Codice Sorgente 1948/2018: dialogo tra storia e contemporaneità
Il Circolo Fotografico La Gondola di Venezia compie 70 anni. Per celebrare l’anniversario ha allestito a Palazzetto Tito, una delle suggestive sedi della Fondazione Bevilacqua La Masa, a Venezia, una collettiva inedita, “Codice Sorgente 1948/2018”, che si potrà visitare fino al 22 marzo 2019.
Dal 1948, anno in cui Paolo Monti, Gino Bolognini, Luciano Scattola e Giorgio Bresciani lo fondarono, di strada il Circolo ne ha percorsa parecchia. E superare i 70 anni di attività con numeri importanti non è cosa da poco. Iscritto fin dalla nascita alla Federazione Italiana Associazioni Fotografie con il numero 12, è stato insignito delle onorificenze Benemerito della Fotografia Italiana (B.F.I.) e Encomiabile della Fotografia Italiana (E.F.I.).
Attualmente conta 304 soci iscritti, 144 mostre allestite e oltre 3.150 serate sociali a tema organizzate con la partecipazione dei grandi maestri della fotografia. Sul suo sito registra un accesso medio di 5.000 utenti l’anno e pubblica online un suo Notiziario dal 1976. E’ una realtà importante nel tessuto culturale veneziano e dispone di un archivio, in gran parte digitalizzato, che conta 25.000 vintage conservate nella sede della Casa dei Tre Oci alla Giudecca.
FOTOGRAFI CONSAPEVOLI
«La mission del Circolo Fotografico La Gondola – spiega il Presidente Massimo Stefanutti – è sempre stata quella di crescere “fotografi consapevoli” con una propria individualità, personalità e senso critico. Chi entra da noi è invitato a “gondolizzarsi” che non vuol dire seguire il pensiero unico, ma deve mettersi in discussione, essere disponibile a pensare fotograficamente con diverse modalità. Questo significa mettere nel proprio cervello fotografico le visioni ed esperienze altrui, premere il pulsante del frullatore mentale e farne uscire un prodotto nuovo fondato sulla creatività appresa e sul suo sviluppo, oltre che sul proprio talento».
CODICE SORGENTE 1948/2018
La collettiva allestita per il settantesimo dalla nascita del Circolo cela nel titolo la mission dell’associazione e il suo significato. Come il codice sorgente nel linguaggio informatico definisce il flusso di esecuzione di un programma, così la mostra diventa un originale dialogo tra storia e contemporaneità.
«Non si tratta di una mostra storica ma di una collettiva che sviluppa il concetto di autore -sottolinea Massimo Stefanutti-. Sono state scelte dall’Archivio del Circolo Fotografico 200 fotografie invitando i soci a confrontarsi con questi scatti d’epoca per poi creare, lavorandoci, un’immagine contemporanea».
Con un’opera di condivisione, imitazione, riproduzione, derivazione, plagio, ma anche semplice ispirazione, 29 autori hanno prodotto 33 progetti esposti in coppia e a confronto tra loro. Un gioco di specchi nel quale autore e fruitore si guardano negli occhi e cercano di comprendersi a vicenda: due codici sorgenti si evidenziano, confrontano e scontrano diventando forieri di mille interpretazioni e di letture mai veramente terminate. Chi è l’autore?
Ho incontrato davanti al suo lavoro il mio codice sorgente Luigi Ferrigno :la semplicità di un maestro è di grandissimo insegnamento . Davvero molto da imparare .