Venezia metropolitana “brinda” al terzo posto regionale conquistato nella produzione vinicola del 2017
E’ vero. Il mercato estero è diventato più competitivo e le condizioni climatiche non sempre hanno aiutato. Nonostante questo, il 2017 per Venezia e per il Veneto intero resterà un anno da ricordare. Se infatti Treviso e Verona hanno confermato i loro primati per la produzione di ottimi vini, Venezia ha risalito la china attestandosi al terzo posto tra le province venete con i suoi 8.700 ettari di terreno coltivato a vite e una produzione di quasi un milione di quintali d’uva.
Risultato: probabilmente aveva ragione Giacomo Tachis, il padre dei consulenti vinicoli italiani, quando diceva che “il vino ama il respiro del mare”.
«In realtà – spiega il presidente di Confagricoltura Venezia, Giulio Rocca – in alcune zone della provincia si sono registrate delle diminuzioni di produzione a causa delle intemperie. Ma sono aumentate in maniera considerevole le superfici a produzione, che hanno determinato anche un importante mutamento del paesaggio agrario, soprattutto nel Veneto Orientale».
Interi campi di frumento, mais e soia sono stati infatti sostituiti da vigneti: 1031 ettari, quasi il triplo rispetto al 2015. L’incremento della produzione registrato nel 2017, considerati i cali registrati da alcune tipologie di uve, è dovuto quindi soprattutto all’aumento delle superfici coltivabili. E non sono solo le condizioni climatiche che hanno determinato quei cali, che «spesso – spiega il responsabile della sezione vitivinicoltura di Confagricoltura Venezia, Roberto Ciani Bassetti – sono dovuti anche a scelte economiche, perché è il mercato che detta le regole».
Con il Veneto (nonostante la siccità, le trombe d’aria e infine le gelate primaverili, che hanno danneggiato non poche aziende) il mercato si è dimostrato generoso anche nel 2017, facendo mantenere alla nostra regione la sua prima posizione per l’export, che si attesta attorno ai 2 miliardi di euro. E se i mercati internazionali tradizionali (Inghilterra, America e Germania) iniziano ad essere un po’ inflazionati, niente paura: molte aziende intraprendenti già hanno iniziato a guardare oltre, fino ad Oriente, dove Vietnam e Cina potrebbero prossimamente essere Paesi trainanti nel settore.
VENISSA È un vino bianco fermo che nasce dal recupero di tre sole piante di Dorona che hanno resistito nei secoli all’acqua salmastra che spesso invade l’isola di Mazzorbo, a Burano. Lanciato con un’ottima operazione di marketing dall’imprenditore Gianluca Bisol e disponibile solo in poche migliaia di bottiglie, Venissa è diventato presto un prodotto di nicchia, dal costo importante.
VIN MORO o ARCANGELI SCALZI Viene prodotto nel convento dei padri Carmelitani Scalzi che si trova poco lontano dalla stazione di Santa Lucia, a Cannaregio, dove sono stati recuperati vecchi filari di uve moscata, malvasia e merlot.
VIN SALSO È il particolare vino prodotto da una coppia dell’isola di Sant’Erasmo nel proprio orto, dove alcuni filari di uva Dorona hanno ben 130 anni. Gastone Vio e la moglie Dariella ne sono orgogliosi: appena un migliaio di bottiglie l’anno per un vino genuino che riporta al palato il gusto di antichissime tradizioni.
IL VINO IN PROVINCIA DI VENEZIA
2526 Aziende, di cui:
75% di uva a bacca bianca
25% di uva a bacca rossa
41 Aziende applicano il metodo biologico su 650 ettari di superficie, producendo 129.659 quintali di uva (1/7 della produzione), per un totale di
80 milioni di bottiglie l’anno
Le varietà più coltivate:
2676 ettari di uva con grappoli a forma di piccola pigna
(Pinot Grigio)
2526 ettari di uva glera con lunghi grappoli di acini giallo-dorati (Prosecco)
898 ettari di uve Merlot
475 ettari di uve Cabernet Franc
418 ettari di uve Chardonnay
225 ettari di uve Cabernet Sauvignon
IL VINO IN VENETO
2 MLD di euro Fatturato veneto annuo per esportazione di vino (prima regione italiana)
80% Vini doc e docg
7% Vini da metodo biologico
11 MLN di quintali Uva prodotta nell’intero Veneto nel 2017
ETTARI COLTIVATI A VITE
38.625 TREVISO
28.887 VERONA
8.703 VENEZIA