Al Museo M9 di Mestre, dal 24 al 27 ottobre il “Festival delle Idee”
Chissà se ce ne rendiamo davvero conto.
Chissà quanto abbiamo capito di quanto abbiamo vissuto e stiamo vivendo.
Due guerre mondiali, l’olocausto, la guerra fredda, lo sbarco sulla luna, la nascita del cinema e della tv, la rivoluzione tecnologica in atto, le conquiste scientifiche.
E se qualcuno vi dicesse che parlare a tu per tu con i protagonisti e i testimoni più diretti di questi cambiamenti epocali fosse possibile e, per di più, a pochi metri da casa?
Se a raccontarci dello sbarco sulla luna, di come sia la terra vista da lassù fosse l’astronauta Paolo Nespoli?
Se a parlarci dei loro record e delle loro vittorie più importanti, del loro sudore e dei loro sacrifici fossero direttamente Francesco Moser e Sara Simeoni?
Se a svelarci le storie segrete che infiammano il dibattito politico nazionale e mondiale fosse Alan Friedman o se a farci da Cicerone nel mondo della musica italiana fosse niente di meno che Giulio Rapetti? Si, Mogol, il paroliere che ha dato voce a Lucio Battisti, Bobby Solo, Fausto Leali, Riccardo Cocciante, Adriano Celentano e moltissimi altri con canzoni che hanno fatto la storia dell’Italia?
Il Festival delle Idee
Dal 24 al 27 ottobre sarà possibile all’M9 di Mestre, che ospiterà la prima edizione del “Festival delle idee – ’900 il grande secolo delle innovazioni”.
“Un festival ideato per Mestre e il suo territorio, in cui ospiti del mondo della cultura, della scienza, dello sport, dell’imprenditoria, raccontano attraverso la loro voce le “visioni” e le grandi idee del Novecento che hanno determinato le ispirazioni e le contaminazioni del presente –spiegano gli organizzatori – Un festival dinamico, aperto ad ogni tipo di pubblico, con l’obiettivo di coinvolgere in questa narrazione le nuove generazioni”.
Un festival anche gratuito: segnate in calendario l’appuntamento che non volete mancare e, dal 24 settembre, prenotatelo collegandovi al sito www.festivalidee.it.
I protagonisti
I nomi degli ospiti sono molti e tutti di spessore: oltre ai già citati Nespoli, Moser, Simeoni, Friedman e Mogol giungeranno all’M0 di Mestre Piergiorgio Odifreddi,Francesca Cavallin, Max Sabbion, Gioele Dix, Alessio Boni, Marcello Prayer, Pupi Avati.
Poi ancora Melania Gaia Mazzucco, Igor Sibaldi, Carlo Freccero, Aldo Grasso, Enrico Zoppas e Arturo Cardelus, Guido Barlozzetti, Marco Melegaro, Liviano Tomasi e Nicolai Lilin.
Un Festival che unisce passato e futuro
“Questo Festival mette insieme passato, presente e futuro – ha sottolineato durante la presentazione alla stampa l’assessore alla Cultura della Regione del Veneto Cristiano Corazzari –Ma si tratta di un passato vicino, che continua a condizionare concretamente le nostre esistenze e i nostri modi di vivere: analizzarlo non significa solo svolgere un’operazione culturale e non è solo un esercizio di rimembranza. Perciò mi auguro che il Festival offra occasioni di scoperta che vanno oltre la memoria, proponga chiavi di lettura nuove e interessanti di una stagione dell’umanità che ci appartiene ancora pienamente”.
Quello che comunemente è definito “il secolo breve” “è’ in realtà un secolo denso di trasformazioni epocali che hanno mutato la vita dell’uomo e l’organizzazione della società. Noi lo raccontiamo quotidianamente – ha commentato Marco Biscione, direttore di M9 – Museo del ’900 – La nostra missione non si esaurisce però nel presentare il secolo che ci siamo appena lasciati alle spalle. M9 è un’istituzione che parla anche del presente, che intende fornire strumenti per comprendere meglio il mondo in cui viviamo e creare occasioni per parlare del futuro”.
Un secolo “con due volti”, lo definisce l’ideatrice del Festival Marilisa Capuano per l’associazione Futuro delle Idee, con guerre e tragedie da una parte e grandi conquiste sociali e umane dall’altra.
“Questo Festival propone una storia viva – ha concluso l’assessore al turismo del Comune di Venezia Paola Mar – una microstoria fatta di tante diverse narrazioni e punti di vista, rese però con il giusto distacco. Sono convinta che questa manifestazione aggiunga qualcosa a Mestre, che aspira proprio a diventare un centro di sviluppo delle idee”.