Da Roberto Matta a Venezia a “Il Canova mai visto” a Padova a “Egitto. Viaggio verso l’immortalità” a Conegliano. Ecco alcune interessanti esposizioni in Veneto
Le mostre non sono solo un’opportunità per focalizzarsi su una tematica che si sceglie di approfondire o scoprire, bensì anche l’occasione per conoscere o riscoprire una città o il territorio dove si svolgono. Il Veneto in questo periodo propone diverse interessanti esposizioni che valgono una gita fuori porta. Vediamone alcune partendo dal capoluogo della regione, Venezia, dove ci si può dedicare alla retrospettiva dedicata a Roberto Matta, uno dei più importanti artisti del XX secolo, a Ca’ Pesaro o immergersi nel rinnovamento dell’immagine maschile al tempo di Casanova.
Mostre di primavera a Venezia
Roberto Matta 1911-2002, alla Galleria d’Arte Moderna Ca’ Pesaro, è la prima mostra istituzionale in Italia dedicata all’artista cileno, visitabile fino al 23 marzo.
La mostra celebra la sua poliedrica creatività che spazia dalla pittura al design e il suo impegno politico. Benchè sia uno degli artisti più importanti del Ventesimo secolo, è al tempo stesso tra le figure meno celebrate e rappresentate nelle collezioni dei musei italiani. Attraverso i capolavori dell’artista si può scoprire il suo universo unico dove l’irrazionale si unisce alla geometria e l’impegno sociale si intreccia con l’estetica. Protagonista “ufficiale” del surrealismo, Matta ha sviluppato un suo linguaggio visivo sorprendente, complesso, articolato dove convivono irrazionalità, inconscio e la componente geometrica, architettonica e costruttiva che contraddistinguono la sua produzione matura. La sua creatività si ritrova in dipinti, disegni, sculture, progetti di architettura e oggetti di design.

Per chi desideri indagare l’universo settecentesco di cui Casanova fu protagonista, dal 7 marzo fino al 27 luglio, al Museo di palazzo Mocenigo c’è invece l’esposizione Il rinnovamento dell’immagine maschile al tempo di Casanova. In mostra si possono ammirare abiti del ‘700 sia maschili, sia femminili, in parte provenienti dalle collezioni del Museo che la accoglie.
Fino al 5 maggio il Museo Fortuny ospita infine la mostra dello scultore Sergio Monari.
Il percorso espositivo esplora la sua particolare sensibilità per la materia e la tridimensionalità, la sua profonda conoscenza dell’antichità classica come anche la sua capacità di attualizzare temi universali.
Così la poesia, l’amore, la gloria, la guerra, il destino, il tempo, la vanità e la morte prendono forma in una sorta di romanzo antico , eppure sempre nuovo.

A Padova le fotografie di Rosemblum e Canova; a Conegliano di scena l’Egitto
Spostandoci a Padova, alla Galleria Civica Cavour si può visitare la mostra Walter Rosemblum. Master of Photography fino al 4 maggio.
L’esposizione è un’importante raccolta di sue fotografie vintage, molte delle quali mai esposte prima. Rosemblum è uno dei più importanti fotografi americani del secolo scorso che ritorna, dopo la grande mostra del 1999, sempre a Padova, proponendo al pubblico oltre 110 scatti e documentazione d’epoca.
Ancora a Padova, dall’8 marzo al 8 giugno al Museo diocesano è la volta di Il Canova mai visto che, attraverso opere e documenti, invita a conoscre un qualcosa in più del grande artista. Protagonista ed elemento centrale della mostra è il Vaso cinerario della contessa Louise von Callenberg, un’opera di marmo realizzata da Canova tra il 1803 -1807 data per distrutta dai bombardamenti del marzo 1944 e ritrovata invece negli ambienti degli Eremitani, di cui è proprietà.

Spostandoci a Conegliano (Tv), a Palazzo Sarcinelli è in corso fino al 6 aprile la mostra Egitto. Viaggio verso l’immortalità, con più di cento reperti, provenienti dal Museo Egizio di Firenze che raccontano come si giungeva in quella terra.
Manifesti cubani a Treviso
A Treviso invece, fino al 31 marzo è visitabile la mostra Ciak! Cuba. Il cinema nei manifesti cubani dalla collezione Bardellotto che ospita al Museo Nazionale Collezione Salce oltre trecento manifesti e bozzetto originali molti dei quali ripercorrendo una delle stagioni più affascinanti della grafica del Novecento: quella dei manifesti cinematografici cubani recentemente insigniti dall’Unesco del riconoscimento “Memory of the Wold”.