Il fumettista veneto è l’autore su cui punta la celebre casa editrice della Marvel Entertainment
Per chi è nato negli anni settanta, non è difficile ricordare che da bambini ci si divideva in due grandi categorie di sognatori: quelli che volevano essere morsi da un ragno radioattivo e volteggiare tra i cieli di New York nel costume dell’Uomo Ragno e quelli che giocavano con le spade colorate di rosso e di verde per rifare Luke in Guerre Stellari. Marco Checchetto, nato a Dolo e in pieno in questa categoria, crescendo, per lo meno con la matita, ha realizzato entrambi i sogni: E’ stato Peter Parker e Darth Fener. Ma non solo. E’ stato anche Devil, il Punitore e tantissimi altri, sempre contribuendo, con uno stile fumettistico difficilmente imitabile e profondamente cinematografico, a rigenerarli.
- Marco, partiamo proprio dalle origini: dove e quando nasce la tua vocazione per il fumetto?
Penso in realtà da sempre, per lo meno da quando ero molto piccolo. Il primo ricordo legato la fumetto è mia nonna che mi regalò un volume di “Super super gulp” contenente tantissime storie a fumetti, come quelle dei Fantastici Quattro. Poi, la colpa è da dare principalmente a una storia dell’Uomo Ragno, scritta dal “sempre sorridente” Stan Lee, dal titolo “Il mago”. Questa mi ha fatto dire che un giorno anche io avrei dato vita alle sue storie. A scuola quando chiedevano agli altri bambini cosa avrebbero fatto da grandi, i miei compagni rispondevano l’astronauta o il medico. Io dicevo che avrei disegnato Peter Parker, e ora sono qua.
- Ma in America come si arriva a lavorare?
Ero disegnatore de Il Giornalino sulla serie delle Teenage Mutant Niinja Turtles quando il mio editor mi chiese di preparare una pagina di prova per proporre alla Marvel di poter fare una serie italiana di Spider-Man. Marco Marcello Lupoi e Francesco Meo presero quella pagina e la girarono ad un editor della Marvel americana. Da lì a pochi giorni venni contattato e mi affidarono una breve storia di Deadpool per la testata Marvel Comics Presents. Sono passati 13 anni e lavoro ancora in esclusiva con loro.
- Abiti ancora in provincia di Venezia e il Veneto ti ha appena premiato con il riconoscimento “Nuvole in Veneto”. Questo restare in Italia come si concilia con la vocazione “mondiale” del fumetto Marvel?
Intanto, essere premiato a Venezia, per meriti presi con un lavoro all’estero è stato per me un grande onore. Sono felice ed emozionato perché essere riconosciuto dalla propria città e regione è un attestato di stima e un riconoscimento per tutta la fatica fatta. Certo, in effetti c’è una cosa che ancora mi fa un poco sorridere. L’idea che mondi, personaggi e atmosfere che ho creato per l’universo di Star Wars, per esempio, possano entrare anche a far parte delle trasposizioni cinematografiche è incredibile considerando che sono pensati e realizzati in un piccolo paese in provincia di Venezia.
- A proposito di Marvel: quali sono stati i tuoi personaggi preferiti da disegnare?
Oltre all’Uomo Ragno, ovviamente, non posso non citare il Punitore realizzato assieme a Greg Rucka nel 2011. Per questa serie abbiamo deciso di realizzare un completo rilancio, dalle origini che partono dalla guerra del Golfo e non più dal Vietnam fino a un nuovo look. Al termine del numero 4 della serie, infatti, Frank Castle si scontra con l’Avvoltoio e rimane gravemente ferito e sfregiato a un occhio. Il numero 5 inizia cento giorni dopo, e il protagonista, nelle idee dello sceneggiatore, doveva avere barba e capelli lunghi e una benda sull’occhio. Per me è stato naturale rappresentarlo simile al mio personaggio preferito dei videogames, Big Boss di Metal Gear Solid. Da qui è nata una caratterizzazione inedita che ha avuto un ottimo riscontro, tanto che nel 2019 sono ancora tanti gli appassionati che mi chiedono disegni di quello che ormai è conosciuto come il “Metal Gear Punisher”.
- Quale è ora il futuro di Marco Checchetto?
Sempre per la Marvel, dato che mi ha anche onorato del titolo di “Young Guns” [giovane pistola, onore riservato agli autori su cui la Marvel punterà nel prossimo futuro affidando loro le sue serie più importanti, N.d.A.] e che evidentemente si fida del mio lavoro. Attualmente sono all’opera sulle pagine del rilancio di Daredevil, e su alcune copertine esclusive Marvel e Star Wars. Poi, c’è già un nuovo progetto in corso, ma su questo non posso assolutamente dire ancora nulla.
- I tuoi rapporti con Venezia e il Veneto intanto restano fortissimi. Potremo mai vedere qualcosa di tuo ambientato nelle nostre zone? Devil in gita a Venezia ci piacerebbe molto…
Non mi dispiacerebbe ambientare una storia a Venezia. Per quanto riguarda i personaggi Marvel chi decide questo genere di cose è quasi sempre lo sceneggiatore, posso solo suggerirlo. Nel caso in cui dovessi creare un mio nuovo personaggio invece, mai dire mai…