Anche il sindaco di Pramaggiore, trapiantato di rene, tra i testimonial della campagna #IOMIDONO
Quando il suo nome è apparso tra gli inviti della giornata della donazione, più di qualcuno è rimasto sorpreso. Sorpreso di vedere la normalità in una persona che invece ha dovuto combattere con le avversità della salute, al punto da richiedere un trapianto di organi.
Ma è proprio per questa “normalità” che Fausto Pivetta, sindaco di Pramaggiore (eletto lo scorso giugno), ha voluto rendere nota la sua storia, portando la testimonianza diretta in un incontro che l’Ulss 4 del Veneto Orientale ha organizzato nell’aula Girardi dell’ospedale di San Donà di Piave in occasione del “Giorno del Dono”.
«Questa è la testimonianza concreta che si può avere una vita normale. E che è importante accogliere l’invito alla donazione degli organi» ha detto Pivetta di fronte ad un’aula gremita ed attenta ad ogni sua parola. Quando aveva 12 anni gli venne diagnosticata la malattia, che gli colpì un rene; nel 1989 il primo trapianto («A Treviso, dal dottor Ciro Dalla Rosa, che considero il mio secondo papà») e nel 2014 il secondo. «Nonostante tutto sono riuscito ad avere una famiglia, sposandomi ed avendo una bellissima bambina. Ho un lavoro e non ho mai voluto chiedere l’avvicinamento a casa. E ora sono anche diventato sindaco». Ed anche in questa sua nuova veste vuole contribuire a sensibilizzare sulla donazione di organi. «Oggi sono anche felice per il fatto che nel mio Comune si parte con il progetto di sensibilizzazione dell’assenso alla donazione al momento del rinnovo della carta d’identità».
Il trend delle donazioni è in aumento e l’Ulss 4 si pone ai vertici in Veneto per quanto riguarda questa tipologia di attività. Tuttavia, in occasione del “Giorno del Dono”, la direzione generale dell’Azienda ha voluto rilanciare il tema con una nuova campagna di sensibilizzazione denominata #IOMIDONO. In particolare, a sostegno della campagna di sensibilizzazione, i sindaci e il vicepresidente del Veneto Gianluca Forcolin “ci hanno messo la faccia” esponendo l’hashtag della campagna e, in molti casi, avviando nei rispettivi uffici anagrafe la raccolta del consenso alla donazione di organi.
Il Veneto rimane comunque la seconda regione d’Italia per numero di soci Aido: 215.000, con una crescita di 2.500 persone nell’ultimo quinquennio. Si aggiungono altre 42.000 persone che hanno manifestato la volontà di donare presso le Ulss e i Comuni in occasione del rinnovo delle carte d’identità. In merito al progetto di sensibilizzazione è comunque arrivata la tirata d’orecchi da parte del presidente provinciale Aido, Francesco Lorenzon. «Sono ancora pochi i Comuni in cui questo avviene», ha detto, ricordando alcuni esempi dove invece il progetto è stato accolto: a Jesolo 538 persone hanno dato l’assenso alla donazione, a Meolo 102, a San Stino di Livenza 476, a Venezia 2.060.
Nel 2016 il Veneto ha raggiunto i 579 trapianti effettuati, dei quali 489 da donatore deceduto e 90 da vivente, il numero più alto degli ultimi dieci anni. Per quanto riguarda il Veneto Orientale, secondo i dati forniti dal Coordinamento ospedaliero trapianti, nel 2017 (dato aggiornato al 30 settembre) ci sono state 151 donazioni di tessuto oculare, 8 donazioni di fegato, 14 reni, 1 cuore. I riceventi che hanno beneficiato sono stati 20. I trapiantati presenti nel territorio della Ulss 4 sono 315: 125 di cornea, 104 di rene, 35 di altri organi o tessuti, 33 di fegato, 15 di cuore e 3 di polmone