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Dal rogo alla speranza: Venezia abbraccia Parigi

Dal rogo alla speranza: Venezia abbraccia Parigi
La Fenice di Venezia illuminata con i colori della bandiera francese

Il ricordo del rogo della Fenice è ancora vivo per Venezia.
Sono passati 23 anni eppure un po’ tutti i veneziani,  alla notizia che la cattedrale di Notre Dame andava a fuoco, con il pensiero sono ritornati a quella gelida notte del 29 gennaio 1996, quando tutto sembrava perduto.
L’hanno fatto lasciando la loro testimonianza sui social e lanciando messaggi di forza e di speranza ai cittadini francesi.
La vicinanza dei singoli  si è tradotta nell’abbraccio a Parigi di tutta la città di Venezia che ieri sera, in segno di solidarietà, ha illuminato La Fenice e Ca’ Farsetti con il tricolore francese.
“In una notte un pezzo della nostra città era andato in fumo ma da quelle ceneri, come il mitologico uccello, abbiamo saputo farlo risorgere e riportarlo agli antichi fasti. – hanno commentato la presidente del Consiglio comunale Ermelinda Damiano e il Sovrintendente della Fenice Fortunato Ortombina – Con questo spirito e con la piena condivisione da parte del sindaco Luigi Brugnaro che, fin dalle prime allarmanti notizie di ieri sera, ha voluto manifestare la propria vicinanza agli amici francesi, abbiamo deciso di accendere il tricolore blu, bianco e rosso sulla facciata di due palazzi simbolo della vita cittadina. Tutti noi veneziani vogliamo arrivi alla Francia il nostro abbraccio e il nostro sostegno”.

 

Ca’ Farsetti e Ca’ Loredan illuminate con il tricolore francese

 

Venezia-Parigi e il mondo intero

Allora il mondo si era stretto a attorno a Venezia e alla tragedia del rogo della Fenice.
La solidarietà è rimasta viva per anni, fino alla fine, quando lo storico teatro ha potuto rinascere “com’era e dov’era” anche grazie ai finanziamenti giunti non solo dallo Stato e dal Comune di Venezia (che in quell’occasione accese un mutuo di 20 miliardi di vecchie lire) ma anche da tutti coloro che hanno versato quanto potevano nel conto di solidarietà aperto alla Bnl.
Fra questi, moltissimi cittadini e associazioni di altri Paesi.
Ci sono voluti 630 giorni di strenuo lavoro, 300 operai e tantissime maestranze in attivo per ricreare in maniera filologica le sale Apollinee, la Sala Teatrale, la Torre scenica e ogni altro spazio del prestigioso teatro. La Fenice è risorta.

Il rogo alla Fenice @Archivio Vigili del Fuoco di Venezia

La solidarietà nella condivisione di un triste ricordo

Il terribile rogo, quella notte del 29 gennaio 1996, fu alla fine domato grazie al lavoro eroico delle squadre dei Vigili del Fuoco di Venezia, che per la prima volta utilizzarono un elicottero per spegnere un incendio in un edificio.
Ma il ricordo delle altissime lingue di fuoco, dei  lapilli e delle ceneri sparse nel cielo e nelle calli non si è mai spento per i veneziani che, con il cuore sospeso, sono rimasti in strada ad assistere attoniti a un evento che si portava via parte della loro storia.
Ecco perché Venezia e i suoi cittadini forse più di altri hanno patito con i francesi l’incendio che ha devastato la cattedrale di Notre Dame di Parigi.
Al cordoglio lasciato ai social, si è unito così un messaggio di speranza lanciato dai fasci di luce che hanno illuminato per una notte La Fenice e Ca’ Farsetti con i colori della bandiera francese.

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Tag:  Fenice