Gigafabbriche, investimenti e nuove regole: cinque pilastri per rendere l’UE protagonista dell’intelligenza artificiale
“La corsa globale per l’intelligenza artificiale è tutt’altro che finita. E’ l’ora di agire”.
Il proclama lanciato da Henna Virkkunenen, vicepresidente esecutiva per la Sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia, è stato tradotto dalla Commissione Europea nello specifico piano d’azione appena lanciato, mirato a rendere l’Unione uno dei leader globali nel settore dell’Ai. Un insieme di azioni e politiche incentrato su 5 pilastri fondamentali ed estremamente concreto, tra risorse, semplificazioni normative e soprattutto la creazione delle condizioni giuste per valorizzare il panorama attuale, guidato dalla ricerca, dalle tecnologie emergenti e da un vivace ecosistema di startup e giovani imprese in espansione.
Le fabbriche e le gigafabbriche di Ai
Il primo pilastro su cui intende basarsi la strategia europea di trasformazione delle industrie tradizionali in motori di innovazione e accelerazione della Ai è la creazione di una infrastruttura di dati e di calcolo della Ai su larga scala. L’infrastruttura, che servirà al sostegno allo sviluppo di modelli e applicazioni di Ai da parte di start-up, industria e ricercatori, prevede un doppio livello.
Il primo, già avviato (esistono già 13 realtà-base di questo tipo, selezionate tra dicembre e marzo, già installate nei supercomputer europei a livello mondiale), è una vera e propria rete di fabbriche di Ai, che la Commissione intende ora rafforzare. Ma l’Ue non si fermerà qui, contribuendo anche alla creazione delle cosiddette “gigafabbriche” di Ai. Ovvero strutture dotate di 100 mila chip, 4 volte più delle attuali fabbriche di Ai. Grazie all’enorme potenza di calcolo e ai data center integrati al loro interno, saranno in grado di addestrare e sviluppare modelli complessi di Ai su una scala mai vista finora.
Le risorse e la prossima legge per lo sviluppo del cloud e dell’Ai
Nella consapevolezza che saranno proprio le gigafabbriche di Ai a consentire all’Ue di mantenere l’autonomia strategica nei settori industriali e scientifici critici, la Commissione ha previsto di mobilitare 20 miliardi di euro di investimenti per un massimo di 5 gigafabbriche nell’ambito dei 200 miliardi previsti dall’iniziativa InvestAi, annunciata lo scorso febbraio dalla presidente von der Leyen. Un volano che richiamerà anche gli investimenti privati necessari, a partire dall’invito appena pubblicato, destinato ai consorzi interessati a presentare una manifestazione di interesse. Un ulteriore stimolo nel coinvolgimento degli imprenditori privati potrà arrivare a breve anche attraverso la legge sullo sviluppo del cloud e dell’Ai, che la Commissione ha annunciato di voler proporre. Obiettivo finale, in un arco di tempo di 5-7 anni, è quello di triplicare la capacità dei data center Ue, dando priorità a quelli altamente sostenibili.
Gli altri pilastri del piano d’azione sull’Ai
Il secondo pilastro del piano guarda all’aumento dell’accesso a dati di grandi dimensioni e alta qualità, attraverso la creazione di laboratori di dati e all’avvio, già quest’anno, di una vera e propria strategia globale per l’unione dei dati. E’ questa infatti la via individuata per riuscire a creare un mercato interno dei dati che sia in grado di potenziare le soluzioni di Ai. Altro pilastro riguarda le semplificazioni normative, creando un quadro che dia certezze giuridiche a investitori e imprenditori, che saranno aiutati a conformarsi alla legge sulla Ai entrata in vigore ad agosto 2024 anche attraverso il service desk che la Commissione intende lanciare. Insieme allo sviluppo degli algoritmi, il terzo pilastro vuole del resto promuovere l’adozione dell’Ai nei settori strategici della Ue, anche in considerazione del fatto che solo il 13,5% delle imprese comunitarie ha adottato questi sistemi. Va vista dunque in questa prospettiva la strategia “Applicare l’Ai”, che la Commissione lancerà nei propri mesi per, tra l’altro, sviluppare soluzioni su misura e promuoverne l’uso industriale, affidando un ruolo fondamentale anche in questa prospettiva all’infrastruttura per l’innovazione.
Il capitale umano e le consultazioni pubbliche
A contribuire in maniera determinante al successo del piano sarà infine il capitale umano. Il quarto pilastro è dunque quello che punta a rafforzare le competenze e i talenti, con la Commissione che proverà ad agevolare il reclutamento internazionale di esperti attraverso iniziative e programmi di borse di studio dedicate, come quelle che saranno offerte dalla futura Accademia per le competenze in materia di Ai. Oltre a creare attrattività per i lavoratori altamente qualificati e per i migliori ricercatori, si punta in parallelo anche a sviluppare programmi di istruzione e formazione sull’Ai e sull’Ai generativa in settori chiave, guardando non solo alle nuove generazioni, ma anche alla riqualificazione dei lavoratori. Infine, ai fini del massimo coinvolgimento per identificare ulteriori iniziative, sono state avviate 2 consultazioni pubbliche, aperte fino al 4 giugno, in cui è possibile condividere le proprie opinioni sulla legge e sulle possibili applicazioni dell’Ai. A maggio partirà anche una terza consultazione, dedicata in questo caso alla strategia per l’unione dei dati.
Alberto Minazzi