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Giornata della Terra: quanta energia costano gli sprechi a tavola!

Giornata della Terra: quanta energia costano gli sprechi a tavola!

I sorprendenti risultati evidenziati dalla campagna “Spreco Zero”, che quantifica in termini di elettricità il peso dei cibi gettati nel cestino

Quante volte al giorno ricaricate il vostro smartphone? Al giorno d’oggi, è probabilmente raro doverlo fare già solo una volta ogni 24 ore. Ma è purtroppo più semplice di quanto si pensi vanificare il risparmio energetico consentito dalle moderne batterie o dai sistemi di illuminazione a led. È infatti sufficiente sprecare il cibo che portiamo in tavola. La produzione di 1 kg di carne, per esempio, richiede infatti tanta energia quanta ne basterebbe per ricaricare il nostro telefonino 630 volte, quasi 2 volte al giorno. Per 1 kg di ortaggi freschi, invece, si scende, ma si parla comunque di 25 ricariche. Si sale in però maniera esponenziale se il prodotto è uscito da una serra.

L’energia sprecata a tavola dagli italiani

I dati sono stati sottolineati in una serie di news pubblicate, in occasione della Giornata Mondiale della Terra del 22 aprile, all’interno della campagna pubblica di sensibilizzazione “Spreco Zero”. Citando uno studio condotto da Enea e Università di Bologna, si evidenzia che il 3% dello spreco energetico nazionale in Italia, per un valore economico di 4 miliardi di euro l’anno, è legato proprio allo spreco alimentare. La campagna si avvale dell’app “Sprecometro”, che monitora lo spreco alimentare domestico e l’impronta ambientale di ogni utente. “Quest’anno – illustra Andrea Segrè, fondatore della campagna pubblica di sensibilizzazione Spreco Zero, e direttore scientifico dell’Osservatorio Waste Watcher International – abbiamo monitorato uno spreco medio pro capite di 617,9 grammi di cibo a settimana, a livello domestico. Un dato che, proiettato a livello nazionale, equivale a quasi 2 milioni di tonnellate di cibo gettato ogni anno”.

Spreco cibo - cheeseburgers discarded in a black trash bag, left on a wet pavement, highlighting food waste and urban pollution.

Tra Sprecometro e luci led

Da quando è stata lanciata l’app Sprecometro, si rende noto, gli utenti hanno segnalato lo spreco di oltre 12 tonnellate di carne. Che, quantificando con il solito metro delle ricariche smartphone, significano 7 milioni di cicli di caricamento della batteria del nostro telefonino buttati. Oltre che in termini di ricariche dello smartphone, l’energia necessaria per ogni passaggio del processo produttivo alimentare è stata inoltre quantificata guardando ai consumi di una luce led da 10 watt. Con l’energia impiegata nelle fasi di allevamento, trasformazione industriale, trasporto e conservazione, fino alla preparazione domestica di 1 kg di carne, sarebbe così possibile lasciare accesa la moderna fonte di illuminazione per 23 giorni consecutivi. Per tacere di carburanti, acqua e risorse naturali che, implicitamente, buttiamo via ogni volta che il cibo sulle nostre tavole anziché nello stomaco, finisce nel cestino. “Il cibo – riprende Segrè -è molto più che nutrimento: è energia trasformata. Ed è nelle nostre mani decidere come utilizzarla”.

Il peso degli ortaggi

Il rapporto “Il caso Italia” dell’Osservatorio Waste Watcher stima poi che ognuno di noi sprechi in media 20,5 grammi di verdure e 19,4 grammi di insalata a settimana , ovvero oltre 2 kg all’anno, pari a 50 ricariche dello smartphone. Per coltivare 1 kg di ortaggi in campo servono invece 187 kilocalorie, che corrispondono a 22 ore di luce led. Se però la coltivazione avviene in serra si fa notare, il consumo dale a 5.245 kcal: quante ne servono per tenere accesa la stessa lampadina per oltre 25 giorni consecutivi. “Scegliere alimenti freschi, vegetali, locali e di stagione – conclude il fondatore di Spreco Zero – significa ridurre l’impronta energetica della nostra dieta e al tempo stesso gli sprechi nascosti per la loro produzione. Ridurre i prodotti altamente processati o surgelati è un gesto semplice, ma potente”.

Alberto Minazzi

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