Non appena è uscito l’avviso pubblico, sono arrivate 130 richieste. Tutte di proprietari di lotti di terreno agricolo adiacente la propria abitazione. Chiedevano di poter costruire lì anche quella dei propri figli. Allo studio, infatti, c’era una variante al Piano degli Interventi volta a sostenere la piccola residenzialità e a dar impulso al settore edilizio locale.
65 di quelle 130 richieste sono state prese in considerazione dall’amministrazione ed entro la primavera del 2020, se i due passaggi al Consiglio comunale troveranno parere positivo, potrebbero portare a nuove edificazioni. Di sicuro potrà invece procedere nel frattempo con l’ampliamento il Villaggio Solidale Don Vecchi.
“Sono le prime autorizzazioni a costruire rilasciate in 4 anni – ha detto l’assessore all’Urbanistica Massimiliano De Martin – Con le case per le famiglie andiamo a usare 5 ettari sui 258 previsti dalla Regione entro il 2050 e siamo contenti di farlo a favore delle famiglie e delle persone che possono trovar risposta a una necessità abitativa. Questo favorirà oltretutto il ritorno di alcuni cittadini in città, o consentirà loro di fermarsi”.
Le autorizzazioni edilizie per le famiglie
Le nuove abitazioni che la delibera “Interventi puntuali a sostegno della residenza per le famiglie” prevede potrebbero sorgere a Chirignago (15), Zelarino (6), Asseggiano (5) , Trivignano (4), Favaro (16), Campalto (3), Mestre (7), Carpenedo (2), Marghera (5) e Ca’ Sabbioni (2).
Saranno unifamiliari, bifamiliari o anche trifamiliari ma potranno occupare un massimo di 270 metri quadrati ed elevarsi non oltre il secondo piano. Dovranno essere inoltre costruite entro tre anni dall’autorizzazione e non potranno esser vendute se non dopo 5 anni. Nel caso in cui i tempi di costruzione non fossero rispettati, per effetto della decadenza del permesso a costruire, il terreno ritornerà a essere terreno agricolo.
Il Villaggio Don Vecchi
L’autorizzazione a procedere con l’ampliamento del Villaggio Don Vecchi va invece a concludere un iter iniziato nel 2014 con la sottoscrizione di una convenzione tra il Comune e la Fondazione Carpinetum di Solidarietà Cristiana Onlus, che può ora costruire su ulteriori 712,13 metri.
Anche qui il via libera arriva per residenze destinate “a genitori separati, disabili fisici, giovani coppie in difficoltà e ospitalità religiosa”. La variante passata in Consiglio prevede la realizzazione di altri 13 mini appartamenti che andranno ad aggiungersi agli 83 già operativi.
I limiti all’uso del suolo e gli accorgimenti per la tutela del clima
La Legge regionale 14/2017 impone un limite per le aree edificabili in ogni comune.
Per il nostro il parametro fissato è di 258,28 ettari (contro i precedenti 518). Dal 2050 in poi le direttive europee imporranno agli Stati di fermarsi.
Il limite è ovviamente legato alla necessità di ridurre l’impatto climatico. La tutela del suolo (ovviamente solo uno degli ambiti di intervento) si traduce quindi in una diminuzione delle costruzioni, che dovranno comunque essere più efficienti e “smart”. A questo proposito interviene anche il nuovo regolamento edilizio del Comune con due articoli (il n.38 e il n.40) che devono ora passare il vaglio del Consiglio Comunale. L’art 38 prevede la realizzazione “di tetti e pareti verdi”, quindi con vegetazione in altezza. L’art 40, invece, stabilisce che, in caso di nuova edificazione o di ristrutturazione radicale, con inserimento della classe energetica A il costo di costruzione possa esser ridotto del 50% per le destinazioni all’uso residenziale e del 25% per le altre destinazioni.