Oltre 220 milioni di veicoli in meno ad attraversare la città dal 2009 a oggi.
Il Passante di Mestre, che festeggia l’8 febbraio il suo decimo anniversario, ha davvero rivoluzionato la mobilità del Nord-Est. Rivoluzione “verde”, si può davvero dire, in più sensi.
“Verde” perché, adesso, a differenza di quanto è accaduto per decenni, un ipotetico semaforo sarebbe sempre di questo colore per chi percorre il tratto autostradale urbano dell’A4. Ma anche “verde” nel senso più strettamente ambientale.
IL PASSANTE VERDE 2.0
La mitigazione ambientale, fin dall’inizio, è stato uno degli aspetti prioritari nella realizzazione dell’opera. Ora la sua implementazione diventa la sfida principale di CAV, che gestisce i 32,3 km da Pianiga a Quarto d’Altino. È allo studio l’individuazione della miglior soluzione tecnico-giuridica per realizzare un “polmone verde” diffuso lungo tutto il tracciato. Il Passante diventerebbe così il primo esempio di “autostrada green” in Italia.
Finora, sono stati realizzati circa 128 ettari di aree verdi, con la messa a dimora di 15.000 arbusti e 34.000 alberature. Il passo ulteriore è legato a una ancor maggiore condivisione delle opere attraverso il coinvolgimento sia dei proprietari dei terreni che degli interi territori interessati. Il messaggio che CAV vuol far passare è quello che, laddove vi sia vera collaborazione, sarà l’intera collettività ad avere benefici, non solo economici.
I NUMERI DEL PASSANTE
La bretella autostradale che ha permesso di dimezzare i tempi di percorrenza sulla tangenziale, in ogni caso, è già realizzata con soluzioni che ne minimizzino l’impatto ambientale.
Ci sono 9 tratti in trincea, 8 gallerie artificiali e 4 viadotti. Sono due (quelle di Venezia e Treviso) le province attraversate. Tre i caselli intermedi (Preganziol, Spinea e Martellago-Scorzè) oltre alle due interconnessioni con la tangenziale e con l’A27 Venezia-Belluno. La media di transito giornaliera è di circa 71.000 veicoli, di cui più di 20.000 pesanti.
Un’opera che riesce a intercettare, riducendola, anche la viabilità ordinaria nelle località più piccole. Cav sottolinea che i transiti ai caselli aperti lungo il tracciato sono più che raddoppiati dal 2009 al 2018: ben oltre 7 milioni e mezzo .