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M9: antiche architetture e reperti archeologici tra la contemporaneità

M9: antiche architetture e reperti archeologici tra la contemporaneità

M9 ha restituito una parte storica di Mestre alla città.
Un’antica architettura, quella di Santa Maria delle Grazie, è tornata a vivere dopo l’importante lavoro di restauro cui è stata sottoposta.
L’intero complesso risale al XVI secolo.
A lungo in stato di degrado, l’ex convento, poi diventato distretto militare, oggi s’inserisce maestoso nel contesto contemporaneo di M9.
“Il recupero di questa struttura – spiega Valerio Zingarelli, Ad di Polymnia – coniuga nel modo migliore le esigenze di conservazione e protezione dei reperti storici, nonché dell’architettura originaria, con la vivibilità contemporanea.
Questo è infatti un luogo restituito alla città e ai cittadini che possono viverlo al meglio, un esempio di come sia possibile far rivivere antiche architetture ed antichi luoghi secondo le esigenze e le tecnologie contemporanee”.

L’ex convento di Santa Maria delle Grazie restaurato

 

Lo sviluppo del progetto di restauro e recupero ha permesso di portare alla luce anche significativi reperti archeologici, databili tra il XVI e XVII secolo, che si possono ammirare in una teca nel varco d’accesso al Chiostro da via Poerio.
I ritrovamenti riguardano frammenti di ossa di animali domestici (bovini, suini, polli, ovini, caprini, conigli, oche, anatre) allevati dalle monache per uso alimentare nell’orto che si trovava nella parte posteriore del convento; monete, ceramiche post rinascimentali, frammenti di vasellame, scodelle, boccali e altri oggetti d’uso quotidiano.
Interessante anche il rinvenimento di diverse tipologie di antichi pavimenti, tra le quali il tipico “pastellone”, molto popolare a Venezia e altre forme a spina di pesce.

 

I ritrovamenti archeologici rinvenuti durante i lavori di restauro e recupero del complesso del XVI secolo di Santa Maria delle Grazie a Mestre

 

Frammenti ossei di animali domestici ritrovati nel corso dei lavori di realizzazione di M9

 

Gli antichi pavimenti venuti alla luce nel corso dei lavori di recupero e restauro del complesso di Santa Maria delle Grazie a Mestre

 

M9 è oggi un luogo dove passato, presente e futuro trovano la loro massima espressione.
Il chiostro, in particolare, è ricoperto da un telo estremamente tecnologico, un doppio strato che ha l’obiettivo di proteggere le antiche architetture dal sole e dalla pioggia ma anche di  raccogliere le bombe d’acqua convogliandole nel Marzenego che scorre di fronte all’ex convento, anch’esso oggetto di recupero nel progetto M9.
A rendere possibile questo passaggio sono i pali di sostegno del grande telo, che hanno una duplice funzione fungendo anche da tubi collegati alla vasca di laminazione costruita sotto il pavimento del chiostro.
Le travi del portico sono quelle antiche, così come sono autentiche le capriate del XVI secolo recuperate al terzo piano.


Tag:  M9, Mestre