I vincitori del Gran Premio di Monza premiati con trofei artistici dell’isola di Murano. E dal gemellaggio con la Regata Storica possono partire nuove sinergie.
I gondolini della Regata Storica sono ormai per tutti “le Formula Uno del remo”. Una metafora che, quest’anno, si può dire ancor più azzeccata e che si è tradotta in fatti concreti, portando per la prima volta l’arte vetraria muranese sul gradino più alto dell’autodromo di Monza. I vincitori del Gran Premio d’Italia 2018 hanno infatti sollevato al cielo i trofei appositamente realizzati dai maestri vetrai di Murano (Abate Zanetti, Yalos, Albertini&Spezzamonte e Consorzio Promovetro) a ribadire, su un palcoscenico di massima rilevanza internazionale, l’eccellenza del prodotto tipico dell’isola della Laguna.
Il dono che la Città di Venezia ha fatto al Gran Premio di Formula Uno ha suggellato il gemellaggio che le Amministrazioni locali e i vertici dell’automobilismo italiano e internazionale, a partire dagli organizzatori del “circus” a quattro ruote, hanno voluto sancire tra il principale evento di voga alla veneta e la più importante corsa automobilistica del nostro Paese.
Il patto è stato sottoscritto a Ca’ Vendramin Calergi, qualche giorno prima della domenica delle due manifestazioni, in un Casinò sulle cui sponde affacciate sul Canal Grande faceva bella mostra di sé una vera Formula Uno: una Ferrari che ha raggiunto il centro storico dopo aver sottolineato, a Mestre, in Piazza Ferretto, la molteplice realtà, d’acqua e di terra, della nostra città, prima di prestarsi alle foto proprio insieme ai gondolini e ai loro equipaggi.
Ancora una volta, Venezia si è dunque confermata realtà viva e proiettata al futuro, per un rilancio anche del tessuto economico che si traduca, tra l’altro, in nuove opportunità di lavoro per i residenti. E la volontà di Venezia di ampliare le collaborazioni con istituzioni importanti, a livello nazionale e internazionale, ha trovato terreno fertile nei rappresentanti intervenuti per l’occasione.
«Penso che con l’Aci – ha detto il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro – dovremo aprire qualche altro ragionamento, come sulle macchine elettriche e sulla mobilità urbana: a Venezia si potrebbero fare davvero tante cose. È chiaro che se queste persone, che hanno grande capacità in termini di competenza e comprensione del marketing, riconoscono che la nostra città è una grandissima platea per poter parlare al mondo intero, dovrebbero capirlo anche altri. Abbinare la Formula Uno, con la sua grande tecnologia, all’“antica” voga veneta significa costituire un connubio straordinario: poter partire dalla tradizione per riuscire a collegarla con la grande innovazione, in un mondo che gira intorno a Venezia. È questa la grande sfida che lanciamo e in cui fare squadra è davvero fondamentale».
«Il fatto stesso che siamo qui – ha risposto Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Automobile Club d’Italia – significa che abbiamo una grande fiducia e crediamo in questi progetti. Siamo stati forse i primi a capire le nuove condizioni e la volontà da parte dell’Amministrazione di investire in questo senso». «Vogliamo un collegamento – ha concluso Chase Carey, presidente di Liberty Media, la proprietaria dei diritti della Formula Uno – con i luoghi che rendono l’Italia speciale e ovviamente Venezia è uno di questi. Noi vogliamo che ognuna delle 21 gare in calendario rispecchi il territorio in cui si svolge. Venezia è speciale, è un simbolo dell’Italia e il nostro obiettivo è sicuramente quello di stringere il più possibile dei legami forti con posti unici come questo».