Sant’Erasmo, gioiello della laguna veneta, seconda isola per estensione dopo Venezia, è pronta per la rivalorizzazione.
Il via alla rinascita di questo splendido polmone verde viene dalla variante 18 al Piano degli Interventi. .
Il provvedimento, voluto dall’amministrazione comunale per far sì che gli abitanti restino e che di nuovi ne arrivino, riguarda esclusivamente quest’isola e quella delle Vignole
LA PRESENTAZIONE AI RESIDENTI DI SANT’ERASMO
“Per troppi anni – ha spiegato il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro all’incontro con i cittadini – Sant’Erasmo è stata vittima della burocrazia, che impediva la possibilità di svilupparsi dando la colpa all’ambiente o alla paesaggistica. Ora che abbiamo rimosso tante norme e normette è finalmente possibile ridare nuova vita all’isola”.
L’assessore all’Urbanistica e all’Ambiente Massimiliano De Martin ha sottolineato l’importanza strategica di questa variante pianificata ascoltando il territorio in modo che le norme previste permettano di ampliare le abitazioni e di sviluppare le attività in maniera più fluida e veloce.
“Questa variante è una grande opportunità per Sant’Erasmo – hanno evidenziato anche i consiglieri delegati alle Tradizioni Giovanni Giusto ed ai rapporti con le isole Alessandro Scarpa “Marta”- Qui si custodisce la tradizione veneziana e i vostri figli, se lo vorranno, potranno crescere rimanendo qui”.
GLI OBIETTIVI DELLA VARIANTE: SVILUPPO, RESIDENZIALITA’, AGRICOLTURA
Gli obiettivi degli interventi a Sant’Erasmo e Vignole sono quelli di favorire il mantenimento della residenza in isola e di rivitalizzare il tessuto sociale ed economico.
La delibera contiene misure a favore dello sviluppo, della residenzialità, dell’artigianato e dell’agricoltura.
Quest’ultima è vocazione storica di Sant’Erasmo, considerata l’”Orto di Venezia” con i suoi tipici prodotti come il conosciutissimo carciofo violetto e i suoi vigneti.
La nuova pianificazione urbanistica intende facilitare l’inserimento di nuove attività e servizi per i cittadini.
Questo promuovendo anche la multifunzionalità in agricoltura, facilitando i processi di trasformazione degli edifici esistenti per adattarli alle esigenze delle famiglie o delle attività agricole, commerciali, artigianali e turistico-ricettive.
I vincoli finora esistenti hanno reso impossibile negli anni interventi sulle strutture utlizzabili per tali scopi.
UN PICCOLO MERCATO E DEI CHIOSCHI
Nella delibera, già approvata in giunta e che ora attende il via libera anche dal Consiglio comunale, si individua anche un’area pubblica dove si realizzarà una struttura per far conoscere i prodotti locali.
Si rilasceranno inoltre in tre zone circoscritte (area della chiesa, della Torre Massimiliana e di Punta Vela) concessioni su area pubblica per l’insediamento di tre chioschi commerciali.