Vivere a Venezia, accanto ai suoni e ai ritmi della laguna e – soprattutto – in un posto che si chiama “Corte Sconta” sarebbe di ispirazione nello scrivere e nel comporre probabilmente anche a chi non ha mai scritto e composto nulla in vita sua. Figuratevi se ad avere la fortuna di trovarsi in questa situazione è un musicista “giramondo” dalle mille esperienze come Gerardo Balestrieri. Cantautore apolide, come ama definirsi, polistrumentista, autore di diverse colonne sonore e finalista sei volte al Premio Tenco, Balestieri ha deciso di fermarsi a Venezia e non ha dubbi sul restarci: “Venezia è la città più bella del mondo, un posto da dove partire spesso per la voglia di ritornare. Non ci sono altre ragioni se non Venezia per decidere di fermarsi qui”.
L’incontro con la laguna è stato per il cantautore anche l’incontro con Corto Maltese. Al seducente personaggio di Hugo Pratt sono infatti ispirate le musiche del Cd ora in fase di produzione.
Le “Canzoni del mare salato” saranno proposte attraverso crowfunding dalla pagina internet Produzionidalbasso.it (https://www.produzionidalbasso.com/project/canzoni-del-mare-salato-album-dedicato-a-corto-maltese/)
Le “Canzoni del mare salato” saranno proposte attraverso crowfunding dalla pagina internet Produzionidalbasso.it (https://www.produzionidalbasso.com/project/canzoni-del-mare-salato-album-dedicato-a-corto-maltese/)
- Allora, Gerardo, da dove nasce la tua passione per la musica?
Io sono nato sulla Schwebebahn, una ferrovia monorotaia sospesa costruita nel 1901. I binari si trovano a otto metri da terra e tredici metri sopra il fiume. Più in aria di così non potevo andare a iniziare. Ero in Germania. Ascoltavo ogni suono e, fin da piccolissimo, mi piaceva ascoltare la fisarmonica suonata alle feste dei migranti italiani. Il cantautore poi è venuto fuori verso i 18 anni, a scuola. In italiano andavo benissimo..
- Poi è iniziata la tua carriera di cantautore…
Si. Ho pubblicato sette album miei e partecipato a diverse altre uscite. Sei dischi son stati finalisti al Premio Tenco e per queste ragioni sono stato a Sanremo tre volte. Ho avuto anche la soddisfazione di avere numerosi riconoscimenti. Tra gli altri ricordo il Premio Risonanze, il Premio Mantova Festival e la Targa Sciamano Showman. La prima volta in studio ho “suonicchiato” la fisarmonica in un disco di Daniele Sepe, poi ho scritto le musiche per Arturo Brachetti, con cui ho fatto un tour e ho suonato e collaborato anche con E Zezi, Bebo Storti, fino a un lungo tour in California con Fabrice Martinez.
- Come nasce e si sviluppa il tuo progetto su Corto Maltese?
Le “Canzoni del mare salato” sono parte di un’ idea di almeno due anni fa. Ho scritto alla Cong, che detiene i diritti di Corto Maltese e ho avuto la concessione di poter attraversare le sue storie e i vari caratteri… A me piacciono i concept album intorno a figure ben precise e leggere Corto Maltese è anche studiare o ristudiare la letteratura, la storia, la geografia, le religioni, le arti, i costumi, le scienze politiche e altro ancora. Ovviamente, ho dovuto scegliere e mettere da parte tante storie e figure interessanti. Nell’album ci saranno Pandora e il mare salato, Tiro Fisso, Rasputin, Bocca Dorata, Morgana, La casa di Samarcanda, Favola di Venezia, Tango, le Celtiche, le Etiopiche e altro ancora. Si potrebbero scrivere altri tre dischi su Corto Maltese… non si sa mai…<
- Gerardo e Corto Maltese: quali sono i punti comuni e quali le diversità?
Siamo entrambi del segno dei gemelli, come Hugo Pratt che è nato il 15 giugno. Io sono nato l’ 11, e “ in quei giorni, sul Rio de la Plata, si vedono parecchie lune nel cielo”. In comune intravedo una condizione abbastanza apolide, una madre di origini gitane, gli occhi scuri, pochissimi amici e molti collaboratori, il piacere di rincontrare le amiche in vari paesi del mondo, una certa repulsione verso il potere e il suo abuso. Il sogno per restare sveglio. Forse da quando ho la fortuna di vivere in Corte Sconta mi è un po’ saltato addosso lo spirito arcano del personaggio. Di diverso abbiamo che Corto è un uomo di mare, io un marinaio di bosco. Corto è bellissimo e maneggia armi, io non sono brutto e al massimo uso la pistola ad acqua con mio figlio. Figli poi Corto non ne ha (o almeno credo) ed ha girato il mondo intero tornando ogni tanto a Venezia, io vivo a Venezia dove arriva il mondo che ogni tanto giro
- Per la produzione di questo Cd hai scelto la strada dell’indipendenza creativa e del crowfunding: quali sono i motivi?
Cercare di realizzare un disco col crowdfunding mi permette di evitare tutta una serie di sovrastrutture rivelatesi per me abbastanza inutili e alla fine complesse come etichette, distribuzioni e promozione. L’ intento è di pubblicare solo il cd fisico ed evitare le piattaforme digitali. Un disco non da liquidare con un click ma fatto per chi vuole il CD, ama Corto Maltese e le mie canzoni. Attraverso la raccolta, le prenotazioni, le donazioni magari arrivare anche a contatti per i concerti live evitando così la ricerca spasmodica (e inutile) di agenzie.
- E l’amore per Venezia? Questioni di cuore, di vita, di carriera?
Venezia l’ ho vista e l’ ho scelta dopo anni vissuti a Napoli, in Piemonte, in Francia, in giro per il mondo. Non vi è stata altra ragione che Venezia stessa. E’ stata la città che ha accolto me e i miei dischi. Avevo scritto e inciso anni prima ma il primo album l’ ho pubblicato che ero appena arrivato in laguna, ricordo ancora l’ arrivo dei cd. Progetti di trasferirsi altrove ora non ce ne sono più: Venezia è la più bella del mondo, un posto da dove partire spesso per la voglia di ritornare. Direi che “Venezia sarà la mia Fine”