Monica sta svolgendo un tirocinio formativo presso Decathlon. Mattia è stato assunto come apprendista presso l’Emporio del grano all’aeroporto di Tessera.
Sono soci Aipd. Significa che hanno la sindrome di Down.
“Che non è una malattia, ma una situazione genetica. Non se ne può guarire, ma non è contagiosa” sottolinea Francesca Pinto, la coordinatrice della Sezione di Venezia Mestre dell’associazione Aipd onlus. Ma il pregiudizio rimane. Anche se le storie di Monica, Mattia e altri 144 ragazzi down che lavorano con contratti a tempo indeterminato o determinato sul territorio nazionale (una decina nel Veneziano) raccontano un’altra verità. “Perché prima della sindrome c’è la persona” ricorda la coordinatrice.
I 40 anni dell’Aipd per la sindrome di Down
Da 40 anni, per diffondere una diversa cultura nei confronti di questa sindrome, esiste l’Aipd. Un’associazione, ha sottolineato il presidente della sezione veneziana, Mauro Mormino, “nata dalla volontà di alcune famiglie di uscire dal buio”. Per festeggiare l’anniversario, l’associazione ha organizzato il Down Tour 2019. Il camper del tour, partito a marzo da Roma (dove si concluderà a ottobre), è in questi giorni nel Veneziano: prima a Mestre, poi a Moniego, nel Noalese, e nel week-end a Mirano. “Non siamo qui – ha spiegato Francesca Pinto in occasione della presentazione dell’iniziativa in piazzetta Barche, a Mestre – solo per raccogliere fondi, quanto per farci conoscere, far parlare di questa sindrome e aiutare così a superare certi stereotipi”.
Nei banchetti al seguito del camper è comunque possibile sostenere l’associazione acquistando i confetti di cioccolato ribattezzati “pillole contro i pregiudizi”.
Down Tour a Mestre
L’associazione è attiva nel Veneziano da vent’anni. Promuove un’ampia serie di iniziative: dall’inserimento lavorativo, alle esperienze di vita indipendente per i ragazzi in due appartamenti in centro a Mestre; dal supporto psicologico alle famiglie anche in vista del “dopo di noi”, all’integrazione sportiva (due ragazzi down, a Mirano, giocano a rugby con i loro coetanei non disabili nelle formazioni giovanili). “A differenza di altre sezioni – riprende Francesca Pinto – abbiamo la fortuna di operare in un territorio famoso per essere molto fertile nella solidarietà. E non solo come disponibilità economica, ma anche per il riconoscimento di quello che facciamo, che si trasforma in opportunità lavorative per i nostri ragazzi”.
Down Tour 2019 – L’assessore alla Coesione sociale del Comune di Venezia, Simone Venturini, con alcuni soci Aipd (a sinistra, Carlo; a destra, Monica)
“Il lavoro che fa Aipd – ha commentato l’assessore alla Coesione sociale del Comune di Venezia, Simone Venturini – è di inclusione vera. E noi, come abbiamo sempre fatto finora, garantiamo loro la nostra vicinanza per continuare a crescere in amicizia”.
L’inserimento lavorativo
L’Aipd veneziana è stata coinvolta nel progetto promosso dall’associazione a livello nazionale, con il contributo governativo, denominato “Chi trova un lavoro, trova un tesoro”.
“L’obiettivo -ha illustrato Anita Crosariol, referente del progetto per la Sezione Venezia Mestre – è quello di inserire nel mondo del lavoro un centinaio di persone in tutta Italia, due delle quali qui”. Si tratta di ragazzi già pronti e formati, in quanto occorre il conseguimento di un certificato, per poi poter procedere all’inserimento lavorativo.
Uno è Andrea, l’altra è Monica, intervenuta alla presentazione pubblica: “Per me è importante lavorare così esco di casa. Se guadagno soldi? Certo, perché devo pagare le vacanze e i week end con i miei amici”.
Benefici per tutti
Ma l’importanza di questa possibilità è bilaterale. “L’inserimento di Monica nella nostra attività lavorativa ci sta regalando molte soddisfazioni”, ha rivelato Paolo Salaris, responsabile del personale di Decathlon. “Abbiamo notato – gli ha fatto eco Andrea Arrighi, direttore del personale di Lagardere Travel Retail, che ha assunto Mattia – che il valore aggiunto dei processi di inclusione è anche per il gruppo che accoglie, oltre che per la persona che entra”.
Calando il pregiudizio, in parallelo cresce la sensibilità. “Nel Veneziano – ha concluso la coordinatrice Pinto – sono circa una decina, le persone inserite. L’ultimo anno è stato bellissimo, per noi: sono arrivate diverse proposte, tra cui quelle spontanee di un paio di hotel, non inseriti in accordi nazionali. E, pur non dicendo ancora nulla di più al riguardo, pensiamo di poter effettuare un altro paio di inserimenti prima di luglio”.