Per testimoniare il loro impegno contro le mafie hanno scelto Venezia.
Oltre 400 famiglie giunte da tutta Italia si sono riunite ieri nel Terminal 103 di San Basilio mentre, nel contempo, 150 studenti delle scuole si impegnavano,al parco della Bissuola, a Mestre, in una staffetta non competitiva in ricordo delle donne uccise dalla violenza mafiosa.
Siamo tutti vittime delle mafie
Fanno tutti parte dell’ Associazione Libera di Don Luigi Ciotti, sono tutti vittime delle mafie.
Chiedono giustizia, sollecitano la memoria, promuovono la legalità affinché la società civile resti desta.
E’ per questo che hanno aderito alla tre giorni di eventi “Orizzonti di giustizia, Passaggio a Nord Est” organizzata da Libera e da Avviso Pubblico e patrocinata dal Comune di Venezia.
“E’ un onore per la Città ospitarvi – ha dichiarato l’assessore alla Coesione sociale Simone Venturini – In un momento storico in cui anche il Veneto scopre di nuovo di essere una regione in cui la mafia esiste, magari assumendo altre forme o usando altri metodi criminali più subdoli, noi ci vogliamo essere E’ importante – ha continuato che questo messaggio arrivi forte e chiaro”
.
All’incontro, preparatorio alla 24esima edizione della “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie” in programma giovedì 21 marzo a Padova, ha presenziato anche il patriarca di Venezia Francesco Moraglia, che ha ringraziato Don Ciotti e Libera per le tante battaglie combattute dal 1994, quando l’associazione è nata, a oggi.
“Ricordare persone, uomini e donne, che per dei sani ideali hanno sacrificando la vita vuol dire tener desta la memoria di fatti che hanno segnato drammaticamente la nostra Italia, le nostre stesse vite -ha detto il patriarca Moraglia- Ora, affinche’ un sacrificio non sia vano e continui a plasmare il presente e il futuro di un popolo, si deve tenerne viva la memoria. Grazie perche’ voi lo fate”.
L’ Associazione contro le mafie
Libera è oggi un coordinamento di oltre 1500 associazioni impegnate nel diffondere la cultura della legalità.
Sostengono i familiari delle vittime innocenti della mafia, “l’80% dei quali -ha rilevato don Luigi Ciotti- chiede verità perché solo con la verità si possono costruire percorsi di giustizia. Sono persone cariche di dolore, che hanno avuto la forza di trasformare in una speranza e in un impegno civile che guarda al futuro. Fare memoria -ha concluso- è un presupposto indispensabile della giustizia”.
Tra le numerose battaglie di queste persone, che in Libera hanno trovato forza e coralità di idee e di intenti, ci sono la legge sull’uso sociale dei beni confiscati alle mafie, l’impegno contro la corruzione, le attività antiusura e numerosi progetti sul lavoro e sullo sviluppo.
.