L’avevamo lasciata in partenza per Rio, in Brasile, dove Federica portava alta la bandiera italiana ai Giochi Olimpici 2015.
Ma sapevamo che, nonostante l’ipotesi di chiudere con l’attività agonistica per “metter su famiglia”, per Fede non sarebbe certo finita lì.
Infatti, la leggenda del nuoto, all’età di 31 anni, si è aggiudicata un altro oro. Nei 200 stile libero, la sua specialità.
Incredula e felice per aver sbaragliato, con il suo 1’54”22, gli avversari più temuti, Titmus (1’54”66) e Sjoestroem (1’54”78), Federica Pellegrini, veneziana, resta la campionessa indiscussa del Mondiali di Gwangju. Come sempre, la migliore.
Ricordiamo con voi quanto ci aveva detto qualche tempo fa quando, a 27 anni, si chiedeva cosa voleva fare da grande.
FEDE, A RIO PER LA LEGGENDA
Federica Pellegrini, mito sportivo del nostro territorio, si racconta: tra ambizioni olimpiche, ulteriori record da battere
e l’ipotesi di chiudere con l’attività agonistica per mettere su famiglia
L’Italia, il Veneto, la sua Spinea la vorrebbero vedere portare la bandiera dell’Italia nel giorno di apertura dei prossimi Giochi Olimpici di Rio in Brasile. Lei, però, probabilmente baratterebbe una medaglia e un podio olimpico con quel ruolo di portabandiera.
Federica Pellegrini è così, una campionessa che dopo aver vinto tutto ha comunque ancora voglia di vincere. E ancora e ancora. Lo conferma la telenovela dell’estate sulla sua presunta decisione di ritirarsi dopo i Giochi in Brasile, mai ammessa del tutto anche se paventata.
«Inizio ad avere un’età, sono ancora competitiva, mi sento bene e so di poter dare ancora tanto al nuoto ma per la mia vita ho anche altri progetti – è il Fede pensiero degli ultimi mesi – Da metà settembre è iniziata la preparazione in vista delle Olimpiadi, sono concentrata su questo per ora. La decisione finale sul mio futuro la prenderò quando lo riterrò opportuno farlo e annunciarlo».
Federica Pellegrini 27 anni compiuti il 5 agosto, una leonessa di nome e di fatto, dal 2004 ai vertici del nuoto mondiale.
La sua medaglia d’argento alle Olimpiadi di Atene nel 2004 l’ha fatta conoscere al grande pubblico.
Da quel momento la sua vita è cambiata, dentro e fuori dalla vasca. Ma lei, la Fede di Spinea, non ha mai finito di stupire e di far sognare diventando l’atleta italiana più medagliata di sempre.
Record del mondo, ori olimpici e mondiali, titoli europei e italiani. Una forza della natura che, però, non dimentica mai le sue origini e che quando torna a casa, nella cameretta della casa di famiglia a Spinea, torna la Fede acqua e sapone, che accarezza i pupazzetti e si fa coccolare da mamma Cinzia e papà Roberto e si gongola con gli abbracci del fratello Alessandro.
«La mia famiglia è sempre stata un punto fondamentale e di riferimento per la mia carriera – spiega la 27enne veneziana – Come lo sono le mie origini, Spinea, Venezia e Jesolo, la località dove vado a passare le vacanze che l’estate scorsa mi ha fatto un grande e inatteso regalo con l’intitolazione di un tratto di lungomare a mio nome. Questi sono riconoscimenti che restano nel cuore e valgono come una medaglia, forse di più. Sentire la tua terra e la tua gente vicina mi dà forza e fiducia ad andare avanti».
Una vita dura quella della nuotatrice professionista, fatta di sacrifici, di ore e ore in piscina per allenarsi, per arrivare a quel tempo, a quel numero di bracciate, di voli aerei, di alberghi e hotel, di valigie da preparare e disfare.
Un lavoro sempre più difficile visto l’età che per una nuotatrice conta e vista soprattutto la concorrenza.
Fede, però, ha qualcosa che le altre non hanno, una forza di volontà, una grinta, la classe e quel talento che anche ai Mondiali di Kazan in Russia ad agosto ha messo in vasca conquistando un argento nel 200 sl e nella staffetta 4×200.
«Il nuoto è la mia vita, lo è stato fin da piccolina quando ho iniziato a compiere i primi tuffi prima nella piscina dell’hotel di Jesolo in cui vado da anni e poi in quelle dove ho iniziato a gareggiare, sfidando anche i maschi. Sì da piccola ero un po’ un “maschiaccio”, da qualcuno, penso, avrò ereditato questi geni. Il percorso che ho compiuto è stato lungo, esaltante in alcuni momenti, complicato in altri. Ma mi sono sempre rialzata e ho creduto in me, nelle mie qualità, con consapevolezza e, sì, testardaggine. Anche questo un vizio di famiglia. Sono arrivata a vincere tutto ma mi resta ancora la voglia di dare qualcosa, di provarci almeno. I Mondiali in Russia mi hanno dimostrato che Federica c’è ancora e può dare fastidio a chiunque. Quindi perché non provarci». E poi? «E poi vorrei tanto una vita normale, una famiglia. Quello che ogni donna credo sogni e che mi spinge a desiderare secondo l’educazione e i valori che mi hanno trasmesso i miei genitori».
Tatuaggi, tanti, ovunque. L’ultimo la gatta Mafalda che se ne è andata qualche mese fa. «Basta, non ho più spazio – promette – Ognuno ha un suo significato preciso di un momento o persone che fanno parte della mia vita. Per aggiungerne uno nuovo dovrebbe succedere qualcosa di veramente clamoroso. Ma ho promesso a mia mamma che non ne faccio più. Me lo han vietato. Però, devo dire, che anche in questo caso è un vizio di famiglia trasmesso da qualcuno».
Federica, donna moderna e anche molto social. Un personaggio che mediaticamente riscuote successo per ogni cosa che dice e che fa.
I suoi tweet sono i più letti e ripresi dalla stampa. Come la ricerca delle sue foto in atteggiamenti teneri con Filippo Magnini. L’estate scorsa, si diceva, la passerella a Jesolo con una festa tutta per lei con tanto di passerella in rollsroyce per via Bafile, calco delle mani e un bagno di folla in piazza Milano dove è riuscita anche a strappare una promessa all’assessore al turismo della Regione Veneto Roberto Caner.
«Faccio con piacere la testimonial per la mia terra e per la mia regione solo ad una condizione: se la politica si prende l’impegno di costruire una piscina da 50 metri sul territorio. Altrimenti come facciamo a crescere nuovi talenti qui in casa nostra?».
Messaggio chiaro, da campionessa, da donna matura, da simbolo che sa cosa significa allenamento, sacrificio, vittoria, successo ma anche e soprattutto poter contare su impianti, strutture, team. Una Fede che piace, a tutti, a prescindere e di cui l’Italia, il Veneto ne vanno fieri.
Brava come atleta..professionale e competitiva..ma superba e antipatica come donna..