Cabine telefoniche, frigoriferi, autobus doppi: col bookcrossing si moltiplicano le iniziative di scambio
«Indovinello: di mano in mano, da un comodino all’altro, di quartiere in quartiere, girato l’angolo dell’isolato, passeggiano per il mondo tracciando giravolte senza capo né coda»
Soluzione: sono i libri protagonisti del “bookcrossing”. Un’iniziativa nata per mettere in circolo la cultura, pensata per sostenere la distribuzione gratuita dei testi e la loro libera e sconfinata condivisione, secondo combinazioni tutte da innescare, che generano un passaparola potenzialmente infinito.
Non è per niente insolito imbattersi in una delle curiose postazioni in cui questi libri approdano per rifocillarsi prima di partire per una nuova avventura. La meta non conta, quello che importa è seminare conoscenza. Mettere radici lunghe e profonde.
FERMI AI BOX
Nel Veneziano, ad esempio, una di queste è la casetta di legno sistemata in piazza Francesco Marco Vedoà, nel centro di Marano, frazione di Mira. «Abbiamo iniziato nel 2014. Negli anni la domanda è cresciuta molto, oggi in città ce ne sono sette e richieste di casette arrivano anche dai Comuni vicini», dice orgoglioso Federico Baldan, presidente dell’associazione culturale MirAttiva. “Prendi un libro, lascia un libro” recita la scritta in nero sulla porticina che tiene i libri al riparo dalle intemperie d’inverno e dalla calura d’estate, stretti uno vicino all’altro nell’attesa che a qualcuno venga voglia di far loro compagnia.
E con un po’ di fantasia, sembrano casette anche le “bibliocabine” allestite al parco Nuove Gemme e in piazza Cortina a Spinea. Scaffali zeppi di libri dentro cabine telefoniche in disuso: l’ultima trovata spuntata in città, inaugurata a giugno al quarantesimo compleanno della Biblioteca comunale. «Volevamo creare dei punti di lettura diversi dal solito e dopo aver lanciato il bookcrossing nelle attività commerciali abbiamo pensato a questi singolari promotori di cultura. Funzionano: i bambini che vanno al parco ci si siedono dentro e sfogliano i libri, mentre gli adulti ne prendono uno, se vogliono lo restituiscono altrimenti possono anche tenerlo, magari ne lasciano altri a loro volta», racconta l’assessore alla Cultura, Loredana Mainardi.
A San Donà di Piave, invece, il punto di ritrovo per i libri in transito in città è un piccolo frigorifero bianco senza più motore. Inaugurato a febbraio, è stato sistemato negli spazi delle Gallerie Vidussi per volontà del gruppo urbano locale del progetto europeo “City Center Doctor – Urbact ULG”, progetto a cui il Comune ha aderito. Stazione a cui a giugno si è aggiunta la base periferica ai campi di calcetto Biasanot. «L’obiettivo? Diffondere cultura» sintetizza Daniele Terzariol, ex consigliere comunale delegato ai Progetti europei e alle Politiche giovanili.
UNA LIBRERIA SU RUOTE
Libri che viaggiano sulle loro gambe. Oppure in un bus rosso a due piani di nome Dennis, il vecchio double-decker inglese che la coppia di librai trevigiani Sara Rago e Simone Brisotto sta trasformando in una libreria itinerante: al piano terra scaffali in legno con le pubblicazioni per adulti e al primo piano uno spazio dedicato a bambini e ragazzi. «Per qualche anno, su idea di mio marito, con la nostra “libreria diffusa”, a bordo di una macchina piena di scatoloni, siamo andati tra Veneto e Friuli nei luoghi in cui mancavano le librerie e abbiamo organizzato eventi per promuovere la lettura. Volevamo fare il passo successivo: avere un negozio che si potesse muovere, da portare a festival e manifestazioni in giro per l’Italia», racconta Sara, di Spresiano. Così è nato il progetto “Parole in Movimento”. E così è nato Dennis, che accenderà i motori a settembre.