Curioso studio di Immobiliare.it, nei giorni del Festival, sui costi delle abitazioni in alcune vie e location citate in alcuni famosi brani
La musica leggera, grande protagonista in questi giorni in Italia grazie a Sanremo, è un mix di musica e parole, di sogni e realtà.
E se le note sono quelle che ci risuonano sicuramente di più in testa, anche i testi hanno spesso la capacità di far breccia nei nostri ricordi, fissandovi situazioni e persino luoghi che possiamo vedere solo con l’immaginazione.
Viaggio nei testi di Sanremo 2025
I testi della 75^ edizione del Festival, analizzati dall’agenzia “We Type Studio” di Alassio, contengono ben 9422 parole, con l’avverbio “non” curiosamente presente in tutte e ripetuto 248 volte, il tradizionale “amore” come sostantivo più usato (46 volte) e “chiamare” come verbo leader, coniugato 68 volte.
E non possono mancare le città: da Rio de Janeiro (citata da Gaia), Las Vegas (Achille Lauro), Roma (utilizzata sia da Tony Effe che dai The Kolors, che aggiungono anche Porto Rico e Mykonos) fino a Barcelona, inserita nel brano di Serena Brancale.
Da sempre, però, una delle categorie con maggiore forza iconica sono i luoghi.
Sempre Achille Lauro, in “Incoscienti giovani” canta “L’amore è come una pioggia sopra Villa Borghese”).
Lucio Corsi, invece, in “Volevo essere un duro”, descrive una serie di situazioni “alla stazione di Bolo”, che non è difficile completare col nome del capoluogo emiliano.
![canzone](https://www.metropolitano.it/wp-content/uploads/2025/02/Lago-al-giardino-di-villa-Borghese-ed-il-tempio-di-Esculapio-al-sorgere-del-sole.jpg)
Le strade delle canzoni (e i loro prezzi)
Dalla poesia dell’arte musicale, il passaggio alla prosaicità (per quanto si parli comunque di location spesso affascinanti) dei luoghi quotidiani del nostro vivere il passaggio è dunque più breve di quel che si possa immaginare.
Nel suo studio pubblicato proprio in vista del Festival, Immobiliare.it si è dedicato infatti a spulciare dall’archivio musicale, più o meno recente, alcune strade, vie, piazze e quartieri che caratterizzano i passaggi di alcuni brani molto conosciuti del repertorio italiano. E ha quantificato monetariamente i prezzi medi al metro quadro delle case nelle zone menzionate.
Il risultato è stata l’elaborazione di una curiosa classifica, in cui la notorietà della canzone incide assai relativamente, visto che, com’è logico trattandosi di vita reale e non di finzione artistica, il mercato guarda soprattutto alle richieste e al posizionamento nel contesto urbano.
A Milano, via Broletto batte via Gluck
Capitale economica d’Italia, ma anche città di radicata tradizione musicale, Milano si contraddistingue in generale nel panorama immobiliare per gli elevati costi di case e appartamenti. Non sorprende, allora, che la via più cara sia risultata via Broletto, il cui civico numero 34 fu cantato nel 1962 da Sergio Endrigo, con prezzi di 12.410 euro al mq.
![canzone](https://www.metropolitano.it/wp-content/uploads/2025/02/via-brodoletto-milano.jpg)
Si “scende”, ma solo a 9.213 euro, per Piazza Sempione, nel testo di “Amore disperato” di Achille Lauro, mentre Porta Venezia, di cui Myss Keta canta “Le ragazze”, viaggia a 7.706 euro per mq.
Sopra i 7 mila euro si trovano anche Dateo (quartiere in “Sorriso” di Calcutta), Corso Buenos Aires (Lucio Dalla) e Porta Romana (“bella” per Nanni Svampa).
Il tour meneghino prosegue in via Ferrante Aporti, dove Roberto Vecchioni “non deve andare” (non crediamo per i 5.487 euro al mq), poi nella via Gluck di Celentano, ormai a 5.078 euro per mq e non più periferica come, per esempio, viale Molise, menzionata da Rkomi in “Oh Mama”. Qui ci se la cava con 4.675 euro/mq.
Case: Milano chiama, Roma risponde
Nell’edizione 1986 di Sanremo, Luca Barbarossa arrivò appena 18°. Ma la particolare classifica di Immobiliare.it rilancia la sua “Via Margutta”: non la canzone, rimasta tra le più famose del cantautore, ma proprio la strada, seconda assoluta con 10.450 euro al mq. Precede via del Corso (9.812 euro), che Niccolò Fabi ricorda in “Il negozio di antiquariato”.
I prezzi di Roma, del resto, non sono molto distanti da quelli di Milano. Una casa al “Campo de’ Fiori” di Antonello Venditti (atteso tra l’altro sul palco del Festival 2025 per ricevere il premio alla carriera nella serata finale) vale 8.937 euro/mq.
Per piazza Navona, di nuovo nel repertorio di Barbarossa, ci vogliono invece 8.685 euro al metro quadro.
E la “baglioniana” Porta Portese? Per un alloggio in zona sono necessari in media 6.842 euro al mq. Leggermente più economica (5.788 euro per mq) corso Trieste (in “Vivere tutte le vite” di Carl Brave ed Elisa), mentre si scende di molto (2.925 euro) in via Tina Pica, del resto ai confini del raccordo anulare, ricordata di nuovo da Achille Lauro (“Amore disperato”).
Strade in musica, da Bologna a Genova
Un’altra città i cui luoghi si trovano spesso nelle canzoni è Bologna. In realtà, va detto che la “Piazza Grande” di Lucio Dalla non esiste nella topografia felsinea, anche se Immobiliare.it, in linea con la tesi più probabile riguardo al riferimento cittadino da cui ha preso ispirazione il cantautore, la identifica in piazza Cavour, dove le case costano 4.398 euro/mq. La “Piazza Santo Stefano” di Cesare Cremonini invece c’è. E qui le case costano 4.311 euro al metro quadro.
Cremonini, con Luca Carboni, ha reso omaggio anche a “San Luca”, dove si può trovare un alloggio con 3.890 euro per mq. Francesco Guccini, invece, ricorda la sua infanzia in “Via Paolo Fabbri 43”, dove oggi il valore degli immobili abitativi è in media sui 3.346 euro per mq.
E Napoli? Via Toledo (3.055 euro/mq) ha addirittura 2 citazioni: in “Io, mammete e tu” di Domenico Modugno e “Tu vuo’ fa’ l’americano” di Renato Carosone. La più economica tra le strade considerate, però, è di Genova. La famosissima (proprio grazie alla canzone di Fabrizio De Andrè) “Via del Campo si ferma infatti a 2.124 euro al mq.
Alberto Minazzi