Nel 2024 l’Italia ha registrato un incremento del 5,3% nei prestiti, con il credito al consumo che pesa il 18,9% del totale
Siamo sempre più un popolo di indebitati.
“Il 2024 si è chiuso con quasi 170 miliardi di prestiti erogati”, sottolinea la nuova analisi periodica condotta da Fondazione Fiba di First Cisl sui dati Bankitalia e Bce.
Una tendenza che emerge da una serie di indicatori, a partire dal volume dei finanziamenti richiesti per il credito al consumo.
L’Italia degli acquisti a rate
Per gli italiani, la corsa agli acquisti a rate non sembra dunque arrestarsi.
Rispetto ai 160,7 miliardi di fine 2023, lo scorso anno si è infatti saliti a complessivi 169,3 miliardi, con un incremento del +5,3% in 12 mesi.
Un dato generale in cui il peso del credito al consumo è stato quantificato dall’analisi nel 18,9% del totale dei prestiti. Siamo così ben oltre la media dell’area euro, che a febbraio era attestata all’11,1%, e ancor più da Francia (al 12,7%) e Germania (9,5%).
Rispetto al trimestre precedente, negli ultimi 3 mesi del 2024 il dato è cresciuto in tutte le regioni, con una media nazionale del +1,59% all’interno di una forbice che va dal +1,14% della Campania al +2,01% dell’Emilia Romagna. Nei primi 2 mesi del 2025 è ripartito anche il Tasso Annuo Effettivo Globale (Taeg), il tasso di interesse che rappresenta il costo totale di un finanziamento, comprensivo di interessi e spese accessorie. L’indicatore a dicembre era sceso al 10,09% e a febbraio era attestato al 10,45%, dopo aver toccato il 10,5 a gennaio. Nell’area euro, invece, la media è ora dell’8,38%.
La cessione del quinto e i mutui
Un altro dato di cui la Fondazione Fiba sottolinea la crescita continua è il fenomeno della cessione del quinto dello stipendio, “una forma di prestito che, quando correlato ai consumi, denota implicazioni sul terreno sociale che non possono non destare preoccupazione”.
Rispetto a un dato di partenza, al 31 marzo 2011, di quasi 10,3 miliardi di euro, al 31 dicembre 2024 si è saliti a poco meno di 18,4 miliardi, il valore più alto della serie, con uno scostamento del +1,1% rispetto al 2023.
Infine, lo scorso anno si è registrata una modesta ripresa (+0,5%) dei prestiti complessivi erogati alle famiglie. Ma, al tempo stesso, l’Italia si è confermata ai primi posti in Europa per i costi gravanti sui consumatori che richiedono un prestito personale. Su questo fronte va anzi evidenziato come, sia pure scendendo sotto la media dell’area euro (al 3,61%), a febbraio 2025 è tornato a crescere il Taeg sui prestiti per le nuove operazioni di acquisto di casa, passati dal 3,5% di gennaio al 3,58%.
Alberto Minazzi