A Palazzo Ducale cento opere del più grande acquarellista dell’età vittoriana
Sui suoi tanti taccuini disegnava i particolari delle case, le porte, le finestre, i balconi, i pozzi, i frammenti e i dettagli architettonici della sua amata Venezia.
In occasione del bicentenario della sua nascita, la città lo ricorda, a Palazzo Ducale, con una mostra inedita, che si protrarrà fino al 10 giugno.
John Ruskin. Le pietre di Venezia raccoglie un centinaio di opere di questo pittore, scrittore, poeta e critico d’arte che, nel XIX secolo, pubblicando “The stones of Venice” fece conoscere al mondo intero la fragilità e la decadenza della città che voleva contribuire a salvare.
Amava soprattutto la Venezia gotica Ruskin, quella che in quegli anni subiva trasformazioni per mano di restauri invasivi, rimaneggiamenti disastrosi o rimozioni distruttive. Nei suoi quaderni dalla scrittura slabbrata, bagnati dalla pioggia dell’inverno, Ruskin documentava ogni cambiamento.
LA MOSTRA
Voluta fortemente da Gabriella Belli, direttore della Fondazione Musei Civici di Venezia, e curata da Anna Ottani Cavina, la mostra si snoda, nelle sale dell’appartamento del Doge, lungo un percorso pensato dal regista e scenografo teatrale Pier Luigi Pizzi.
Ruskin è stato il più grande acquarellista dell’età vittoriana. Le opere esposte a Venezia sono però tutti prestiti internazionali. Dei suoi acquerelli, dei suoi disegni, chine, calchi in gesso o rilievi architettonici nei musei italiani infatti non c’è traccia.
A Palazzo Ducale si potranno ammirare invece dipinti raffinati che, accanto alle immagini di paesaggi alpini, naturalistici e dell‘Italia del Grand Tour, fino agli studi di pittori quali il Carpaccio, Tintoretto e Veronese, immortalano gli elementi architettonici e scultorei della Venezia gotica e bizantina, medievale e anticlassica da lui prediletta. Le didascalie a corredo della mostra sono riportate integralmente dal suo libro.
Dell’itinerario fanno parte anche tre opere dell’amico William Turner (Venezia, la Piazzetta con la cerimonia dello Sposalizio del mare, La punta della Dogana, Santa Maria della Salute) e alcuni ritratti e immagini di Ruskin realizzati da pittori terzi.
Una seconda parte della mostra è disposta nel Museo dell’Opera al pianterreno di Palazzo Ducale, con le pietre (colonne, capitelli, particolari architettonici) che suscitarono l’interesse di Ruskin.
STUPENDA………GLI ACQUERELLI …..RENDONO VIVA L’ ANIMA