Nella storicissima Venezia c’è una Fabbrica di Startup. E’ una fabbrica di giovani e di idee, di tecnologie e di ottimismo.
Come ogni “fabbrica” contemporanea, ha una sua mission e chi ci lavora la ripete come un mantra: lo scopo finale è quello di “creare lavoro di qualità a Venezia sviluppando prodotti innovativi e in grado di risolvere alcuni problemi della città in settori strategici”.
Utopia? Non proprio. Venezia apre scenari a volte sorprendenti proprio per la semplicità delle soluzioni che si possono escogitare.
Un esempio lo fornisce la toponomastica. Provate a girare per la città facendovi aiutare da una startup qualsiasi che funziona in ogni parte del mondo e vi renderete subito conto che in laguna difficilmente arriverete alla giusta destinazione.
Ciò che altrove è una sicura guida, a Venezia complica la vita, provare per credere. La soluzione è stata trovata dai giovani della Fabbrica di Startup nata nel 2017 alla Giudecca. Quelli di SerenDPT.
Si chiama iZioleti! (da Nizioleti) ed è solo una delle novità messe a disposizione. Un’altra è in fase di rifinitura e un altro paio di progetti sono al vaglio di potenziali investitori internazionali.
Startup: nuove acceleratrici di imprese
Per l’attività avviata negli spazi dell’ex convento dei santi Cosma e Damiano si è parlato di “incubatore” di imprese.
I soci preferiscono parlare di “acceleratore”. Perché, a proporre le idee, sono gli stessi giovani che le porteranno avanti, col sostegno di SerenDPT. Alla fine, quando le attività saranno in grado di camminare da sole, a loro resteranno in mano.
SerenDPT ha infatti finalità benefica.
Eventuali profitti che dovessero derivarne, saranno reinvestiti all’interno della stessa iniziativa. Che ha comunque bisogno del massimo sostegno, anche economico, da parte di crede e vuol continuare a credere in un futuro attivo del centro storico veneziano.
Lo sforzo finanziario iniziale è ormai agli sgoccioli e occorre quindi che il progetto riesca a coinvolgere sempre più sostenitori.
La ricaduta residenziale
Uno degli obiettivi dell’attività svolta alla Giudecca consiste nello spingere i giovani a tornare ad abitare nella parte antica della città.
In tal senso, il sostegno di SerenDPT ai ragazzi che portano avanti i progetti è massimo. La società cerca infatti di favorire la possibilità di trovare un alloggio nella parte insulare. Non solo: affinché tale residenzialità assuma un carattere di stabilità anche in prospettiva, sono stati pensati strumenti per rendere loro possibile anche l’acquisto di un’abitazione.
A tal fine, il progetto “Casa peota” fa sì che eventuali stanze in più, all’interno delle case dei ragazzi, siano affittabili. In tal modo, attraverso questi proventi, i ragazzi riescono a coprire anche le rate del mutuo.
Mi sembra un’ottima iniziativa. Va sostenuta da chiunque abbia a cuore un futuro per Venezia che non sia solo turismo.