifici già realizzati o da completare ma invenduti che possano essere velocemente a disposizione dei cittadini».
Il bando Ater
«L’obiettivo – precisa Speranzon – è di riuscire ad acquistare 150 – 200 appartamenti che già rappresenterebbero una boccata di ossigeno almeno per le situazioni di emergenza. Con questo bando sarà possibile anche soddisfare un’altra necessità, cioè capire quanti appartamenti siano disponibili in città. Infatti le richieste degli operatori economici, che non saranno vincolanti per Ater, andranno a costituire una banca dati. Questa permetterà in futuro di valutare rapidamente le proposte nell’ambito di una programmazione dei finanziamenti. C’è anche da tenere presente che per l’acquisto degli immobili tre quarti del costo sarebbe coperto dal fondo Ater della Regione».
La delibera è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione Ater e nei prossimi giorni il bando sarà pubblicato sul sito dell’Azienda Territoriale di Edilizia Residenziale veneziana (www.atervenezia.it) per un paio di mesi.
Requisiti per il bando
Per vendere all’Ater sono previsti alcuni requisiti. L’Azienda cerca edifici già pronti, nel comune di Venezia, con almeno sei alloggi all’interno e che soprattutto non richiedano sistemazione, se non per piccoli interventi. Devono essere liberi da ipoteche, gravami e vincoli di qualsiasi natura, in norma con superfici, autorizzazioni e impianti, antisismici, non occupati. Devono inoltre appartenere a categoria residenziale non di lusso, essere forniti di tutte le certificazioni necessarie relative ai materiali impiegati, alla classificazione energetica e dotati di impianto di riscaldamento autonomo o centralizzato con contabilizzazione del calore per ogni singola unità abitativa. E ancora, qualora ultimati, essere allacciati ai servizi di acqua, gas, energia elettrica, telefono, fognatura.
Ater raccoglierà le proposte pervenute che saranno valutate per procedere all’acquisto degli immobili individuando specifici canali di finanziamento.
Restauri a Marghera
Sempre in tema di residenza, proseguono intanto i restauri del Comune degli alloggi a Marghera. Dopo la ristrutturazione degli appartamenti sfitti in via Correnti nelle prossime settimane si interverrà per la riqualificazione delle parti comuni del complesso e quelle delle tre palazzine oltre all’eliminazione delle opere abusive realizzate in passato da alcuni assegnatari e occupanti. Le 13 case rimesse a nuovo saranno assegnate ai neo assunti del corpo di Polizia Locale. La Giunta comunale ha infatti approvato i requisiti e criteri di punteggio per l’emanazione di un bando valido per la locazione di alloggi comunali non ERP ristrutturati, riservati a nuclei familiari, anche monoreddito, di operatori di Polizia locale del Comune di Venezia.
«Questo bando – sottolinea la vicesindaco di Venezia Luciana Colle – è riservato a ragazzi e ragazze under 35 vincitori delle selezioni 2017 e 2018 per agenti di Polizia locale che rientrino nei limiti ISEE stabiliti. Oltre a rappresentare un importante sostegno alle iniziative messe in campo per le giovani coppie, significa incrementare il livello di sicurezza e riqualificare la zona. La vicinanza di questi 13 alloggi alla nuova sede operativa della Polizia locale in via Cafasso consentirà anche di ottenere maggiore comodità operativa ed efficienza».
Sempre vita facile per i Vigili Urbani. Bravo il comune che non analizza chi veramente ha bisogno. E’ Una vergogna