L’arma dei carabinieri ha 205 anni.
Nella sede del Comando provinciale dei Carabinieri di Venezia, a San Zaccaria, la ricorrenza è stata festeggiata alla presenza delle autorità civili, religiose e militari.
Una cerimonia formale, con i militari in alta uniforme, la lettura del messaggio augurale inviato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la consegna degli attestati di riconoscenza ai carabinieri che si sono distinti nell’esercizio delle proprie funzioni e il bilancio sulla situazione veneziana.
Il corpo dei “Carabinieri Reali”
L’arma dei carabinieri, istituita nel 1814, vigila da allora costantemente sulla sicurezza pubblica.
Fu voluta da Re Vittorio Emanuele I che, introducendo le cosiddette “Regie Patenti”, scelse un corpo di militari che si erano per “buona condotta e saviezza distinti”.
Erano i “Carabinieri Reali” e a loro fu affidato il compito di difendere lo Stato e di tutelare la sicurezza pubblica.
La guardia d’onore del Presidente della Repubblica
Il corpo comprende anche il Reggimento Corazzieri, la guardia d’onore del Presidente della Repubblica e, prima, del Re.
Alla cerimonia, in prima fila, c’era anche il centenario Giulio Biasin.
A lui, che è oggi l’ultimo corazziere del Re ancora in vita e che nei giorni scorsi ha raccontato a Il Metropolitano, che è andato a trovarlo, la sua storia, è stata consegnata l’onorificenza di Commendatore della Repubblica.
I dati dei carabinieri sul 2019
I reati commessi nell’ultimo anno risultano complessivamente in calo, registrando un-4,1% rispetto al corrispondente periodo del 2018.
Sono tuttavia cambiate le tipologie dei reati. In maggior espansione risultano ad oggi i reati informatici (+21,8%) mentre, se da un lato sono diminuiti sensibilmente i furti (-11%) sono tuttavia aumentate le rapine (+ 4,6%) e i reati legati agli stupefacenti (+6,6%).