Viola e Polpetta se ne stanno nel loro ampio recinto di Centro Soranzo, a Tessera.
Sono due asinelle carine, che se solo potessero parlare potrebbero raccontare molte storie.
Di minori immigrati in balìa di aggressività e frustrazioni, di giovani privi di autostima e anaffettivi, di persone sopraffatte dalle dipendenze (da droga, alcool o ludopatia), di donne -e uomini -traumatizzati dalla violenza e resi fisicamente incapaci di avvicinarsi ancora agli altri.
Le asinelle che sciolgono anche i più aggressivi
Hanno visto piangere abbracciati a loro i ragazzi più aggressivi, hanno coccolato e ridato fiducia a chi non credeva più in se stesso, sono state in grado di dare forza a chi voleva cambiare. Viola e Polpetta hanno un collaudato effetto terapeutico-relazionale.
Si occupano da anni di persone in difficoltà e hanno un palmares da far invidia.
Ospiti da tutta Italia per le dipendenze
Lo scopriamo andando a trovarle al Centro Soranzo, la sede gestita dal Co.ge.s don Lorenzo Milani, in provincia di Venezia, che cura le dipendenze.
Ci avviciniamo a loro seguendo i consigli di Mauro Semenzato, il responsabile dell’attività assistita con animali che in questo centro viene praticata in collaborazione con un’equipe multidisciplinare formata da psicoterapeuti, educatori, psichiatri, infermieri, dottori e operatori notturni.
Tra la natura, diverse casette accolgono per un periodo massimo di sei mesi ospiti che arrivano da tutta Italia. Attualmente ce ne sono circa una cinquantina.
L’asino sceglie le persone. Spetta a lui il primo passo
Con Mauro ci avviciniamo piano all’area delle stalle: Viola e Polpetta sono in attesa. Ci scrutano da lontano.
Ogni approccio inizia così: studiano i nuovi arrivati e decidono loro se e quando fare il primo passo. Ci aveva avvisati di questo chi si cura del loro benessere, il dott. Carmine Guadagno, direttore UOC Veterinaria Area C dell’Aulss 3 di Venezia.
“Contrariamente al detto comune, l’asino ha una personalità molto interessante ed è un animale molto intelligente. Sceglie le persone e, quando ti consente di essere accarezzato, significa che ti ha accettato”.
Viola e Polpetta
E’ questa una delle caratteristiche più importanti per chi, ad esempio, ha problemi di autostima. Conquistare un asino può essere molto semplice ma anche il contrario e farcela significa guadagnarsi il rispetto dell’animale.
“Viola e Polpetta sono molto diverse fra loro e questo ci aiuta molto –spiega Mauro Semenzato, il responsabile dell’attività assistita con gli animali del centro- Viola è leader, è più stabile e spavalda; è un po’ primadonna. Polpetta invece è più dolce, delicata e timida. Questo la rende più instabile e meno tollerante agli stimoli. Spesso le persone sono più attratte da Viola ma alla fine molte si identificano di più con Polpetta, che diventa una sorta di “sfida”, perché più difficile da conquistare”.
Congelamento emotivo o difficoltà di controllo degli impulsi
Mentre Mauro Semenzato ci racconta delle loro peculiarità, Viola si avvicina chiedendo di essere accarezzata. E’ lei che con la sua audacia spesso risulta importante per persone congelate a livello emotivo o che hanno avuto un’infanzia senza affetti.
Spinge con il muso per ricevere delle coccole alle quali è difficile sottrarsi e instaura un rapporto diretto.
“ Viola trasferisce sicurezza e affidabilità, spinge al contatto fisico chiedendo di essere accarezzata e a modo suo accarezza a sua volta –spiega Semenzato- Polpetta ha ritmi più lenti e con le sue caratteristiche aiuta bene chi ha difficoltà di controllo degli impulsi, cosa che a volte accade quando ci sono delle dipendenze. Azioni o gestualità aggressive la spaventano e la fanno scappare. Per riacquistare la sua fiducia bisogna far propri i suoi ritmi lenti, ricucire il rapporto iniziando nuovamente da capo”.
L’amore per curare l’aggressività
Polpetta ha avuto a che fare con diversi ragazzi che faticavano a controllare la loro aggressività.
Con lei hanno capito che si può migliorare, che i rapporti possono essere recuperati nel tempo e con atteggiamenti diversi. Ogni tanto questi giovani, che dalla “lunghina” (sorta di guinzaglio) con la quale sono riusciti alla fine a portarla a spasso nel prato sono passati a una nuova gestione delle redini della loro vita, tornano a trovarla. Lei li riconosce e va loro incontro senza timore.
La cura degli altri per guarire dalle proprie ferite
“Con l’asino non si tratta solo di risultare graditi –dice ancora Mauro Semenzato mentre si sposta per prendere un po’ di fieno- L’asino dev’essere conquistato. Accarezzarlo, spazzolarlo con la brusca o con la striglia, riuscire a mettergli la capezza e la longhina per condurlo con se’ significa guadagnarsi il suo rispetto, avere autorevolezza e, nel contempo, assumersi una responsabilità”.
Un fortissimo raglio che alterna toni acutissimi e toni bassi ci fa capire che per Viola e Polpetta è arrivata l’ora della pausa.
L’asino è così. Sceglie modalità e momenti. Ma l’empatia è immediata.
Consuelo Terrin