Il 5 giugno è una ricorrenza importante per le pari opportunità e per le donne veneziane. È il compleanno di Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, la prima donna laureata della storia.
Nata nel 1646 da famiglia nobile veneziana, riuscì a 32 anni ad ottenere la laurea in filosofia all’Università di Padova, sebbene successivamente le furono proibiti l’accesso alla facoltà di Teologia e la carriera di insegnante.
Antesignana dell’Erasmus
La sua fama si estese oltre la Serenissima e frequentò diverse accademie negli stati italiani dell’epoca. La convocò il cardinale d’Assia-Darmstadt per discutere di problemi di geometria solida, i suoi scritti furono inseriti in raccolte assieme ad altri illustri “dottori”. L’ammirazione era tale che colleghi europei intraprendevano lunghi viaggi per confrontarsi con lei.
Una generazione Erasmus ante-litteram, che sicuramente costituisce un esempio e un modello di ispirazione per tutti i giovani ma soprattutto per le giovani donne. Attraverso la vita, le scelte e i successi di Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, possono plasmare il loro futuro con la consapevolezza che da qui è partita quella rivoluzione che ha aperto le porte della cultura e delle università anche a loro.
L’Esempio
Un simbolo che vale proprio perché “primus” e che vanta riconoscimenti in tutto il mondo, dalla statua del Palazzo del Bo (storica sede dell’Università patavina), fino al cratere Piscopia sulla superficie di Venere. Passando da una vetrata della biblioteca del Vassar College di Poughkeepsie nello stato di New York, e per altre titolazioni di scuole, biblioteche, piazze e vie da Trento a Cipro, passando per la natìa Venezia e per Roma.
Anche a Mestre, dal 2017, c’è un murale a lei dedicato, sulla parete del Centro civico di via Costa realizzato dall’artista Marco Zedone: un’opera ispirata alla passione di Elena Lucrezia per lo studio e i libri, che vede una sua raffigurazione astratta come copertina di un gigantesco tomo.
In calce, l’emozionante titolo: “L’Esempio”.
In quell’occasione, la presidente del Consiglio Comunale Ermelinda Damiano ha spiegato: “Abbiamo scelto il quartiere di Altobello per questa opera di street art per contribuire al processo di riqualificazione e di valorizzazione in atto anche attraverso un progetto concreto con una valenza culturale e di pari opportunità”.
Il murale rientra in quel progetto di “riqualificazione della toponomastica” in chiave femminile che vede impegnata la giunta e l’assessore Paola Mar nell’intitolare nuove vie, strade, rotonde e progetti di riqualificazione a “eroine quotidiane”.
Donne che hanno dato l’esempio con le loro scelte e la loro vita per la lotta per l’emancipazione e la libertà femminile.
Dalla storia al futuro digitale
Il valore di Elena Lucrezia è tale che oggi anche Google le ha dedicato il “doodle”, la personalizzazione commemorativa della home page di ricerca e del logo del motore di ricerca, a testimonianza che la generazione Z, i millenials e i nativi digitali in genere si riconoscono in figure così decisive e rivoluzionarie.