Tutti i giorni, 13 pattuglie della Polizia Municipale di Venezia vigilano giorno e notte sulla sicurezza dei cittadini. Presto saranno incrementate perché è imminente un nuovo bando per l’assunzione di altre 140 persone. Questo garantirà ancor più il presidio del territorio, una delle chiavi per garantire a tutti la possibilità di vivere la città.
Territorio presidiato? Meno furti.
“Con il presidio del territorio – spiega il comandante della Polizia Municipale Marco Agostini – cerchiamo di tenere fuori dalla città alcuni piccoli malviventi. E credo non sia un caso che, nel nostro territorio, anche grazie ai pattugliamenti continui, i furti siano diminuiti”. Il comandante dei Vigili urbani, dunque, lancia un invito ai colleghi delle realtà circostanti: “Sono convinto che se anche gli altri Comuni adottassero il nostro modello di Polizia metropolitana, credendoci veramente, si metterebbe in atto un vero meccanismo di sicurezza. E riusciremmo ad allontanare sempre più alcuni soggetti dalle nostre città”.
La sicurezza è un investimento
Sono state circa 200, negli ultimi due anni, le assunzioni di nuovi agenti effettuate dall’ Amministrazione.
Al netto di cessazioni e trasferimenti, l’organico si è dunque incrementato di un centinaio di unità.
Con il nuovo bando la situazione è destinata a migliorare ulteriormente. Tra i nuovi assunti, infatti ci saranno una trentina di ufficiali, che rappresentano attualmente l’emergenza più grossa. Il Corpo della Polizia Municipale dovrebbe risultare rinforzato tra settembre e ottobre, al termine del concorso.
Il caso “pattino elettrico”
Negli ultimi giorni, la Polizia locale ha arrestato due giovani mestrini mentre tentavano di rubare un pattino elettrico, in pieno giorno in via Poerio, in pieno centro, a Mestre. “È stato un intervento – commenta Agostini – sintomatico non tanto per il furto in sé, ma per l’evidenza che, ancora una volta, gli autori del furto erano dei ragazzi, alcuni non ancora maggiorenni”.
Ragazzi che, da un paio d’anni, stanno creando scompiglio in città. Uno di loro è lo stesso che aveva messo una pietra sulla rotaia del tram. Altri hanno cominciato a essere noti alle forze dell’ordine già tre o quattro anni fa, quando non erano ancora punibili. “Si tratta di un gruppo – riprende il comandante – che conosciamo benissimo e che teniamo d’occhio per i comportamenti criminali. Perché si tratta di episodi che, in quanto tali, non sono di per sé gravissimi. Ma, al tempo stesso, vanno colpiti con grande durezza, per far capire che non li permettiamo. E, per fortuna, in questo caso la Magistratura ci ha seguito, perché è rarissimo assistere ad un arresto per un furto semplice”.
Baby gang: non siamo nel Bronx
Al riguardo, però, non bisogna creare falsi allarmismi. “La questione – assicura Agostini – è sotto controllo. Non siamo nel Bronx, non siamo di fronte a un fenomeno di massa. I casi sono circoscritti e noti”. Tre o quattro persone sono del centro storico. In terraferma ci sono due bande, in parte interetniche, con italiani di origine nomade e alcuni stranieri, tra albanesi e africani. “C’è una situazione – riprende il comandante dei Vigili – frutto di mille cose, che va monitorata, intervenendo con grande durezza. Gli interventi di sicurezza urbana che stiamo facendo devono essere seguiti da segnali molto forti. Perché, tornando al caso del pattino, l’episodio più preoccupante è la cosiddetta “fase 2”. Alcuni ragazzini amici degli arrestati hanno picchiato cioè l’autore della segnalazione. È un atteggiamento che deve far tenere alta l’attenzione e che si fronteggia con un presidio territoriale forte e con provvedimenti energici”.
Borseggiatori
Il maggior presidio del territorio ha favorito anche il contrasto all’azione dei borseggiatori nel centro storico. Da Gennaio a oggi sono 14 sono colti sul fatto dagli operatori del Nucleo operativo della Polizia locale di Venezia. L’ultimo caso ha visto prendere con le mani “nel sacco” una cittadina bulgara di 32 anni in azione nella zona della Frezzeria.