Venezia è pronta alla sua prossima sfida.
Poste le basi per il cambiamento, si appresta a progettare il proprio futuro.
A discuterne, all’interno dello spazio funzionale M9 di Mestre, diversi protagonisti della politica, del mondo universitario e delle attività imprenditoriali legate al turismo.
L’occasione è stata il convegno “Venezia: la sfida Metropolitana“, organizzato dall’Ente Bilaterale Turismo Provinciale di Venezia.
I lavori sono stati aperti dal professor Francesco Schianchi del Politecnico di Milano.
Analista e interprete delle trasformazioni antropologiche e sociali, Schianchi ha puntato l’attenzione sul momento specifico che stiamo vivendo evidenziando che poiché “non siamo in un’epoca di cambiamento ma siamo in un cambiamento d’epoca, con le vecchie chiavi interpretative restiamo fuori dalle porte della realtà”.
La sfida consiste nell’evolvere delle città dal concetto di “smart” (intellligenti) al concetto di “wise” (sagge).
Venezia, rispetto a molte altre città italiane, da questo punto di vista, appare avvantaggiata.
“Venezia è all’avanguardia in Italia – ha detto il professore – Prima per raccolta differenziata, prima nello sperimentare additivi naturali da oli fritti per il biodiesel, prima per investimenti su autobus elettrici e colonnine di ricarica, prima nella ricerca per produrre bio-gas e bio-olio dai rifiuti organici”, la città ha già imboccato la sua strada per il prossimo millennio.
Progettare il futuro
Il passaggio da smart city a wise city è frutto di una scelta consapevole.
“Alla base di ogni progetto urbano – ha detto ancora Francesco Schianchi – dev’ esserci la definizione di una identità”. Dunque quale identità vuole avere Venezia?
Nasce da questo interrogativo la progettazione, perché attribuire a Venezia una propria personalità, significa considerare sempre più le città “come degli organismi viventi, fatti di persone vere, di progetti, di aspettative, di sogni”.
Una visione antropocentrica della città che architettura e filosofia hanno affrontato a più riprese, anche nel secolo passato con gli studi di Heidegger esposti nel saggio “Costruire abitare pensare“.
Le sfide del 21° secolo aggiungono però una domanda in più: una città che personalità vuole avere?
La risposta la deve dare la città intera perchè “una città intelligente -ha concluso il professore- è una città che ascolta, coinvolge e co-progetta con i propri cittadini un futuro intelligente, a misura d’uomo e di comunità”.
Specificità e circolarità
Il dibattito sul futuro dell’area metropolitana veneziana e sulle opportunità di sviluppo del mercato del lavoro turistico si è articolato in una prospettiva ampia, che ha toccato i temi dell’economia, dei trasporti, della ricezione, dell’università e dell’ambiente.
“Quando ci siamo insediati, siamo partiti da un’analisi oggettiva dei dati riguardanti tutti gli ambiti che determinano il vivere in un territorio complesso come il nostro – ha dichiarato l’assessore comunale all’Urbanistica Massimiliano De Martin – Un’analisi che ci ha poi permesso di formulare scelte mirate. Non sto parlando solo di turismo – ha specificato – anche se dobbiamo aspettarci che il numero dei visitatori non andrà certo diminuendo negli anni, ma anche di cultura, di trasporti, di economia, di residenzialità. Abbiamo 40 milioni di turisti l’anno da gestire, ma anche 860mila cittadini che vivono, lavorano, si spostano. Il contributo di accesso serve proprio a questo: sono soldi che vengono reinvestiti nella città, in servizi per tutti, a partire da quelli offerti da Veritas”.
La sfida di Venezia
Al 7° posto nelle classifica delle Smart City italiane, con un primato assoluto sulla gestione del verde pubblico (1° città su 107), terza per mobilità sostenibile e quarta per attività turistica e culturale, Venezia ha evidentemente già risposto alla domanda fondamentale: quale personalità avere?
“La strada -ha rilevato ancora Francesco Schianchi – è quella dello sviluppo dell’economia circolare”.
Proprio il turismo, croce e delizia della città lagunare, di fatto argomento centrale del convegno, può indirizzare il percorso per una città pronta alla trasformazione da città “intelligente” a città “consapevole“.
L’obiettivo consisterebbe quindi nel risolvere la dialettica turismo-città-operatori, migliorando “la qualità della vita dei cittadini, compresa la loro felicità e il benessere soggettivo”.
Tutto questo passa attraverso l’organizzazione socio-economica. Fondamentale e centrale in questo progetto è il ruolo della Città Metropolitana di Venezia, in grado di monitorare e gestire un territorio vasto e perseguire una visione che produca una progettualità capace di portare crescita, benessere, migliori condizioni di vita per “oltre 800mila abitanti”.
“Felicità e benessere soggettivo dei cittadini “mi interessa particolarmente in quanto risponde in particolar modo alle promesse fatte nel 2015. Una città vissuta con il soddisfacimento proprio e dei propri figli significa pensare di investire e realizzare qui per il proprio futuro e non vedere i propri figli costretti a cercare fortuna altrove. In quest’ottica, ogni cittadino della Città Metropolitana, può rendersi partecipe attivamente e consapevolmente per questo cambiamento.
Grazie.