Riconosciute dalla Regione, le case sugli alberi diventano strutture ricettive anche in Veneto
Immerse nella natura, tra le foglie e i tenui colori di possenti alberi in fiore. Sospese tra la terra e il cielo, dove si possono sognare romantiche fughe d’amore o vacanze all’insegna dell’avventura e di audaci imprese. Le case sugli alberi sono la vera novità del turismo veneto del 2018: soluzioni “green”, per una vacanza esperienziale che consente di vivere autentiche emozioni a contatto con la natura. La Regione le ha recentemente riconosciute quali “strutture ricettive” a tutti gli effetti, definendone requisiti di classificazione e prescrizioni igienico-sanitarie, di sicurezza, edilizie, urbanistiche e paesaggistiche necessarie.
Le case sugli alberi sono una delle cinque forme di struttura ricettiva innovativa in ambienti naturali assieme agli alloggi galleggianti (house boat), alle palafitte, alle botti e alle grotte. Nel nostro territorio rappresentano al momento l’alternativa più sorprendente.
NIDI A MISURA D’UOMO – Le case sull’albero saranno tutt’altro che “spartane” e dovranno rispondere a determinati requisiti. Ogni struttura, ad esempio, dovrà essere costituita da una o più unità abitative, ciascuna composta almeno da una camera e da un bagno. Sono obbligatori impianto di climatizzazione, sistema antincendio e arredi ignifughi, ma non è consentita la cucina.
Le dimensioni variano a seconda dei potenziali ospiti: otto metri quadri minimi sono previsti per un posto letto, ai quali si vanno ad aggiungere sei metri quadri per ogni posto letto successivo. Non potranno ospitare più di otto persone. Ancora, precise disposizioni sono previste per l’altezza media (2,40 metri) e per i servizi igienici, che dovranno essere dotati di wc, lavandino, doccia, acqua calda e fredda. Sono vietate le scale a pioli.
NEL MONDO – Di case sugli alberi ce ne sono di spettacolari: quella immersa nel rosa dei ciliegi in fiore in Giappone e quella a forma di sfera e isolata per resistere a temperature che arrivano 20 gradi sotto lo zero in Canada; la casa degli Hobbit ispirata al Signore degli Anelli nel Sud Dakota; gli hotel a forma di ufo in Svezia e la casa sull’albero ispirata alla cultura sudafricana che si trova al centro di Londra. Tutte dotate di ogni comfort e spesso veri gioielli del design.
NEL VENETO – Al momento le case sugli alberi si contano sulle dita di una mano e sono private. Esiste però, a Verona, un team di giovani architetti (Nicola Preti e Jacopo Gozzi) e tree claimbers (professionisti dell’arrampicata e della potatura) che hanno messo insieme le loro competenze ed hanno fatto dell’architettura sostenibile una missione. Sono realizzazioni del TreeTop Builder la “Tea House”, la “Tana del lupo”, l’osservatorio faunistico “Tree house” di Padova e “Lastabella”, a Verona. La “Tea House” è un gioiellino incastonato tra le fronde: 26 metri quadri sospesi a sette metri d’altezza che sorprendono per le soluzioni d’arredo, mentre la “Tana del lupo” è una piccola casa in legno che si integra completamente con le sette querce che la sostengono. Ha pareti inclinate e un cono visuale panoramico. “Lastabella”, infine, è un concentrato di comfort in chioma, dove non manca neppure il collegamento wifi.