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Insicurezza alimentare: a rischio diabete 3,4 milioni di italiani

Insicurezza alimentare: a rischio diabete 3,4 milioni di italiani

Secondo l’Osservatorio Insicurezza e povertà alimentare, questo stato porta a sovrappeso e obesità erende da 2 a 3 volte più probabile lo sviluppo della malattia

Solo il 2,5% della popolazione che si trova in condizioni nelle quali non ha la sicurezza di procurarsi il necessario nutrimento attraverso il cibo arriva a trasformare questo stato in vera e propria denutrizione. In realtà, al contrario, questa condizione si traduce piuttosto in sovrappeso e obesità, che interessa rispettivamente il 23% e il 19,9% delle persone svantaggiate. Quello che, a prima vista, sembra un vero e proprio paradosso è la conclusione a cui arriva l’Osservatorio Insicurezza e Povertà alimentare partendo dai dati secondo cui, guardando alle statistiche relative al 2022, a soffrire di insicurezza del cibo moderata o grave sono 3,4 milioni di persone. Sono individui, famiglie e minori che non si possono permettere cibo nutriente, sufficiente o di qualità. E che per questo risultano più esposti al rischio di sviluppare il diabete, come rileva uno studio pubblicato su Diabetes Care.

La correlazione tra alimenti di scarsa qualità e poveri di nutrienti e il diabete

Come spiega il presidente della Fondazione Diabete e ricerca, Angelo Avogaro, in presenza di ristrettezze la scelta cade su cibi più economici, spesso pronti o ultra processati dal gusto immediatamente gratificante. Secondo quanto riportano i dati, la spesa nei discount è in aumento e il 7,5% degli italiani non si può permettere un pasto a base di carne o pesce o proteine equivalenti ogni 2 giorni. Un modello alimentare di scarsa qualità e povero di nutrienti ha dimostrato di aumentare da 2 a 3 volte la possibilità di sviluppare il diabete e l’insicurezza alimentare è risultata più comune tra le persone che hanno sviluppato quello di tipo 2, che rappresenta il 90% dei casi. Secondo lo studio, la difficoltà a reperire cibo sano si riscontrava nel 16% degli adulti con il diabete, rispetto al 9% di quelli senza malattia.

Molto più di una semplice questione nutrizionale

Il diabete è una patologia causata da una rete di fattori individuali, sociali e ambientali, che hanno effetti sul peso ma anche sulla resistenza all’insulina e sulla pressione sanguigna. E le difficoltà economiche, aumentano complicazioni e mortalità, oltre a complicare la gestione e il controllo della malattia. Spingono infatti, come sottolinea Angelo Avogaro, a una minore aderenza alle terapie, a un controllo glicemico scarso e a effetti sulla salute mentale come ansia e depressione. Un insieme di eventi concatenati: maggiore incidenza sia di iperglicemia che di ipoglicemia che a loro volta sono associati a maggiori spese sanitarie. Nelle famiglie alle prese con l’insicurezza alimentare, devono giocoforza essere raggiunti compromessi di spesa tra l’acquisto del cibo e altre necessità come trasporti, bollette, cure mediche o farmaci. La mancanza di mezzi di sostentamento ha un prezzo molto caro: a fine mese, quando le famiglie diminuiscono i consumi, il rischio di ricovero per ipoglicemia nelle persone con diabete aumenta del +27% durante l’ultima settimana. Inoltre, le persone che prevedono una mancanza di cibo in futuro, possono compensare con eccessi quando questo è disponibile.

obesità

Quale priorità tra cibo e farmaci?

L’insicurezza alimentare correlata a cattive condizioni economiche risulta un fattore di rischio ormai noto per l’ipoglicemia grave, in particolare per le persone con diabete più anziane come evidenzia uno studio del Kaiser permanente. Su un campione di 1.164 persone con diabete con più di 65 anni, il 12,3% ha dichiarato di aver sperimentato una forma di insicurezza alimentare che li ha portati ad avere una probabilità 4 volte maggiore di incorrere in un episodio di ipoglicemia. Un altro fattore di rischio diabete è stato individuato nella difficoltà di prendere la decisione se dare priorità al cibo o ai farmaci. Negli Stati Uniti, dove le medicine possono essere a carico del paziente, in certi casi per farle durare di più ne è stata ridotta la quantità assunta. Proprio per questo sarebbe necessario che le fasce della popolazione più svantaggiate fossero sostenute per quanto riguarda il potere di acquisto di cibi salutari e convenienti.

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Tag:  diabete, povertà