Una media di 400 visitatori al giorno e un totale di 12.000 presenze registrate.
M9 festeggia il successo del suo primo mese di vita.
Dal 1 dicembre, giorno dell’inaugurazione, a oggi, le visite sono state in continua crescita.
Basti pensare che dai 520 visitatori raggiunti domenica 9 dicembre si è passati agli 849 di sabato 29 dicembre.
Il Museo multimediale del ‘900 è d’altra parte per tutte le generazioni.
«M9 piace ai giovani, ai meno giovani e alle famiglie -spiega il direttore Marco Biscione- Un dato interessante è aver rilevato che l’85% delle persone che lo visita ne esce molto soddisfatto. E’ stato inoltre sorprendente notare la grande capacità dei bambini di interagire con le installazione interattive nelle sale del museo».
I bambini si divertono a sperimentare le nuove tecnologie e nel contempo apprendono.
L’innovativo spazio è il luogo per tutte le età dove far conoscere il passato, comprendere il presente ed avere fiducia nel futuro e segna un nuovo inizio per la cultura cittadina, inserendosi nel progetto di riqualificazione urbana di Mestre. Nel distretto M9 convivono in perfetta armonia antiche architetture ristrutturate e contemporaneità.
Il nuovo museo di Mestre, attesissimo e altamente tecnologico, sembra quindi non aver disatteso le aspettative.
Costato 110 milioni di euro, è un museo a vocazione internazionale.
Chi vi entra si appresta a ripercorrere la storia del Novecento: sullo sfondo le due guerre mondiali, il boom degli anni 60 e la parabola industriale dell’Italia e del territorio mestrino, segnata dalla nascita di Porto Marghera e dallo sviluppo della terraferma veneziana.
Sono otto le sezioni tematiche , tutte ricche di installazioni, ologrammi, visori 3D e realtà virtuale.
A queste si aggiunge un auditorium con 200 posti a sedere e un ultimo piano dedicato a ospitare mostre temporanee ed eventi.
Al museo permanente si affianca quindi una proposta culturale con un ricco calendario di iniziative.
Fino al 16 giugno 2019, si può visitare ad esempio “L’Italia dei fotografi. 24 storie d’autore”.
L’esposizione, realizzata dalla Casa dei Tre Oci di Venezia e curata da Denis Curti, attraverso 230 immagini a colori e in bianco e nero di 24 grandi fotografi italiani, tra i quali Gabriele Basilico, Mario Giacomelli ed i veneziani Fulvio Roiter e Gianni Berengo Gardin, solo per citarne alcuni, racconta il Paese nel corso del ‘900.
A completare la mostra, una selezione di circa 100 libri che si possono consultare, video interviste ed un vasto archivio documentario sugli autori.