Un recupero urbano ed edilizio senza precedenti per la località veneziana, città turistica ma non solo
Lo scorso agosto, un hotel frontemare di Jesolo, il Concordia, ha festeggiato i 60 anni di vita. Festa doppia, perché una famiglia di tedeschi, da Berlino, frequenta quella struttura esattamente dallo stesso periodo. È la sintesi di quello che è sempre stata, e per certi versi continuerà ad essere, la cittadina balneare veneziana: da una parte la gestione familiare di gente che ha abbandonato anche i campi per investire nel turismo, dall’altra la fedeltà di turisti (in particolare di lingua tedesca) che a Jesolo hanno trovato la loro seconda casa.
Tutto qui il successo jesolano? Solo in parte, perché, se la città si fosse fermata a questo, probabilmente le presenze (oggi 5,5 milioni ufficiali, con altrettante di “pendolari”, merito anche dei tanti eventi) sarebbero scese vorticosamente. Ed invece Jesolo ha tenuto anche nell’estate delle grandi piogge (2014) e dalla crisi economica in poi ha continuato a fare registrare segni positivi. E questo 2016 non è da meno: in attesa dei dati ufficiali, dall’Associazione Jesolana Albergatori (che dalla scorsa estate ha iniziato ad adottare il sistema del Beanchmark) luglio e agosto hanno fatto registrare un aumento delle presenze. A proposito: l’H-Beanchmark è un innovativo sistema adottato dall’Aja per la rilevazione non solo quantitativa (tasso di occupazione) ma anche qualitativa (indice di redditività per categoria) della presenza turistica nelle 24 ore successive al soggiorno dell’ospite, fornendo al tempo stesso agli operatori un importante strumento di analisi per la tendenza del mercato in tempo reale, consentendo così, a regime, di analizzare anche la ricaduta sul territorio all’indomani di importanti eventi di intrattenimento. Tutto sommato hanno tenuto gli italiani ed i turisti di lingua tedesca, in aumento la clientela dell’Est Europa, tra Romania, Polonia, Ungheria e in parte anche Russia. In crescendo anche gli svizzeri.
La crescita, dunque. Non basta l’accoglienza: l’imperativo, ad un certo punto, è stato quello di rinnovare. Grazie al nuovo Piano regolatore, nato dal Master Plan dello studio giapponese Kenzo Tange, una quindicina di anni fa è iniziato un intervento di ristrutturazione senza precedenti. Via gli alberghi senza più futuro: al loro posto strutture sviluppate in verticale, ma anche moderni residence. Le strutture alberghiere sono diminuite, da circa 420 a circa 350 (ma in compenso sono stati già realizzati due hotel a cinque stelle ed un altro sorgerà fra un paio d’anni), ma sono cresciuti i residence e gli appartamenti di qualità.
Ci sono, quindi, circa 15.000 appartamenti (un terzo dei quali gestiti dalla sessantina di agenzie immobiliari). Difficile, invece, fare un calcolo delle molte case private (in genere seconde case per le vacanze) sorte nel frattempo. Molti, in ogni caso, i residence sorti, alcuni dei quali “firmati” da progettisti di fama internazionale, come l’americano Richard Mayer. Così come le aree commerciali (vedi I Giardini di Jesolo e il Laguna Shopping: vicino a quest’ultimo, è stato realizzato anche il mega acquario di Sea Life, brand conosciuto in tutto il mondo). Per il futuro prossimo, Jesolo dispone ancora di altri due milioni di metri cubi per poter edificare (su quattro milioni complessivi). C’è stato poi anche un intervento da cinquanta milioni di euro per l’imponente opera di ripascimento. Di conseguenza, ecco anche una nuova passeggiata a mare, in quello che poi diventerà il Lungomare delle Stelle, unico caso italiano di “walk of fame” (nel 2001 si iniziò con Alberto Sordi, l’anno scorso Federica Pellegrini, quest’anno i Pooh). Investimenti in attrazioni e in tecnologia: Aqualandia primo parco acquatico d’Italia, per fare un esempio; spiaggia prima in Italia completamente “wi-fi free”; isola pedonale più lunga d’Europa. Primi ad avviare una web radio. Primi in Europa ad avere un camping (l’International, da un paio d’anni a cinque stelle) completamente alimentato ad energia pulita. Gli unici a organizzare oltre trecento eventi. Qui le idee nascono e si concretizzano. Ad esempio, la celebrazione dello spritz, con “Spritz on the beach”, è nata qui, poi è arrivata la pubblicità dell’Aperol.
«Per il futuro prossimo bisogna continuare a mantenere alta l’attenzione dei media sulla nostra città, come fatto negli ultimi anni – ha detto il sindaco Valerio Zoggia – promuovendo in continuazione eventi che possono abbracciare vari segmenti turistici. Quindi non solo musicale, teatrale, sportivo: diversificare per fare in modo che più turisti, da più segmenti, arrivino nella nostra località. Gli investimenti importanti sin qui fatti, grazie all’imposta di soggiorno, stanno dando i loro frutti: siamo una delle poche località che, nonostante la crisi internazionale, è riuscita sempre a crescere in fatto di presenze. E bisogna continuare su questa strada».
«Rimane il problema della grande viabilità. E penso all’autostrada del mare. Purtroppo quella che, secondo me, è una soluzione per il nostro traffico (anche quest’anno c’è stato qualche problema), sembra si sia arenata per motivi che non comprendo. Se il bando, com’è stato detto più volte, ha dei vizi, perché non rifarlo partendo dal progetto, sperando che gli imprenditori abbiano ancora la volontà di continuare? Questa sarebbe una soluzione per noi, così come per Cavallino-Treporti e, in parte, anche Eraclea. Altra soluzione sarebbe una sub lagunare ma, conoscendo i tempi italiani, stiamo parlando di fantascienza e non di realtà».
Altro problema che sta impegnando le categorie anche di Jesolo, è quello legato alle concessioni demaniali, la cosiddetta “Direttiva Bolkestein”. Anche l’Aja si è messa in prima fila per tutelare un bene così prezioso come la spiaggia ed i grandi investimenti fatti negli anni dagli imprenditori. Da una parte ha coinvolto Federalberghi nazionale affinché, nel recepimento delle disposizioni comunitarie, si tenga conto della peculiare condizione in cui versano gli alberghi di Jesolo che da sempre propongono il tutto compreso, ovvero anche il posto in spiaggia. Parallelamente, Aja si è attivata costituendo, al proprio interno, un gruppo di lavoro (coordinato da Amorino De Zotti, consigliere Aja e vice presidente Federconsorzi) che, di recente, ha sottoposto al consiglio direttivo una circostanziata relazione che, condivisa all’unanimità dal cda, indica tra l’altro il percorso da svolgere per essere pronti a partecipare alla gara per l’assegnazione delle future concessioni demaniali, con fondate speranze di successo.